Da sinistra, il sostituto Gabriele Iuzzolino, il capo della Procura Francesco Menditto, il nuovo commissario di Tivoli, Orlando Parrella, illustrano l'"operazione Piramide" in conferenza stampa

Da sinistra, il sostituto Gabriele Iuzzolino, il capo della Procura Francesco Menditto, il nuovo commissario di Tivoli, Orlando Parrella, illustrano l'”operazione Piramide” in conferenza stampa

di GIULIANO GIRLANDO

SETTE MISURE di custodia cautelare in carcere, posta in condizioni di non nuocere un’organizzazione di cittadini egiziani che operava in maniera indisturbata tra Roma, provincia e oltre. Baricentro il Car, i mercati generali di Guidonia Montecelio. Le accuse vanno dal tentato omicidio alle lesioni personali. Denunciate in stato di libertà, per concorso nel tentato omicidio e lesioni personali aggravate, altre 6 persone ed eseguite tredici perquisizioni locali e personali tra Roma, Guidonia Montecelio, Monterotondo, Palombara Sabina, Lavinio, Orvieto, luoghi dove gli indagati gestiscono numerose rivendite di frutta e verdura.

Le indagini della procura della Repubblica di Tivoli, coordinate dal sostituto Gabriele Iuzzolino, hanno avuto inizio all’indomani del 28 agosto, una domenica non di riposo visto che, approfittando della minore sorveglianza da parte del personale addetto, all’interno del Car scoppia una rissa a colpi di bastone e lame da taglio. Coinvolti un 28enne – gravi traumi alla testa, trasportato in codice rosso al Policlinico Tor Vergata – e un numero imprecisato di connazionali. Motivo, impartire una lezione a due lavoratori. Ad essere denunciati per “rissa aggravata”, oltre al ferito, altri due cittadini egiziani, entrambi di 24 anni.

Sullo sfondo, il primato del mercato ortofrutticolo. Infatti, il gruppo criminale facente capo ad un cittadino egiziano E.K., detto “Ciro” ma soprannominato “lo Zio” all’interno dell’organizzazione, aveva le finalità di affermare la propria forza intimidatrice, fondata anche sulla disponibilità di significative risorse economiche. La spedizione punitiva nei confronti di due giovani connazionali, facchini all’interno del Car, intendeva imporre il riconoscimento dell’autorità e della supremazia del gruppo nell’approvvigionamento all’ingrosso dei prodotti ortofrutticoli.

Il gip Alberto Cisterna, nelle motivazioni dell’ordinanza, ha parlato di attività propria di un’organizzazione criminali dai metodi “paramafiosi”. Nulla esclude che sull’”operazione Piramide” del Car indaghi anche la Dda (direzione distrettuale antimafia). Ad ogni buon conto, a detta del procuratore capo Francesco Menditto, presente nella conferenza stampa di ieri mattina, l’indagine non è conclusa. Sviluppi sono possibili.

I link dei video sull'”operazione Piramide”

http://www.poliziadistato.tv/c_9NodazLQGL

http://www.poliziadistato.tv/c_BG6JGxCrFO