Massimo Cacciotti, neo assessore all'Urbanistica

La campagna elettorale (in fumo) di Massimo Cacciotti, neo assessore all’Urbanistica di Guidonia Montecelio

(t. ve) DIMMI: come può un autista dell’Atac residente a Carpineto Romano, diventare il maior dell’Urbanistica di Guidonia Montecelio? Forse s’è preparato su Google maps per sapere dove si trova la località. Se fosse stato un Cotral almeno saprebbe di luoghi e percorsi, costui non ha giustificazioni, il suo autobus gira solo dentro Roma. Poi vive in un paese di 4.581 abitanti, nemmeno il più minuscolo borghetto della nostra città. Dista 16 chilometri da Colleferro. Ma è nella nostra Asl! Chiamale se vuoi emozioni…

La cronaca. Inizia con: “le donne non lo sanno fare, voglio un uomo”. Autore, Andrea Mazza, “portabandiera” di Forza Italia nonché delegato alle politiche giovanili del Comune. In precedenza gli dicono che un tizio di Forza Italia ha presenziato alla messa in opera di un impianto “open-net wifi unitamente al servizio di telesoccorso” in un palazzo dell’Ater – azienda della quale lo stesso è (ex) presidente – a Campolimpido.

Roba del 2012. Tanto che lì per lì non ci bada granché. Anni dopo, ecco l’occorrenza. Al “portabandiera” viene in mente di essere un cliente dall’Ater, dalla quale ha acquistato due locali a Guidonia, in via Leonardo da Vinci. Quindi, applica la proprietà transitiva – “conosco l’Ater-quindi conosco il suo presidente-il quale se mette un impianto wi-fi e vende locali a Guidonia conosce Guidonia” –, quadra il cerchio, individua l’uomo giusto. Mediante il quale inoltre incassa il vantaggio dell’osservanza “politica”. Se all’Urbanistica va uno che non è della casa, tanto di guadagnato, posso e possiamo continuare a darci dentro come sempre, senza nessuno che obietti. Le cose non vanno? Interviene la “sindrome del Basta!” alle proteste dell’opposizione, della stampa, dei cittadini. Tutt’al più, se e quando ci va, si risponde che dobbiamo dargli il tempo di ambientarsi.

Così, in conclusione, dopo il portantino alla presidenza di Cotral, un autista dell’Atac assessore all’Urbanistica di una città di 100mila abitanti. Quando si dice mobilità. Perché l’accoppiata? ci sono attinenze? Direi: entrambi, senza che qualcuno li abbia mai eletti in Parlamento, Regione o (ex) Provincia, sopravvivono con la politica, un club guarnito, se gli aderenti si unissero insieme ne ricaverebbero un’associazione nazionale, rivendicare un contratto di lavoro, fors’anche i vitalizi. Però quello di Cotral vive nell’area di servizio, quindi conosce il locale colore dei pullman. Lascia stare, perché quando fa il presidente di Atral, l’azienda della mobilità di Latina, il tuo aiutino va fuori tema. Finisce qui? Che so, non mi viene in mente niente… No, aspetta: la professionalità, la dimestichezza con le ruote: conoscono cosa muove barelle e mezzi di trasporto.