La comunicazione dello stato di agitazione

Comunicazione dello stato di agitazione

di GIULIANO GIRLANDO

L’INCONTRO di ieri in prefettura tra rappresentanti sindacali e commissario straordinario della “Tecnis” si è concluso con un nulla di fatto. I lavoratori proseguono lo sciopero, i cantieri per il raddoppio della via Tiburtina restano fermi. Sui possibili spiragli di soluzione di una vertenza che dura ormai da 5 mesi, sono pesati i provvedimenti dell’autorità giudiziaria che ha sequestrato la società del cavaliere Domenico Costanzo per “l’asservimento – sostengono i carabinieri dei Ros – del gruppo imprenditoriale alla famiglia catanese di Cosa Nostra”.

La nomina di un amministratore giudiziario e il relativo sequestro delle azioni delle tre società che compongono la Tecnis (Artemis spa, Cogip holding e Tecnis spa), è stata ordinata dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Catania. Valore dell’operazione, un miliardo e mezzo di euro. In precedenza, una indagine della Procura di Roma sulle tangenti per gli appalti dell’Anas, aveva disposto misure restrittive a carico dei due maggiori azionisti della capogruppo, tanto che Francesco Domenico Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice, i titolari di “Tecnis”, erano finiti ai domiciliari.

I motivi dello sciopero vanno ricercati proprio nello stato della società, dalla mancata erogazione del salario da cinque mesi così come i versamenti destinati alla Cassa edile. “La situazione qui al cantiere è molto difficile, i lavoratori sono esasperati, temiamo per l’ordine e la tenuta sociale – dichiarano Remo Vernile della Feneal Uil, Domenico Facchini della Filca Cisl, ed Eric Wibabara della Fillea Cgil –. La nostra speranza è che il Prefetto e le istituzioni possano fare chiarezza ed aiutarci ad individuare soluzioni di salvaguardia occupazionale”.

Praticamente un caos, che interessa inoltre le migliaia di pendolari, in auto o con i mezzi pubblici, costretti a sobbarcarsi un’odissea ogni mattina per raggiungere Roma da Tivoli e viceversa. Eppure quando il progetto era stato presentato erano rose e fiori.

Lo schema del raddoppio della Tiburtina

Lo schema del raddoppio della Tiburtina

Esattamente quattro anni fa l’amministrazione della Provincia di Roma guidata da Nicola Zingaretti stanziava 20 milioni di euro per il raddoppio della Tiburtina e anche per una nuova strada che avrebbe dovuto collegare la Statale, in prossimità del km 20, con la Provinciale 28 bis e il casello autostradale di Guidonia. Marco Vincenzi, l’assessore ai Lavori pubblici dell’epoca, dichiarava che “l’approvazione in Conferenza dei Servizi di un progetto così complesso e impegnativo sia da un punto di vista tecnico che finanziario -rappresenta un passaggio amministrativo fondamentale. Per questo siamo molto soddisfatti e desidero ringraziare il comune di Guidonia Montecelio, in particolare il sindaco Eligio Rubeis, e la società della Regione Lazio Astral per la collaborazione fornita durante l’istruttoria. Tra l’altro abbiamo già effettuato i sondaggi archeologici lungo il tracciato interessato e ora siamo in grado di avviare l’iter per la gara d’appalto. Questo intervento rappresenta una tessera importante del mosaico di cantieri stradali portati avanti dalla Giunta Zingaretti per migliorare la mobilità nel quadrante nord-est della provincia di Roma”.

Il progetto approvato in conferenza dei servizi prevedeva l’ampliamento della Tiburtina dal Car al km 20 con la realizzazione di una moderna arteria a quattro corsie dotata di banchine esterne e marciapiedi, con due nuove rotatorie in corrispondenza dell’incrocio con via Fratelli Gualandi e dell’area industriale di Santa Sinforosa. Ora che si fa, si lascia o si raddoppia?

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