Paola De Dominicis; a destra, Michel Barbet: intende inaugurare la «querela preventiva»

Al Sindaco di Guidonia Montecelio
CONSIDERATE LE INSISTENTI VOCI che si rincorrono in Città in questi giorni ed i riflessi di potenziale nocumento per l’immagine dell’Ente, si chiede al Sindaco se corrisponde al vero che sono stati recapitati a lui e ad altri rappresentanti della giunta e dell’amministrazione comunale degli “avvisi di garanzia” riguardanti indagini della magistratura in corso. In caso di riscontro positivo si chiede di conoscere il motivo, le eventuali ipotesi di reato formulate dagli inquirenti e le persone coinvolte. Le vogliamo rammentare che, per chi ha sempre propugnato la massima trasparenza nei confronti dei cittadini, condividere tali informazioni costituisca requisito minimo di coerenza.
Il Capogruppo PD, Paola De Dominicis Il Capogruppo Lega, Arianna Cacioni
Il Capogruppo Fdl, Ammaturo Giovanna Il Capogruppo del Misto, Claudio Zarro
Il Capogruppo de Il Biplano, Mario Proietti
Il Capogruppo e il Consigliere di Guidonia Domani, Mario Valeri e Mauro De Santis  
Il Capogruppo e il Consigliere di Attiva Guidonia, Anna Checchi e Loredana Roscetti

 


La replica di Michel Barbet

«HO LETTO DELLE INFAMANTI ACCUSE che mi vengono rivolte da parte di esponenti dell’opposizione, rispetto a non meglio precisate voci su avvisi di garanzia che avrei ricevuto insieme a, sempre non meglio precisati, esponenti della Giunta e dell’Amministrazione Comunale. Nessuno di noi ha ricevuto avvisi di garanzia, abbiamo la coscienza limpida ed agiamo nella più totale legalità e trasparenza.
«Questa amministrazione è nata in antitesi e in contrasto con la stagione degli arresti e degli avvisi di garanzia, stagione che probabilmente alcuni firmatari smemorati hanno dimenticato troppo presto, essendo di fatto eredi di quel periodo politico che fortunatamente ci siamo messi alle spalle. Abbiamo rinunciato, inoltre, ormai ad una collaborazione dell’opposizione nel risolvere i problemi della cittadinanza, nonostante la proattività dell’Amministrazione in questo senso, ma ora si è superato davvero il limite mettendo in dubbio, senza alcun fondamento, la mia onorabilità e quella dei miei collaboratori. Tutto questo è gravissimo – conclude il sindaco – e va ben al di là delle peculiarità di una normale opposizione, non escludo azioni legali volte a tutelare il sottoscritto e le persone con cui lavoro».

Numerosi a Tivoli e Roma i fascicoli giudiziari su Guidonia Montecelio 

(t. ve.) UN TEMPO, SUI MEZZI PUBBLICI, una targhetta inchiodata alle spalle dell’autista recava scritto «proibito parlare al conducente». Divieto si direbbe tuttora in auge a Guidonia Montecelio. Accompagnato dalla particolare aggiunta, escogitata dal sindaco (o dal suo cerchio magico): la «querela preventiva». A carico dei consiglieri di minoranza della città. Cos’hanno combinato di indebito gli autori della nota indirizzata a Barbet per meritare la minaccia di trovarsi di fronte a un pubblico ministero? Nulla. Proprio nulla. A voler essere pignoli si dovrebbe dire che per un verso hanno proposto quesiti tutt’al più antipatici, ma non ingiuriosi; per l’altro, hanno fatto un favore al sindaco.
La replica di Barbet fa tornare in mente, ora come allora, la stessa domanda avanzata un paio di settimane fa dal firmatario di questa nota (è da parecchio che la storia rimbalza tra persone, partiti, sui social, nei dialoghi dentro al palazzo comunale). Fece seguito il diniego: «nulla di tutto ciò, nessun avviso di garanzia» e nessuna minaccia. Perché adesso sì?
Tra l’altro, l’interesse per l’argomento della minoranza consiliare è abbondantemente giustificato. Michel Barbet conosce benissimo, al pari di qualsiasi informato cittadino, la quantità di fascicoli giudiziari giacenti presso le procure di Tivoli e di Roma. Sono plurimi – a meno che, com’è probabile, non siano stati unificati, quelli di piazzale Clodio compresi – i faldoni aventi per oggetto le cave di travertino. Clamoroso quello relativo alle polizze fideiussorie false (cosa pensare di un sindaco che nemmeno su questo tema ha trovato la sensibilità di dire la sua?). A questi se ne aggiungono altri: l’appalto dei rifiuti per citare.
Il che tiene desto l’interesse dei rappresentanti della popolazione. Sarebbe gravissimo se così non fosse, se gli eletti si adagiassero su un laissez faire che farebbe comodo soltanto ai reggitori del timone. Stupisce e fa meditare che a rimbrottare i consiglieri comunali – anche sopra le righe – sia un rappresentante di quella forza politica nata e cresciuta proprio sul fare le pulci al potere.
Un appunto, l’unico, agli autori dell’interrogativo si può fare – da un distinto il punto di vista – e riguarda l’ingenuità politica dei firmatari-avventizi, che ha consentito al primo cittadino di debordare, di appellarsi ai massimi sistemi in difesa dell’onore violato. Nonostante la nota riveli invece l’assenza d’ogni forma aggressiva-accusatoria come di solito si riscontra nel contrasto velenoso proprio delle contese tribunalizie.
Cosa si aspettava l’opposizione consiliare? che Barbet convenisse sul «sì, sono indagato…»? Vatti a immaginare invece di doversi difendere da una inedita «querela preventiva».