Dall’ex consigliere comunale Matteo Castorino riceviamo e pubblichiamo.
È DA MOLTO TEMPO CHE NON COMMENTO le vicende politiche di Guidonia Montecelio, terza città del Lazio a cui ho dedicato (spero in modo dignitoso) 5 anni di impegno amministrativo. Ho aspettato per due ragioni: perché sono convinto che per fare buona analisi politica serva anche un certo distacco emotivo, altrimenti si confondono le vicende pubbliche e quelle personali e, poi, perché nutro rispetto per alcune delle persone che sono state coinvolte in prima persona nella maggioranza uscita dalla urne e subito dopo riformulata.

Ma, di fronte all’ennesimo atto di trasformismo del Sindaco, penso sia urgente una riflessione. I pochi elettori che si sono espressi nel 2022 hanno scelto una maggioranza civica. Oggi, dopo un rimpasto di giunta basato sulle convergenze tattiche e non sul bene della Città, si ritrovano di fronte a un’amministrazione politica decisamente orientata a destra. E la cosa che fa più spavento è il clima di totale indifferenza con cui rivolgimenti così strutturali sono accolti nella città. Nessuno si espone, quasi nessuno si esprime anche solo per dubitare di un’operazione di trasformismo che si compie senza disturbo.

Matteo Castorino

A Guidonia Montecelio manca, dalle elezioni ad oggi, una qualsiasi attività, fondamentale in un contesto democratico, di osservazione critica da parte dell’opinione pubblica. Quest’ultima, o è stata assorbita nel governo della città o si è auto-liquidata poiché troppo impotente. A questo fenomeno, si è aggiunta la dispersione o scomparsa di un’opposizione politica dentro le sedi istituzionali.

Tutto ciò ha portato all’azzeramento di un dibattito sulle questioni centrali per il presente e il futuro di Guidonia, anche davanti alla mancanza di programmazione politica e all’immobilismo dell’attuale amministrazione. Sfido chiunque a sostenere che grandi miglioramenti siano in atto. Al più abbiamo visto politiche di piccolo cabotaggio, manutenzione ordinaria spacciata per rivoluzione, timide iniziative culturali o sociali senza una visione generale di città. Inconsistenza delle interlocuzioni con attori sovraordinati (Regione, ASL, Città Metropolitana).
Alle persone di buona volontà sta il compito di ricostruire un’opposizione politica – dentro e fuori il palazzo – che sappia immaginare innanzi tutto una lettura futura per Guidonia Montecelio in grado di vedere nei cittadini una risorsa e non un ostacolo.
In questo senso, la scelta del Partito Democratico di uscire dalla giunta comunale è una buona notizia, ma non sarà sufficiente se non si porranno le basi per una maggioranza alternativa. Per questi motivi, bisogna mettersi al lavoro con pazienza, da oggi per i prossimi anni, e riallacciare le relazioni con quanti, nell’apatia diffusa, non hanno smesso di interrogarsi e di immaginare alternative. Perché Guidonia Montecelio non può permettersi di restare, ancora una volta, inchiodata a terra e con gli occhi chiusi. – Repliche e interventi: info@hinterlandweb