di TOMMASO VERGA
LA «MONNEZZA» DI Roma ricopre nuovamente strade e piazze. E la Capitale rischia l’ennesima emergenza sanitaria. Motivo, chiusa (pro tempore) la discarica di Colleferro. Il cui ripristino inizierà a metà della prossima settimana ma non andrà oltre la fine di dicembre (o giù di lì): a Capodanno, Colle Fagiolara cesserà definitivamente l’attività. E i rifiuti di Roma? Urgono soluzioni alternative, motivo sul quale sono tutti d’accordo. Campidoglio, Regione Lazio, governo, fino al ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
L’«improvvisa fermata» – decisa dal pm che indaga sulla morte dell’operaio caduto da 25 metri il 9 novembre a causa dell’urto di un compattatore – manda nuovamente in tilt lo smaltimento dei rifiuti capitolino. Con una lettera inviata ieri l’altro, in tarda serata, Virginia Raggi ha chiesto a Zingaretti di «indicare senza indugio e non oltre la data del 21 novembre 2019 un sito alternativo» dove conferire circa 1.100 tonnellate al giorno tra scarti del trattamento dei rifiuti indifferenziati e fos, «onde scongiurare una grave crisi nella raccolta».
La risposta di Zingaretti: «Siamo alle solite perché è noto a tutti, a me, al ministro, che la legge prevede che deve essere l’amministrazione comunale o Ama a individuare il sito in cui conferire i rifiuti e la Regione, entro le sue competenze, qualora fosse necessario, ad autorizzare il conferimento».
Due teorie opposte. Invariate dal «giorno uno» della elezione di Virginia Raggi. Cosicché si replica. Lei invia sos, lui li respinge. Dove allocare gli apparati e le strutture necessari a Roma? D’accordo con il gruppo consiliare 5stelle in Campidoglio la sindaca: compete alla Regione indicare la localizzazione degli impianti dice. Non è così – per il presidente della Regione Lazio – la legge prevede che l’amministrazione comunale individui le zone e la Regione dia il benestare.
C’è però una ulteriore «opinione» della Raggi, determinante ai fini della soluzione del problema: discariche, Tmb (e termovalorizzatori: perché no? un documento del Campidoglio non li esclude) debbono essere «impiantati» nella provincia perché incompatibili con Roma.
Su tutto l’interrogativo retorico che non si decide la localizzazione a causa del «benvenuto» che riserverebbero gli abitanti viciniori all’impianto, quale che fosse. Eppure la soluzione ci sarebbe. Possibile? Sicuramente. Condividendo la posizione della sindaca: sia la Regione a indicare il sito.
Perché già ci sono già destinazioni individuate: via di Tor Bella Monaca; via delle Testuggini (Trigoria); viale Ave Ninchi (Talenti); Saxa Rubra (non precisato). Sono le quattro località che possono ospitare discariche e impianti di Tmb, «mappate» dagli uffici della Città metropolitana, firmate da Virginia Raggi e inviate in Regione Lazio per la redazione del piano-rifiuti. Una soluzione davvero a portata di mano.