di SALVATORE PARADISO
«VIA DELL’INVIOLATA? TANTO SERVE PE’ LA MONNEZZA…». Quindi… Comunque è bene attendere prima di esprimere un giudizio. Che dovrà misurarsi sull’esposto-diffida a firma movimento 5Stelle e indirizzato principalmente a Soprintendenza e Parco dei Lucretili, ma anche al Comune di Guidonia Montecelio, polizia locale, carabinieri forestali e Città metropolitana, per vedere se c’è appropriatezza tra l’esecuzione delle opere di bonifica della strada e le clausole stabilite dall’appalto di 178 mila 99 euro e 28 centesimi assegnato il 10 agosto 2022 alla srl “Costruzioni conglomerati ed affini” da Roberto Gualtieri, governatore della Città metropolitana di Roma.
A prima vista, la sistemazione di via dell’Inviolata – da molti anni contestata, intervento controverso in sé –, è cominciata non proprio felicemente. Alberi “capitozzati” malamente, niente sorveglianza e cantiere fantasma. Non occorre chissà quale verifica per rendersi conto della sommarietà dei lavori.
Rami e tronchi di alberi in perfetta salute, tranciati grossolanamente e forse distrutti per sempre. In piena area protetta. Segato di netto un palo di legno con installate sulla sommità le videocamere di sorveglianza deliberate il 28 settembre 2021 dal Comune di Guidonia Montecelio. Immondizia frantumata dispersa nei prati. Nessuna traccia dei cartelli obbligatori di cantiere che dovrebbero spiegare i tempi di intervento e i responsabili dei lavori.
Questo il pessimo benvenuto che sabato 13 novembre è stato ricevuto dai cittadini chiamati a raccolta dalle Associazioni aderenti al CRA, Comitato di risanamento ambientale, nel corso di due appuntamenti su via dell’Inviolata e davanti all’ingresso del TMB. A bordo di bicicletta a pedalata assistita, ma con entourage motorizzato (per poco non sanzionato dalla polizia provinciale) si è presentato anche il neo sindaco Mauro Lombardo, che in un improvvisato dibattito con i manifestanti ha da una parte ribadito la contrarietà dell’amministrazione all’apertura dell’impianto TMB, e dall’altra lamentato la mancanza di strumenti per evitarlo: “Anche se mandassi la Municipale a controllare gli accessi, non avrebbero strumenti normativi per evitare il transito dei camion“ ha detto. Di opposto avviso alcuni cittadini che hanno ricordato al primo cittadino che la legge regionale istitutiva del Parco dell’Inviolata vieta il passaggio di mezzi a motore che non siano funzionali alle imprese agricole della zona o per compiti di vigilanza, cosa peraltro ribadita dalla Soprintendenza.
Una “giornata sportiva e di informazione”, si leggeva nella locandina dell’evento, per fare il punto sulla strada provinciale che, al netto dei ricorsi al TAR sulle autorizzazioni, sembra essere rimasto l’ultimo baluardo contro l’apertura dell’impianto che, stando al contratto stipulato tra “AMA SpA”, la controllata dal Comune di Roma, e la “Ambiente Guidonia”, la srl del gruppo Cerroni, potrebbe trattare a breve 100.000 tonnellate annue di immondizia romana. Via dell’Inviolata, infatti, è immersa in ben due livelli di protezione ambientale, paesaggistica e archeologica, grazie al “vincolone” della Soprintendenza del 2016 e alla legge regionale istitutiva del Parco del 1996.
Già nel 2020 il gruppo Cerroni, proprietario sia della discarica chiusa nel 2014 per esaurimento dei volumi, che del controverso impianto TMB, aveva provato a presentare un progetto alla Città metropolitana di Roma Capitale, all’epoca governata da Virginia Raggi, per “asfaltare” tutta la via in vista dell’arrivo quotidiano delle centinaia di camion dell’AMA. A salvare il territorio dall’invasione dai TIR, ci pensò per bene la Soprintendenza che con un corposo parere negativo tolse le ambizioni del Re della Monnezza di sbrigare la faccenda in quattro e quattr’otto. A creare nuovi impedimenti all’arrivo dell’indifferenziata romana, ci fu poi l’anno successivo l’ordinanza del sindaco di Guidonia Montecelio, Michel Barbet, che interdiceva il passaggio sulla strada in attesa di adeguata bonifica per motivi sanitari e ambientali. L’ordinanza venne poi sospesa e annullata dal TAR, ma ebbe l’effetto di rovinare i piani della società di aprire i battenti per Natale 2021, nonostante gli strumentali proclami sulla stampa dell’epoca.
In una nuova richiesta, è questa volta direttamente la Città metropolitana a presentare un progetto alla Soprintendenza e al Parco per sistemare la strada, ricevendo stavolta un parere positivo ma condizionato al rispetto di alcune prescrizioni assolute, come il divieto di usare cemento o asfalto, e di rispettare le presenze arboree e naturalistiche a bordo strada. Praticamente, la “Romanella campagnola” sulla quale hinterland ha scritto su questa testata: http://www.hinterlandweb.it/wordpress/2022/10/cerroni-non-demordera/
Ad impensierire gli autori dell’esposto anche la totale assenza di videosorveglianza che scongiuri ulteriori sversamenti di immondizia, la frantumazione dei rifiuti sulle spallette di sostegno a via dell’Inviolata che senza un adeguato intervento si disperderanno nell’ambiente e la mancanza di cartelli di cantiere che spieghino, a norma di legge, il committente dei lavori, le ditte coinvolte e i tempi di esecuzione. Primo bilancio, non c’è che dire: uno sgradevole inizio. © RIPRODUZIONE RISERVATA