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LA DETERMINA DEL dirigente d’un anno fa, l’11 novembre, lo definisce il “giardino attrezzato” di via dei Platani (non di Centocelle, si parla del Bivio di Guidonia Montecelio). Un autentico sforza di fantasia perché, sia il “giardino” ancor più l’”attrezzato” indicano uno spiazzo senza identità. L’unica attinenza se ci si contenta è il verde. Ora la storia dovrebbe cambiare. Perché il “giardino” è stato affidato ad una onlus che, volontariamente, senza spesa alcuna per l’erario, gestirà lo spazio. Riepilogo di una procedura sui generis: nel Comune si sono dodici aree-giardino, chi ha interesse ad occuparsi di “apertura, chiusura e manutenzione a titolo gratuito e segnalazione di eventuali danni da riparare”? Rispondono in otto. Quattro aree restano al verde.

Al “chi siete?” originato dalla curiosità, Gianluca Zanchi risponde che il “giardino” è stato affidato a “Giada il sorriso di un angelo”, l’associazione da lui presieduta. Da chi? “Non ci crederà, ma una mattina al bar un assessore m’ha chiesto se volevamo occuparcene. Ho risposto sì”. A Guidonia Montecelio tutto è possibile, anche il “parco-bar” (a conferma che il caffè migliora l’esecuzione degli atti amministrativi). Comunque, la cosa dev’essere solida se la onlus appare organizzata al punto di aver affittato un locale in via dei Platani (in precedenza sede di una “abbellitrice” (smalto, trucco, unghie finte eccetera).

Gianluigi Marini e il presidente della onlus al parco

Gianluigi Marini e il presidente della onlus al parco

Storia tutta guidoniana quella del recinto di via dei Platani. Da anni in abbandono. Il Comune consapevole. Al punto che decide di venderlo. Ad opera di Umberto Ferrucci, il superdirigente all’Urbanistica dalla carriera finita non proprio brillantemente (si presume non sarà il solo). L’acquisisce una società edile di Marco Simone. Blocca la “pratica” Paola Piseddu, la dirigente del Demanio all’epoca – unica non interessata dal va-e-vieni guardia di Finanza-Comune-procura di Tivoli –, dicendo che non si può fare. Un problemino non da poco visto che il terreno è stato già venduto. Per completezza dell’informazione, la delibera in aula viene approvata anche dall’avvocato Michele Pagano, presidente dell’Udc provinciale e candidato allo scranno di primo cittadino per conto del centrosinistra guidoniano. Nonché-non più, superconsulente della Asl RmG (ora Rm5) con il retribuito incarico di occuparsi proprio dei terreni dell’ex “Pio istituto di Santo Spirito e ospedali riuniti di Roma”. Il parco di via dei Platani rientra nella proprietà. Ancora (per completare la cronaca), dopo che hinterlandweb ne ha scritto almeno un paio di volte, non si è riusciti a trovare un consigliere comunale (all’epoca) o un ex (adesso) che sappia dire com’è finito il romanzo. Il “parco” è ancora “parco” o mercé variante di Prg là dove c’era l’erba ora c’è…? Oppure, tutto è nelle mani di qualche giudice che condannerà il municipio a risarcire il vincitore della gara?

Comunque, al momento, tanto di cartello del Comune afferma “questo è il parco” di piazza dei Pini. La quale a sua volta non esiste più. Il paletto della toponomastica e la relativa tabella divelti alla vigilia della elezione Rubeis-bis, quando nello spiazzo vennero posate alcune panchine e rifatto senza alcuna ragione il mattonato in vista del comizio elettorale del sindaco. 20mila euro di lavori dichiarò agli astanti. Somma evidentemente non sufficiente per rimettere la segnaletica al proprio posto.

La sede di via dei Platani

La sede di via dei Platani

Ma se quello è un “parco”, perché i nonni portano i nipotini nella pineta cittadina o nel recinto prossimo alle Poste di Tivoli Terme? Dev’essere la riflessione che ha scosso il consigliere comunale-ex tanto da indurlo a svolgere un sopralluogo. Così, il 23 settembre, una domenica mattina, preceduto dal bip-bip, Gianluigi Marini s’è presentato in loco e ha preso cognizione dello stato delle cose. Accompagnato dal presidente della onlus che s’occupa di anziani, badanti, baby sitter e Caf (centro assistenza fiscale).

Gianluigi Marini che c’entra con l’affidamento? “Ci conosciamo, lui è venuto a trovarmi, tanto per vedere cosa si sta facendo. No, no, niente politica”. Infatti, strapazzando il web, l’informazione amica descrive l’intervento di Gianluca Zanchi all’assemblea del bip-bip-Biplano, la neonata formazione degli ex sostenitori dei defenestrati Eligio Rubeis e Andrea Di Palma, messisi alla ricerca di un nuovo capo. Nelle foto, è assemblato il fior fiore della destra guidoniana, unito dalla devozione per l’Unire, l’Atac, Alemanno, Panzironi, Adalberto Bertucci – 4 anni di reclusione è la richiesta della pubblica accusa nel processo sulla “parentopoli tramviaria” –, la P2. Leader provvisorio Mauro Lombardo (l’esordio nelle cronache come lanciatore di finocchi contro Vladimir Luxuria), avvocato, già vicesindaco di Rubeis, da giugno coadiutore del garante regionale dei detenuti. Un incarico che soccorrerà più di qualche conoscente nell’immediato futuro.

In quanto esperto di corse, il bip-bip del biplano viene azionato proprio da Gianluigi Marini. Che s’è accorto del “giardino” non quando doveva farlo fecondamente in quanto socio della maggioranza rubeisiana, bensì ora, nonostante la rilevante preoccupazione che si distragga attenzione e tempo alla ricerca dei voti per le future elezioni amministrative (ma forse è il contrario… dubbi del cronista). La credibilità? Viene dal contraddittorio presidente-amico quando nega commistione tra l’incarico di gestire il “giardino” e l’occuparsi della formazione politica che si dice contro i partiti. Insomma, il passato che non passa. Meno che mai a Guidonia Montecelio.

P.S.: al termine, un anno fa, di una conferenza stampa del Pd in aula consiliare, un tale apostrofa il cronista: “deve stare attento alle cose che scrive”. Al dubbio se il tono è tra il minaccioso e il consiglioso sovviene l’impeccabile fastidioso. Lei sarebbe…? “un lettore”. Sì, ma avrà pure un’identità… “Un lettore. Le dico solo di prestare maggiore attenzione a quel che scrive, la smetta di fare propaganda per i grillini” (un refrain, stessa “accusa” viene da alcuni del Pd; il confessore la chiamerebbe cattiva coscienza). Io veramente scrivo quello che mi pare, se ha da obiettare o si ritiene offeso ha tutti gli strumenti, dalla rettifica alla querela, per vedere soddisfatte le sue ragioni. La replica viene meno perché Michele Venturiello, capogruppo di Fi a Guidonia (e avvocato), forse presagendo altro, prende per il braccio il tale e lo porta via. Scusate – domanda rivolta in giro – ma quello chi è? Gianluigi Marini, consigliere comunale di Forza Italia la precisazione. Bip-bip.