Il manifesto elettorale di Andrea Saladino; alle amministrative di Palestrina; in alto, il Tempio della Fortuna primigenia: ospitò la Triade Capitolina fino al rientro a Guidonia Montecelio, il 27 aprile del 2012, in occasione dell’inaugurazione del Museo Archeologico Rodolfo Lanciani

di TOMMASO VERGA
LA VIRTU’ CHE LO collega a Guidonia Montecelio è inoppugnabile: non è di Guidonia Montecelio. Quindi Andrea Saladino è pari-grado con tutti gli altri assessori passati, presenti e futuri (se continua così) espressi dall’amministratore 5stelle in questi due anni e mezzo. Di più: non c’entra alcunché con Guidonia Montecelio. Requisito inconfutabile ma altrettanto incontestabile (necessiterebbe il jingle della pubblicità cairota per la rima con ‘abile’: arruolato; comunque). Tutto incluso, sta a dire che Andrea Saladino è in possesso della distinzione che unifica gli assessori della città a 5stelle, dalla nascita alla morìa. Dimensionando nel tempo e delimitando nello spazio (geografico) l’appartenenza. Bizzarreggiando a metà campo, ne verrebbe uno slogan politico-partitico: Guidonia non si lega. Controverso possa essere nelle mire del capo-equipe.
Nella formazione agli ordini del sindaco Michel Barbet, facendo seguito ai molti commilitanti che hanno lasciato il posto al sole di piazza Matteotti, il neoacquisto Andrea Saladino dovrebbe calzare il numero 9 o il 10. La delega assegnatagli dal mister (ops: dall’entraîneur) riguarda il Personale. Come se ne occuperà equivale incaponirsi nel voler penetrare in un evento inspiegabile, lumeggiare un mistero: esperienze in materia, nessuna; frequentazione della materia, nessuna; titoli di studio in materia, nessuno; corsi di addestramento in materia, nessuno. Unica (di-suo-gradimento: auto)consolazione, l’osanna del self-made-man: «superflua la ‘conoscenza scolastica’». Insomma, viva l’autodidatticho (ndr: uno che ha acquistato competenze da solo … e va a fare di mestiere l’assessore in un Comune di 100mila abitanti?).
Ma se il curriculum indirizzo risorse umane di Andrea Saladino appare costruito appositamente per farlo respingere da qualsiasi agenzia di collocamento o centro per l’impiego che dir si voglia, come e perché all’ex consigliere comunale di Palestrina – antico trasporto del sindaco Barbet (rin)venuto di recente – è stato fornito il placet per stazionare a Guidonia Montecelio? Si ha il sospetto che per rimpinguare la dotazione si sia resa necessaria una pista utilizzabile per un successivo decollo. E la torre di controllo di una città aeronautica è quanto di meglio si possa richiedere. Soprattutto se si vuole individuare la rotta per indirizzarsi altrove.
Ovviamente occorre un Palazzo del rimpallo che si mostri funzionale. Si valuti il risultato qualora si intenda rimpinguare il curriculum vitae. Doppiamente utile. Perché Andrea Saladino, nato a Palestrina il 16 novembre 1980, ha infatti un ruolino decisamente indifferenziato. Maturità classica nel 2000, tutto il resto è litania bit prodotta da alimentazione-in-byte. Insomma, computer di sotto computer di sopra. Un’opportunità. Contro lo spreco, se a Guidonia si verificasse qualche défaillances del sistema informativo aziendale, e necessitasse un soccorso (positivo, si presume) lui potrebbe intervenire. Un caso si propone già: lo streaming del Consiglio comunale soffre di qualche affanno. Fastidioso, seppure a tozzi e bocconi.
Stando a quanto appare (social media, curriculum, etc.) nel ritratto Facebook di Andrea Saladino non si possono ignorare sortite sull’Europa così come sulla moneta unica. Da liquidare. Non si tratta di bestemmie, ci mancherebbe. Però, visto che le affermazioni non sono a firma di Andrea Saladino bensì di partner, sarebbe opportuno (ma indispensabile per chi vuol fare l’amministratore) che il neoassessore si esprimesse chiaramente, che facesse conoscere il suo parere. Dica se il nostro Paese deve creare le condizioni per sfilarsi dall’euro e dall’Unione europea. Non ricorrendo alla formula stantia e ipocrita della «linea del movimento».
Non riportata nel curriculum la scelta degli attivisti di riprodurre – candidandolo sindaco – il movimento 5stelle alle amministrative di Palestrina dello scorso giugno. Così, per quanto l’aspirante fosse pronto, non si è riusciti a formare la lista. Uno scorno. Nonostante Andrea Saladino avesse occupato lo scranno cittadino per cinque anni. Quelli precedenti. A vincere le amministrative, la Lega per Matteo, uniformata dai salviniani e da Italia Viva (warning: alcuni atti di questi giorni – assunzioni… non tanto per dire – fanno sospettare che anche a Guidonia si stia profilando un feeling. Certi i renziani… Non con la Lega. Allora chi? Indovinala grillo).
Ecco: l’esperienza maturata in questo periodo a Palestrina, seppure extra curriculare, Andrea Saladino potrebbe metterla a disposizione del moVimento nel luogo della nuova attività. Insegnando come ci si comporta nell’eventualità che i cittadini (questi autodidatti…) ne conoscano più di quelli che li governano. Un trainig da cominciare subito. L’effetto dell’attesa del momento topico di presentazione delle liste l’ha già sperimentato.