di SALVATORE PARADISO
TRASMESSA SOLTANTO DA POCHI GIORNI agli enti partner la decisione presa quasi due mesi fa da parte del Consiglio direttivo del Parco dei monti Lucretili di cancellare la storia dello SCU (Servizio civile universale), che dal 2015 ha dato la possibilità ad oltre trecento giovani di usufruire di un’esperienza formativa e lavorativa importante e preziosa. E le reazioni non si stanno facendo attendere.
Con una laconica comunicazione, il dirigente amministrativo Pasquale Zangara, su mandato del neo nominato direttore Carlo Pietrosanto, ha reso noto a Comuni, Parchi regionali, enti privati e alla procura della Repubblica di Tivoli, che il Parco dei Lucretili vuole chiudere con il Servizio civile universale e dal prossimo anno dirotterà gli investimenti in altre attività.
E quali in particolare? Da quello che si legge nel verbale, gli sforzi si concentreranno verso la “DMO di Tivoli”, cioè l’entità creata circa due anni or sono per sviluppare in maniera organica i progetti turistici sulla Superba e i numerosi comuni, enti e realtà che gravano attorno. Usare l’enorme potere di attrazione turistica di Tivoli è sicuramente una buona cosa, ma non si riesce a capire perché contemporaneamente distruggere un patrimonio pluriennale costruito dal Parco anno dopo anno. Piuttosto, sarebbero realtà da far collaborare ed interagire per scopi comuni.
A gettare ancora più ombre sull’incomprensibile provvedimento, c’è il fatto che solo pochi giorni fa, grazie all’iniziativa di Alessandra Troncarelli, assessora alle Politiche sociali, welfare, beni comuni e servizi alla persona è stata approvata una delibera di giunta che va in direzione diametralmente opposta a quella scelta dai Lucretili, riconoscendo il grande valore sociale del Servizio civile. Al punto anche di stanziare finanziamenti, creare dei portali unitari per la gestione dei progetti, e stimolare tutti gli enti regionali, ed in particolare le aree protette come i Lucretili, a progettare in tal senso. Si invitano anche gli enti a pubblicare il provvedimento sul proprio albo pretorio. Chiaramente i Lucretili non hanno ancora provveduto.
E quando si parla di giunta, invece, proprio nel giorno delle dimissioni del suo presidente Zingaretti, viene azzerata la lunga esperienza dell’ente regionale in favore di non meglio precisati investimenti nel turismo. Una decisione sbagliata anche dal punto di vista gestionale, spiegano alcuni amministratori locali sentiti a tal proposito. In un paese di poche centinaia o migliaia di abitanti, infatti, lo SCU è veramente prezioso e gli vengono demandati numerosi servizi impossibili da mantenere altrimenti, come l’apertura delle biblioteche, la cura dei sentieri, l’educazione ambientale, l’attenzione sociale all’emarginazione, lo studio della storia e delle tradizioni locali.
Facciamo un inquadramento politico. Il Consiglio direttivo, è sempre costituito dal presidente del Parco, più altri due membri indicati dal Consiglio regionale del Lazio. Attualmente quindi ne fanno parte la presidente Barbara Vetturini, già presidente del Forum tematico terzo settore del Partito democratico della provincia di Roma e vicepresidente della già nominata DMO di Tivoli, ente beneficiario degli investimenti distolti ai Lucretili, il vicepresidente Ivan Boccali, ex vicesindaco di Fratelli d’Italia di Ciampino, e Anna Maria Romani, della quale si sa che abita nel territorio del Parco e poco altro.
A quanto risulta a hinterlandweb.it, le lamentele per la possibile fine dell’esperienza sono cominciate ad arrivare subito dopo l’invio della comunicazione, ed in particolare da ambienti del Parco dell’Appia Antica e della Procura di Tivoli, che confidavano proprio nei Lucretili per portare avanti numerosi progetti.
A quanto sembra, domani ci sarà una riunione della Comunità dei Sindaci, l’organo deliberante dell’Ente, nel quale molti sindaci si dicono pronti a dare battaglia perché l’esperienza del Servizio civile universale non vada a morire miseramente.