di TOMMASO VERGA

CONCLUSO IL TOURBILLON di nomine nella sanità regionale. Che provvede, tra gli altri, al da tempo “sussurrato” trasferimento di Vitaliano De Salazar alla “Roma 1” (si presume accolto con un “finalmente!” dal diretto interessato). Del quale si ignora l’attuale livello di gradimento della posizione geografica, ma resta il fatto che prima ancora si solidificassero i mormorii sulla destinazione di Tivoli avvenuta a inizio dicembre 2015, De Salazar si era mostrato indisponibile a ricoprire l’incarico. Al punto che, all’abbandono sic et simpliciter della direzione generale della all’epoca RmG da parte di Giuseppe Caroli, fece seguito una vacatio di poco inferiore ai tre mesi.

Vitaliano De Salazar, ex direttore generale della Rm5

Vitaliano De Salazar non andrà a presiedere il vertice del Policlinico Umberto I come si presumeva a suo tempo (fine gennaio 2017) ma quello della Rm1, situata proprio nel centro della capitale. All’Umberto I andrà invece Vincenzo Panella, che lascia la direzione “della salute e delle politiche sociali” del servizio sanitario regionale ad Angelo Tanese, a sua volta attuale direttore generale della Rm1.

Lo scambio di “targhette” al pronto soccorso e i due decessi l’ostacolo alla destinazione Policlinico

Sostanzialmente coincidente il periodo, l’indicazione Policlinico Umberto I per Vitaliano De Salazar, da quanto si apprese, sarebbe fallita a causa dell’incidente che costò la vita ai due anziani deceduti per la scambio delle targhette al pronto soccorso del San Giovanni Evangelista tra il 21 e il 23 gennaio di quest’anno. Il paziente destinato alla rianimazione venne portato in chirurgia; ultraottantenne, spirò nella serata di sabato 21. L’altro il percorso inverso: finito in Chirurgia, morì dopo due giorni.

Rotazione degli incarichi? Organizzazione delle disponibilità manageriali in vista delle imminenti scadenze politico-elettorali? Altro? In realtà, nella sanità, tutto e il suo contrario sono materia opinabile. Principalmente perché quel “tutto” dipende strettamente dalla politica e dai partiti. Ragion per cui, anche la decisione funzionale, la scelta ottimale per il sistema, trova la “sponda” critica.

L’uscita di Vitaliano De Salazar riporta la Asl all’anno zero, consolidando il giudizio che Tivoli resta una posizione di ripiego, ambita da nessuno. La dimostrazione: dal “giro” di nomine resta fuori la Rm5, alla quale la Pisana provvederà in qualche altra tornata del genere. Per la gestione ordinaria provvederà il direttore amministrativo facente funzioni. Tutto ciò nella ordinarietà del quotidiano. Perché non va escluso il coup de théâtre, la promozione con apposita delibera regionale, di Simona Amato, la direttrice sanitaria della Asl appena nominata nell’incarico a fine maggio.