L’impianto “Tmb” sequestrato dal tribunale di Tivoli ad aprile del 2016; in alto, la possibile «ristrutturazione» del sito, con la costruzione del settimo invaso necessario per interrare gli «avanzi» del Tmb (sotto)

(t. ve.) CERRONI ASSOLTO. L’IMPIANTO TMB dell’Inviolata potrà cominciare a funzionare. Lo ha deciso questa mattina il giudice di Tivoli, ponendo fine al sequestro ordinato dalla procura della Repubblica dello stesso tribunale il 7 aprile del 2016. A quel momento si sosteneva illegittimo il permesso di costruire il Tmb a causa dell’inesistenza del parere della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici, un atto fondamentale trattandosi di area vincolata. L’impianto è stato restituito.
La «battaglia» in realtà era cominciata nel 2014, con il Mibact (il ministero dei Beni culturali) contrario al Tmb, così come il pubblico ministero; di qui il sequestro per violazione del testo unico sul paesaggio e violazione della legge edilizia.
La Regione Lazio nel frattempo dopo aver riconvocato la Conferenza dei servizi e l’ennesimo ‘no’ del Mibact al Tmb, nel 2017 fece ricorso alla presidenza del Consiglio che deliberò a favore alla Regione. Di qui una nuova autorizzazione per l’impianto, alla quale la procura di Tivoli si è opposta, fino all’odierna sentenza del tribunale.

In parallelo, la sentenza del Tar del Lazio del 5 maggio 2017, che pur dando ragione a Cerroni ribadiva in pieno la giustezza delle proteste relative al ruolo della soprintendenza nella conferenza dei servizi: «voi cittadini-ricorrenti avete ragione, il paesaggistico è obbligatorio» confermavano i giudici. Soltanto che tra non aver sottoscritto ricorsi, o averli presentati a termini scaduti (come effettivamente successo) ha reso nulli i diritti dei cittadini.
Soddisfazione dal difensore del Cerroni assolto, l’avvocato Alessandro Diddi: «Il tribunale di Tivoli ha riconosciuto l’estraneità dei miei assistiti restituendo finalmente l’impianto Tmb, che potrà essere un grande aiuto per Roma nell’affrontare le difficoltà nella gestione dei rifiuti».
Una dichiarazione di «benvenuto» per la monnezza della Capitale. Ma non è detta l’ultima parola. Perché sull’Inviolata è tuttora in corso l’istruttoria sull’interramento dei rifiuti pericolosi condotta dal pm Alberto Galanti.
Sotto l’aspetto politico, la sentenza del tribunale di Tivoli rende felice la destra locale, da sempre favorevole all’impianto Tmb all’Inviolata.