di TOMMASO VERGA
Nulla da chiarire invece, decisamente esplicito, il sostegno di Buzzi a Emanuela Chioccia, candidata sindaco del Pd nelle elezioni municipali proprio di un anno fa. Documentato da foto, pizzini, registrazioni telefoniche, tutto annotato dai carabinieri del Ros. C’è anche la “moral (?) suasion” nei riguardi del personale della coop, per chi votare (“quello niente da fare, è in lista con Napoleoni”…).
Per questa parte – che fa il paio con i 10 mila euro di Domenico De Vincenzi a Guidonia Montecelio – ci si giustifica con la formale regolarità, si tratta di soldi versati al comitato elettorale. A parte ogni altra considerazione sul finanziamento ai partiti, è superfluo domandare come possano ritenersi “legali” – sotto il profilo etico e politico – contributi provenienti da soggetti in possesso di un unico attributo: incassi provenienti da appalti pubblici. I loro bilanci lo attestano. Come possono definirsi donazioni “legali” gli introiti prelevati dalle tasche dei cittadini? Una partita di giro?
LA REPLICA DI MARCO VINCENZI “Non corrispondono «nel modo più assoluto a verità – afferma – e sono destituite di fondamento le affermazioni di Salvatore Buzzi su un mio presunto interessamento per far ricevere al municipio di Ostia 600mila euro o qualsiasi altra cifra. Di conseguenza, e lo sottolineo per evitare qualsiasi fraintendimento, non possono essere stati approvati in Consiglio regionale emendamenti del sottoscritto per elargire fondi ad Ostia, agli altri municipi della Capitale o al comune di Roma. Ho visto due volte Salvatore Buzzi su sua sollecitazione – continua Vincenzi – e nel corso degli incontri mi aveva chiesto di intercedere per far ottenere fondi ad Ostia. Una richiesta alla quale non ho dato alcun seguito. D’altra parte, anche il Ros dei carabinieri non ha trovato alcun riscontro alle affermazioni, false, di Salvatore Buzzi come è facile evincere dalle conclusioni dell’informativa dei militari dell’Arma che hanno scritto – cito testualmente – ‘Allo stato delle attuali conoscenze investigative, e dal contesto delle telefonate/dialoghi intercettati, non si è in grado di indicare se …. i 600mila euro da ottenere con l’aiuto di Marco Vincenzi siano stati finanziati da parte della Regione Lazio’. I carabinieri si limitano solo ad una presunzione che, lo ripeto ancora una volta, non ha alcun riscontro nella realtà dei fatti».
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