di TOMMASO VERGA
SI DISCUTERA’ DELLA mozione di sfiducia. Svuotata di ogni effetto «pratico». Perché la Prefettura ha dichiarato Davide Russo, vicesindaco e assessore alla Legalità e alle Attività produttive di Guidonia Montecelio, non inconciliabile con se stesso, il Davide Russo consigliere comunale (per surroga) a Bronte, il paese natio in provincia di Catania. Per il ministero degli Interni i due titoli convivono. Il che non ha condotto a revocare la riunione o a cambiare l’ordine del giorno del Consiglio comunale. La minoranza dei consiglieri ha tenuto il punto, la straordinaria riunione dell’assemblea, mozione di sfiducia con all’odg l’«incompatibilità» di Russo, si svolgerà mercoledì 30 ottobre, alle ore 15.

Il vicesindaco Davide Russo (a sinistra), con Angelo Mortillaro, presidente del Consiglio

Poco importa se l’oggetto è venuto a cadere (e che l’opposizione ne fosse informata). Perché gli autori di quell’ordine del giorno in realtà si aspettano che venga votato dai grillini oppositori di se stessi, pronti a mandare a casa il sindaco Michel Barbet. Che, qualora licenziato, non uscirà da solo ma accompagnato dalla sua – ex a quel punto – maggioranza. Quattordici 5stelle (tanti sono i consiglieri eletti due anni fa). Evento possibile, fors’anche probabile. Insomma, nessuno degli addetti ai lavori si stupirebbe se la riunione di mercoledì si concludesse con lo scioglimento dell’assemblea. Paradossale? Quantomeno. Quantopiù se si tiene in evidenza che il descritto scenario è contemporaneamente il solo e unico deterrente allo scioglimento anticipato dell’assemblea cittadina.
Il dettaglio non può che prendere abbrivio dal «caso Davide Russo» appunto, dalla chissà perché «scandalosa» ubiquità di assessore a Guidonia Montecelio e consigliere comunale nella sua cittadina, Bronte, Catania. Un argomento che strumentalmente mischia regole e politica. Con il risultato che, negato il supporto normativo, prevarrà nei proponenti quanto cadenzato dagli schieramenti. Che faranno perno – toh! l’opposizione – sulle divisioni all’interno del movimento 5stelle, decisamente assuefatto «ai partiti di una volta».
Per oltre un terzo, il gruppo consiliare grillino da mesi non sostiene il proprio sindaco. La «tentazione» di votare la mozione di sfiducia si basa sull’accusa a Michel Barbet di non soddisfare le attese dei singoli, le prospettive di carriera, la voglia – che per alcuni è una necessità, dettata dai tramestii preelettorali – di «apparire» e di «corrispondere». Come «i partiti di una volta» appunto. Il sindaco vorrebbe lealtà, una fatica improba ottenerla. Al punto che ogni declinazione al futuro è preceduta invariabilmente da «ormai» a indicare la via dello show down, della resa dei conti.
A ballare, Angelo Mortillaro e Laura Santoni (presidente e vice del Consiglio, entrambi intenzionati ad uscire dal moVimento per approdare nel gruppo misto), Alessandro Cocchiarella, Claudio Cos, Loredana Terzulli, per chiudere con Claudio Zarro, aspirante assessore al Commercio, autore di una intervista centrata sulla richiesta di dimissioni di Davide Russo. Espressione pubblica giudicata uno sbrego, che ha provocato la reazione senza mezze misure di Claudio Caruso, sostenitore dell’assessore alla Legalità.
Al voto così congegnato si opporrebbe un «piano B», il venir meno del numero legale in aula, con i grillini che sceglierebbero di non misurarsi con l’opposizione nonostante la conclamata strumentalità della mozione di sfiducia. La quale, perduta l’efficacia dell’«incompatibilità» negata dall’applicazione della legge, verrebbe resuscitata dall’appello alla «trasparenza»: Davide Russo avrebbe dovuto informare il Consiglio comunale della «doppia giacca».
Opportuno o obbligatorio? Non essendosi constatata nessuna violazione della legge, la risposta risiede nell’interpretazione. Per dire che l’espressione positiva e quella negativa sono parimenti legittime, entrambe estrinsecazione dell’intendere di ciascuno.
Un secondo capoverso della vicenda è invece francamente inammissibile: l’antinomia rilevata da taluni sul doppio incarico di Russo con il «non statuto» del movimento 5stelle. Che si vorrebbe utilizzare per creare i sommovimenti che si annunciano alla vigilia del Consiglio sul fronte istituzionale: la crisi della giunta, il licenziamento del sindaco (la possibile sistemazione di altri).
– Assessore, ma lei ha comunicato al suo partito i termini della disputa?
«Per favore, al Movimento non al partito… Certamente. Per il Codice etico non c’è nessuna ‘incompatibilità’ tra assessore a Guidonia e consigliere comunale a Bronte, specificando che a Bronte ero in Consiglio per surroga, in sostituzione della titolare dimessa. Per chiarezza: mai incassati gettoni di presenza, ogni viaggio andata-ritorno è stato a mie spese».
– Da quanto si legge sui quotidiani dell’isola, anche a Bronte s’e trovato di fronte a questioni di legalità.
«Sì, sono intervenuto con esposti su un paio di delibere, le case popolari, il cimitero… E’ stata l’autorità giudiziaria a ritenere le procedure non regolari, oltretutto disponendo gli arresti di alcuni protagonisti».

Sulla «compatibilità tra carica di consigliere e assessore esterno in due differenti Comuni», riportiamo una sintesi del parere del Consiglio di Stato che precede il link del parere integrale:
Il Consiglio di Stato «<em>… ritiene che non dovrebbe sussistere incompatibilità tra l’incarico di consigliere comunale e quello di assessore esterno presso due comuni diversi (come previsto invece dall’art. 65 per la diversa ipotesi del consigliere comunale che rivesta analoga carica – di consigliere – in altro comune).
L’argomentazione può essere ricavata da due considerazioni:
a) non è prevista nell’ambito del Capo II del T.U.O.E.L. un’espressa ipotesi di incompatibilità tra consigliere comunale ed assessore esterno di due comuni diversi;
b) in linea generale, è possibile il cumulo di incarichi presso enti diversi, salvo le ipotesi di incompatibilità appositamente previste (da cui è effettivamente possibile evincere un conflitto nell’eventuale cumulo), che sono di stretta interpretazione e non estensibili analogicamente».

https://dait.interno.gov.it/pareri?f%5B0%5D=node%253Afield_categoria_parere%3A296&f%5B1%5D=node%253Afield_categoria_parere%3A291&f%5B2%5D=node%253Afield_area_tematica%3A41&page=6