Il logo del Plus

di TOMMASO VERGA

IL “TEMA-PLUS” evoca un forziere, contenente bellissimi progetti (non proprio tutti) e adeguati capitali per realizzarli (traduzione dell’acronimo: “Plus” sta per programmi locali di sviluppo finanziati dall’Unione europea). Però, perché l’immagine divenga effetto, occorre superare un intralcio, che, inesorabile, si riscontra puntualmente alla fine della procedura relativa all’appalto o all’assegnazione: ma come/dove sono le opere? L’inchiesta di hinterlandweb ha dedicato due puntate specifiche alla “comunicazione”. Ora la terza, conclusiva.

Però faremmo un torto al lettore se non ci imponessimo di dare la precedenza a un capitolo del tutto inesplorato, altezzoso, pieno di sé già nel titolo: Urban Mobility Center. (Ammesso: “Centro di mobilità urbana” non sarebbe stato altrettanto efficace. Anche se, lingua inglese o indigena, più che al codice della strada il pensiero finisce per invocare il codice degli appalti).

La premessa è la solita. Tramite la Regione Lazio, a Bruxelles si chiedono soldi – concessi e parzialmente erogati – per agevolare la mobilità, per porre rimedio alla caoticità del traffico cittadino. Un problema al quale l’amministrazione comunale, mediante Angelo De Paolis, intende porre rimedio attraverso “la realizzazione di interventi connessi al servizio denominato ‘Urban Mobility Center’, comprensivo dei servizi di rilevazione dei flussi di traffico”. La parte finale è chiara, gli interventi richiedono maggiori dettagli. Che si sostanziano con “realizzazione, manutenzione e gestione del portale dell’UMC e realizzazione servizi web di info mobility e servizi web per favorire la partecipazione dei cittadini alle attività di pianificazione e progettazione degli interventi di mobilità. Fornitura/realizzazione di un software per la redazione del Piano degli Spostamenti Casa Lavoro e di supporto alle attività del mobility manager d’area”.

L'annuncio dell'assegnazione dell'appalto

L’annuncio dell’assegnazione dell’appalto

Il 23 marzo 2015, la “Sistema_Intelligent Transport System” si aggiudica l’appalto (da sottolineare che è trascorso un anno dalla data fissata dal Comune di Guidonia per la spedizione delle offerte e l’apertura delle buste). Ne consegue che: 1) il 29 ottobre 2015 viene “Avviata la campagna di monitoraggio del traffico per i Comune di Guidonia Montecelio”; “Il Comune di Guidonia Montecelio avvia il sistema di monitoraggio Mobiltiy Manager”; “Da oggi i dati sono consultabili nel portale web alla pagina dati traffico ed emissioni” (n.b.: i refusi sono testuali, nell’originale); 2) un click porta alla destinazione: una solitaria pagina elenca i risultati dei “rilievi dei flussi di traffico nelle 10 sezioni previste dal progetto nel periodo fra il 18 e 28 maggio 2015”. Dieci giorni di lavoro. Poi… nulla. Inutile cercare il sito web, inutile chiedere lumi sul mobility manager, figurarsi del Piano degli Spostamenti Casa Lavoro.

Vigilia del Natale dello stesso anno, clima di feste. La determina 135 del 23 dicembre (firma Angelo De Paolis) ha per oggetto: “Appalto per il servizio di “Urban Mobility center” (POR FESR Lazio 2007-2013_Attività 1.7 “Sviluppo di applicazioni, processi, contenuti e servizi ICT”). Quindi, “Approvazione QTE finale e rendicontazione finale”. Tabelle. Che elencano le spese di pubblicazione della gara d’appalto (alla “Intesto srl”), l’Iva, un adeguamento di 323,64 euro e le competenze di “Sistema”. Ossia della società che il 25 settembre (prot. 77548) si era vista assegnare l’“Attestato di Regolare Esecuzione relativo all’appalto”; giudizio ribadito il 17 novembre (determinazione 105, firma Angelo De Paolis). Un “attestato” del valore di 161.033,78 euro Iva compresa. In tutto, fanno 258mila 514 euro. Il 24 dicembre il “visto” delle Finanze. Buon Natale.

Quali gli effetti venuti dallo stanziamento indirizzato ad “aggiustare” i disagi conseguenti alla mobilità e al traffico urbano? Nessuno. Nonostante studi specialisti ci (si presume), è sufficiente affacciarsi (e con prudenza) su una qualsiasi delle arterie cittadine. Però le centraline… per sapere se ancora ci sono e se funzionano tuttora basta aprire il portale del Comune (evitare di cercare quello previsto dall’appalto: non pervenuto), i “rilievi dei flussi di traffico nelle 10 sezioni previste dal progetto nel periodo fra il 18 e 28 maggio 2015” sono lì. Al pubblico erario – anche quello dislocato a Bruxelles è tale – sono costati poco più di 25mila euro al giorno.

