“REGIONE LAZIO – CONFERENZA DI SERVIZI DECISORIA” (5 MARZO 2010)

Eligio Rubeis, Forza Italia, ex sindaco di Guidonia Montecelio

«Il sindaco Eligio Rubeis – si legge nel verbale della Conferenza di servizi – fa presente che la strada di accesso alla discarica attualmente utilizzata dovrà essere allargata ed asfaltata per diminuire le polveri provocate dal passaggio dei mezzi. Tale intervento dovrà interessare l’intero tratto dalla ex SP 28-bis alla via Palombarese a carico esclusivo della società». 

Manlio Cerroni, autocelebrato «re della monnezza»

Il testo è tratto dal verbale della Conferenza di servizi decisoria promossa su istanza del «Co.La.Ri.», il Consorzio laziale rifiuti, la «casa madre» di Manlio Cerroni. All’ordine del giorno dell’incontro svoltosi presso la Regione Lazio il 5 marzo 2010 (che fa seguito a quello del 18 febbraio), il rilascio dell’«Autorizzazione integrata ambientale relativamente all’impianto Tmb da realizzarsi nel Comune di Guidonia Montecelio i cui lavori sono iniziati il 3 febbraio 2010». 

La richiesta di Eligio Rubeis è relativa a via dell’Inviolata. Unica strada percorsa dai camion provenienti dai Comuni a est della Capitale che depositavano l’immondizia nella discarica di Manlio Cerroni (il massimo quotidiano – di enti locali – toccò il centinaio; 48 al momento della chiusura del sito, nel 2014; in tutto sono stati colmati 6 invasi). Strada presente nella memoria dei guidoniani in quanto teatro delle proteste popolari contro la discarica, giunte fino al blocco ripetuto della via.

Quanto riportato nel verbale ha carattere di “prescrizione”, ossia direttiva da osservare. Interlocutori del Comune di Guidonia Montecelio, il dirigente regionale Luca Fegatelli e il «Co.La.Ri». Così, dopo oltre un decennio dall’aver assunto l’impegno in Regione Lazio con l’ex sindaco Eligio Rubeis (che, da parte sua, non risulta si sia particolarmente impegnato) e sei anni prima del “vincolone” del Mibact dell’11 marzo 2016, la strada è nel medesimo stato del 2010.

di TOMMASO VERGA
«COLARI AMBIENTE GUIDONIA srl» la società figliata si presume il 4 giugno 2013 dalla «Colari srl» del «gruppo Cerroni» (a sua volta partorito dalla Sorain Cecchini eccetera eccetera), è quella che, ricorrendo a una specie di guerriglia, ha creato maggiori problemi al Comune di Guidonia Montecelio. Che però almeno in parte se l’è cercati: «Si prende atto dell’assenza di determinazioni da parte delle amministrazioni e degli enti coinvolti relative ai “Lavori di manutenzione straordinaria per il mantenimento delle condizioni di transitabilità di Via dell’Inviolata nel Comune di Guidonia Montecelio”» annotava il verbale dell’ennesima Conferenza di servizi del 23 febbraio 2021, indetta dalla Città metropolitana di Roma Capitale (CMRC), impaziente di favorire quanto burocraticamente necessario per dichiarare i «lavori in corso». Con la sindaca Virginia Raggi e il “re della monnezza” Manlio Cerroni ormai oggettivamente e organicamente alleati.
In quell’incontro, degli altri potenziali partecipanti nessuno s’è opposto all’esecuzione delle opere richieste dal «gruppo Cerroni». Due le ipotesi. Tutti d’accordo con il “re della monnezza” (la definizione è dello stesso ex-sindaco dc di Pisoniano); le convocazioni non sono arrivate (visionando le carte è il contrario, c’è il riscontro delle Pec, la Posta elettronica certificata).
A dimostrazione che a quella dei partecipanti andava aggiunta l’assenza di documenti contrari, dal sindaco Michel Barbet all’assessore Antonio Correnti. Per non dire del Parco dei Monti Lucretili e degli antiTMB guidoniani. Vien da immaginare che, a quella data, il vento tirasse da altra parte, che sopra la scrivania d’ogni ente spiccasse in bella evidenza il memorandum sulla necessità di azionare lo start del Tmb per salvare Roma dalla colata di monnezza capitolina. Ne andavano di mezzo le condizioni e lo stato d’animo dei romani ma soprattutto la rielezione della sindaca Virginia Raggi. Tanto che nessuno dei post-contestatori e delle “voci del padrone” ha battuto ciglio al rilascio del benestare da parte della CMRC alla «Colari ambiente Guidonia srl». «Via libera» inutile privo com’era del nulla-osta della Soprintendenza o del Parco dei monti Lucretili.

Protesta degli abitanti di Guidonia Montecelio e di Mentana contro l’apertura discarica Inviolata (da Wikipedia)

Era tale e tanta l’attesa di ospitare i camion carichi di immondizia provenienti dalla romana Ama (l’azienda municipalizzata capitolina) e dalla 50na di Comuni dell’Ato («modello discarica» per intendere), tutti diretti all’impianto Tmb, che si sono confuse le risultanze di quello con un altro evento. Siccome erano bell’e pronti, i titoli della Conferenza di servizi del 23 febbraio sono stati utilizzati per inneggiare alla sospensione delle ordinanze sulla viabilità di via dell’Inviolata decisa dal Tar del Lazio contro il sindaco Barbet su richiesta della «Colari ambiente Guidonia srl». Data fatidica secondo le indiscutibili cronache oggettive dovute alla conoscenza dei fatti. Quel giorno, il 24 agosto 2021, il Tmb avrebbe preso finalmente a funzionare (unico precedente, l’esordio dovuto al collaudo del 18 dicembre del 2015).
Da un assenso all’altro, quello che non si vuol capire in una vicenda dai connotati chiarissimi, è che l’autorizzazione dipende esclusivamente dall’osservanza della delibera del Consiglio dei ministri del 22 dicembre 2017 (per memoria, a firma Paolo Gentiloni, a quel momento ancora presidente del Consiglio italiano).
Nella quale si legge: la parte di impianto Tmb costruito prima del settembre 2016 non può essere messa in discussione; mentre la rimanente è soggetta al «vincolo intervenuto nel settembre 2016» (il cosiddetto “vincolone”). Per cui, da quella data, «eventuali opere aggiuntive relative, in particolare, alla viabilità, dovranno essere oggetto di autorizzazione da parte degli uffici preposti». In pratica, anche per asfaltare e ingrandire via dell’Inviolata, «Colari Ambiente Guidonia srl», doveva (e deve) chiedere il permesso a Soprintendenza e/o Parco dei monti Lucretili. 
A scenario definitivamente illustrato, l’appuntamento è al 13 ottobre, per la decisione della camera di consiglio del Tar del Lazio, quella del 24 agosto era soltanto una sospensiva (già, ma perché, come s’è letto, i camion non sono ancora entrati a via dell’Inviolata? e perché l’impianto Tmb non ha preso a funzionare?).