Il nuovo contratto triennale tra Vitaliano De Salazar e Regione Lazio

di TOMMASO VERGA

VIA ACQUAREGNA, Tivoli: “Buongiorno, vorrei parlare con il direttore generale”. “Spiacente, qui non c’è il direttore generale, quello che la Regione ha incaricato, in realtà è a Civitavecchia, dove occupa il posto a tempo pieno… qui viene ogni tanto, lo cerchi là”. Surreale? No, tutto vero, concreto. Nicola Zingaretti è riuscito nell’intento – seppure in passato il disegno era quello di “chiudere” la Asl di Tivoli e accorparla con Bracciano –, Vitaliano De Salazar si trasferisce dalla Rm5 a Ostia (Rm3), a via Acquaregna arriva il “commissario”, Giuseppe Quintavalle, dg della Rm4 di Civitavecchia.

Notizia vecchia diranno – a ragione –, i lettori attenti di hinterland. Infatti, il titolo “Vitaliano De Salazar se ne va al mare, un contratto triennale per Ostia” risale addirittura al 12 ottobre 2017. E siccome nei tre mesi successivi a Tivoli non è cambiato nulla, il dg della Rm5 non s’è mosso dalla postazione, al mare (di Civitavecchia) è rimasto Quintavalle, la notizia si sarebbe potuta elencare nelle bufale. Invece, nulla di tutto questo, soltanto un paio di ostacoli che hanno consigliato Nicola Zingaretti di posticipare (solo “posticipare”) la decisione.

La quale rappresenta l’ennesimo schiaffo alle popolazioni che vivono a oriente della capitale. Sempre a danzare sul Titanic dei problemi della sanità irrisolti e/o rinviati. Principalmente a causa del turn over dei direttori generali e dell’impossibilità per l’azienda sanitaria di attuare una efficace programmazione visto che ogni dg promulga un “atto aziendale” che non produce effetti a causa del ridotto periodo di permanenza nella Asl.

Tornando al trapasso, chi ne capisce racconta che alla richiesta del presidente della giunta regionale di cambiare sede, De Salazar ha replicato chiedendo un nuovo contratto. Il precedente (tuttora in vigore), essendo stato firmato il 4 dicembre 2015, sarebbe scaduto fra un anno. Esaudito, come mostra l’illustrazione. Il motivo: con le elezioni a marzo, il futuro è nella scheda degli elettori. Il presidente della maggioranza vincente confermerà gli attuali dg delle Asl laziali? O si assisterà alla consueta giostra dell'”ho-vinto-io-funzionario-mio”? Gli acculturati lo definiscono spoil system.

Giuseppe Quintavalle, rimane dg a Civitavecchia e lo sarà anche a Tivoli (a part time)
DUE DIRETTORI GENERALI PER TRE ANNI
NICOLA ZINGARETTI viene eletto presidente della giunta regionale del Lazio il 12
marzo 2013. A qual tempo, la Asl di Tivoli è diretta da Nazareno Brizioli, che a
febbraio 2014 – per scadenza contrattuale – lascia la poltrona a Giuseppe Caroli, il
primo direttore generale di nomina zingarettiana, “misteriosamente” scomparso dalla
RmG a fine ottobre 2015 e riapparso contemporanemanete alla guida dell’azienda
ospedaliera “Sant’Andrea” nelle vesti di commissario straordinario, benché non avesse
nemmeno preso parte alla procedura di “valutazione” dell’attività obbligatoria per i
direttori generali, anno per anno.
A seguire, arriva Vitaliano De Salazar, infastidito perché contrario a
raggiungere la “destinazione Tivoli”. Al punto che la nomina si trascina di mese in mese,
tanto che dal 5 novembre 2015 (data di dimissioni dall’equivalente incarico alla RmB) si
deve aspettare gennaio 2016 per vederlo in via Acquaregna.

Di qui l’istanza dell’ex dg tiburtino, che ha però provocato la sollevazione dei colleghi delle altre Asl. I quali hanno chiesto la proroga del personale contratto triennale. Zingaretti non poteva accontentarli. Perché i partiti di opposizione avevano già contestato all’unisono – la destra, Forza Italia, 5 stelle – la decisione sulla Rm5: “fra tre mesi guideremo la Regione Lazio e tu nomini i nuovi dirigenti delle Asl?” il contenuto della contrapposizione di ciascuno per tutti.

Ora si direbbe che il presidente abbia vinto la disfida – come, si ignora, ma non interessa. De Salazar se ne va da Tivoli lasciando non tanto una poltrona vuota ma una quantità di problemi evidenti – si pensi alle condizioni degli ospedali, alle liste d’attesa, alle maggiori case di cura private oggetto di pesanti indagini della magistratura –, precedenti la sua persona ma di certo non modificati durante il mandato.

Vitaliano De Salazar va a dirigere la Asl di Ostia

Viceversa, direttamente alla sua gestione va assegnato l’avvio dell'”alienazione” dei beni dell’ex Pio istituto Santo Spirito dell’Albuccione e del Lago dei Tartari. E ci si chiede perché De Salazar abbia deciso di aprire il fascicolo in questo momento (inizio ottobre), in costanza di una “trattativa” con Nicola Zingaretti, ossia conoscendo la nuova destinazione seppure non la proroga triennale del contratto di lavoro.

Un compito che non potrà svolgere, con l’attenzione che si richiede per argomento tanto spinoso, Giuseppe Quintavalle, dg part time a Tivoli, full time a Civitavecchia. Il quale rimarrà per tutto il prossimo anno in questa condizione (a meno che Zingaretti non abbia prorogato il contratto anche a lui). Un “commissario” che si occuperà a tempo parziale dei fatti della Rm5.

Sindaci, assessori, partiti politici non fiatano né esprimono opinione. Totale il disinteresse dei rappresentanti dei cittadini per quel che riversa nell’area la Pisana. Non stupisce il piddino Marco Vincenzi, consigliere regionale fedelissimo di Nicola Zingaretti, in questi anni sempre indifferente rispetto ad avvenimenti che personalmente e professionalmente conosce bene e da vicino. Ma almeno i sindaci. Si direbbe che compito delle stelle sia proprio stare a guardare.