Comunicazione e divulgazione risultati del Plus

198mila euro di voucher, due appalti video

e la “progettazione esecutiva degli interventi”

CONCLUSIONE DEL capitolo “comunicazione”. Dalla determina 84 del 19 maggio 2014 si rileva la necessità della “presenza di una unità di supporto ai fini della comunicazione e divulgazione dei risultati del Plus ed in particolare, dell’Intervento nr. 16 intitolato ‘Voucher Servizi per l’Infanzia’ (una cascata i voucher per il Plus di Guidonia, un impegno di 198.000 euro)”. Viene così ingaggiata Sonia De Matteis perché “possiede capacità professionali ad assumere l’incarico di cui trattasi e maturata esperienza per aver espletato in maniera puntuale e precisa prestazioni similari presso l’Area V di questo Ente”; dal 1° luglio riceverà 700 euro al mese per un anno. Da Bruxelles? No. Mentre “è necessario procedere all’ anticipo di cassa in attesa di erogazione da parte della Regione Lazio delle somme di cui al finanziamento Plus”.

Senonché, il 20 settembre, De Matteis se ne va (ovvero, dell’impossibilità di trovare un lavoro da 701 euro al mese…), il 1° agosto precedente le subentra Eleonora Valensise, assistente sociale, un curriculum nel quale spiccano le attività presso il vicesindaco di Guidonia Montecelio, per i soliti 700 euro al mese. Il 23 dicembre 2015 viene saldata la fattura ultima, del 29 settembre. Una breve riflessione e arriva l’incarico di “implementazione e il monitoraggio delle politiche centro donna”. 3mila euro una tantum extra Plus. Lo sottoscrive il dirigente dell’Ufficio pari opportunità del Comune, Angelo De Paolis, determinazione 318 del 27 novembre 2015.

Uno degli scheletri di donna ritrovato nel cantiere del sistema viario

Uno degli scheletri di donna ritrovato nel cantiere del sistema viario

Ed ora il video in 3D della “Fin Web srl” di Fonte Nuova. Il 9 agosto 2012, determina 46, Angelo De Paolis decide che gli stakeholders (è scritto così) debbono conoscere nei particolari due progetti del Plus: l’asilo nido di Finestroni (1.975.071,52 euro per un asilo)) e il “sistema viario Selciatella-Tor Mastorta” (impegno di 4.441.995,23 euro), “con simulazione di realtà, partendo da foto o immagini”. “Data l’urgenza dell’operatività immediata” si ritiene opportuno procedere con l’affidamento diretto. Nulla osta, la srl ha presentato un’offerta inferiore ai 40mila euro (39.600), soglia massima fissata dalla legge.

Sette mesi dopo appare però una seconda determina. La numero 14 dell’11 febbraio 2013. Che smentisce l’altra pur essendone copia, salvo il ribasso del 20 per cento: 31.680 euro. E un comma aggiunto: “a seguito della pubblicazione di un avviso esplorativo, finalizzato all’acquisizione di manifestazioni di interesse per il servizio di elaborazione grafica per la produzione di due filmati in 3D, sono pervenute, da parte di diversi operatori economici, la comunicazione di disponibilità ad effettuare, qualora fossero stati invitati, a presentare la loro offerta”. Un “avviso esplorativo” relativo ad un appalto già assegnato?

Il logo della "Fin Web"

Il logo della “Fin Web”

Ci si chiede il motivo del raddoppio e soprattutto, perché la “correzione”. Nella prima, per giustificare l’affidamento diretto, si scriveva di “urgenza e operatività immediata”; passati sette mesi si è deciso per l’“avviso esplorativo” (nel contesto, chissà cosa vuol dire). Motivo? Non specificato. Legittimo? Tutto da vedere. Esplorando il sito – molto bello e funzionale – della “Fin Web srl” si possono visionare pubblicità, foto e video del portafoglio clienti. Non i due filmati del Plus guidoniano. Semplicemente perché – pronti ad accogliere comprovate smentite – (nel sito) non ci sono.

Così come non risulta Guidonia Montecelio nell’elenco del “Bureau Veritas Italia spa”, società che ha verificato la “progettazione esecutiva degli interventi nn. 2-3-4-5-6 del Plus”. In premessa, va precisato che la spa non si occupa di enti pubblici. L’home page del sito internet aziendale è precisa. Decine di atti di certificazione tra i quali non appare nessun Comune, Provincia, Asl o Stato. L’incarico al “Bureau” risale al primo agosto 2012, n. 37, importo 34.100 euro. Ignoto il rendiconto dell’intervento.

L’elenco si conclude con una “nota-commento” sotto la riga del totale riportato nel riepilogo municipale: avevamo disponibili 182.387.46 euro, ne abbiamo spesi 141.968.20: siamo bravi nevvero?

Tre puntate, l’inchiesta finisce qui. Per chi vuol esser lieto. Ma “del doman non v’è certezza”. Per dire: non si riesce a trovare l’elenco delle opere conseguenti agli “Interventi di riqualificazione urbana”, un appalto pari a 1milione 200mila euro aggiudicato dalla “Mario Cipriani”, la srl di Castel Madama indagata per la “mazzetta” di 2.500 euro ad Angelo De Paolis. Pubblicazione rinviata all’acquisizione della certezza.

I precedenti articoli sono stati pubblicati il 7 e il 14 dicembre 2016.