di GIULIANO SANTOBONI
IL DEPURATORE ALL’INTERNO DEL CENTRO AGROALIMENTARE ROMANO (il CAR) a Setteville di Guidonia verrà adeguato tecnologicamente dall’ACEA e la sua capacità di carico sarà portata dagli attuali 10.000 abitanti equivalenti (unità di misura della dimensione dell’impianto) ai 15.000.
Nelle carte del progetto viene messo nero su bianco che l’opera sarà a servizio del previsto ampliamento del CAR e che riceverà, stavolta in maniera regolare e legittima, il collettore fognario del quartiere della Collina del Sole, già al centro di una annosa e complicata vicenda giudiziaria che vide coinvolti l’ex sindaco Eligio Rubeis, i suoi assessori Massimo Casavecchia, Andrea Di Palma, Adriano Mazza e Enrico Scattone e il costruttore del quartiere Bartolomeo Terranova. (hinterlandweb.it ne aveva parlato qui ).

Impianto di smaltimento acque reflue

Il nuovo depuratore sfrutterà sostanzialmente il sedime dell’attuale, ricavando le nuove volumetrie necessarie all’ampliamento pur rimanendo negli odierni spazi di servizio. Tecnicamente sarà «di tipo biologico a fanghi attivi (con pre-denitrificazione, ossidazione e nitrificazione), abbattimento di azoto e fosforo, filtrazione terziaria, disinfezione finale UV e stabilizzazione aerobica».
L’ACEA ha coinvolto nella progettazione tutti gli enti nazionali e territoriali, oltre alle autorità di Bacino, che ricevuti i progetti hanno prodotto alcune osservazioni di carattere tecnico volte ad ottimizzare il processo amministrativo e di depurazione fognaria. Regione Lazio ha successivamente comunicato che l’opera non è “Assoggettabile alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)”, seguirà cioè un iter autorizzatorio e realizzativo più semplice e veloce.
Facendo due conti, comunque, di fatto l’impianto di via della Tenuta del Cavaliere dovrà in massima parte sopportare l’aumento futuro di imprese e indotto del CAR, in quanto il quartiere della Collina del Sole, seppur con una fogna dichiarata abusiva, di fatto già scarica proprio lì sin dalla sua costruzione di circa 10 anni fa.
Praticamente quindi, pur aumentando la portata dell’impianto, si adegua la tipologia di trattamento dei liquami con tecniche di oltre un ventennio più recenti delle precedenti che dovrebbero assicurare una qualità degli scarichi finali, sempre a carico del “fosso del Cavaliere” e quindi del limitrofo fiume Aniene, decisamente più in linea con gli standard attuali. A leggere bene le carte poi, si capisce il vecchio impianto che lavora quasi a saturazione completa dei volumi, dei segni di cedimento li sta dando da un po’ di tempo, sia dal punto di vista strutturale che da quello delle analisi chimiche. ARPA Lazio aveva infatti registrato un progressivo peggioramento nella concentrazione di alcuni inquinanti nella cosiddetta “Centralina Aniene” già a partire dall’anno 2018.
A tal proposito, inoltre, da notare un’anomalia alla quale ci si augura che con il nuovo impianto di depurazione venga posto rimedio. E’ la stessa ACEA che, a quanto riporta Regione Lazio nel documento ufficiale, riferisce che la centralina ARPA fornisce soltanto valori chimici, quindi sostanze inquinanti, e non biologici, che sono fondamentali per un monitoraggio completo sullo stato di salute del territorio e delle acque. © RIPRODUZIONE RISERVATA info@hinterlandweb.it