di TOMMASO VERGA

A CONCLUDERE la frase, quando si apprende di una richiesta di proroga delle indagini preliminari, s’è abituati a leggere “per altri sei mesi”. Questa volta non è andata così, il rimando s’è ridotto a un solo mese. Giustificata la curiosità su cosa può ricavarsi in trenta giorni a determinante sostegno di un’ipotesi di reato. Oltretutto sfociata nella richiesta dei pm di rito immediato – accolta il 7 luglio dal giudice per le indagini preliminari Alberto Michele Cisterna –, a mostrare che secondo la pubblica accusa le prove raccolte erano talmente sufficienti da travalicare l’udienza preliminare.

Se ne potrebbe dedurre che non era strettamente necessario prolungare il termine. Di qui, l‘idea che si sia trattato dell’applicazione di una norma non scritta, da “galateo istituzionale”. Un mese fa, Guidonia Montecelio si trovava nel cuore della contesa mentre gli atti del tribunale non potevano non essere depositati nella quiete successiva alla tempesta elettorale (almeno quella ufficiale).

Plausibile tuttavia l’eventualità che siano in corso indagini relative all’acquisizione di altre prove per la stessa imputazione, che, a fronte di contestazioni, i pm intendono utilizzare nel dibattimento, oppure che l’accertamento riguardi altri reati, per i quali aprire un secondo processo non escludendo la riunione con il primo. Qui le prove si sono dimostrate solide al punto da sfociare nell’accoglimento del rito immediato, complicazioni probatorie per gli altri richiedono accertamenti di maggiore complessità.

Come che sia, da metà ottobre (il 18, ore 9), a sei mesi esatti dagli arresti del 20 aprile 2017, il tribunale di Tivoli sarà occupato dall’“operazione ragnatela” (o “mafia bianca” che dir si voglia).

Barbet: Comune parte civile in nome della “questione morale” e di quella economico-finanziaria

La reazione dell’amministrazione pubblica è stata immediata. Michel Barbet, il sindaco, ha dato mandato all’Avvocatura municipale di predisporre gli atti per la costituzione di parte civile del Comune di Guidonia Montecelio. “Si tratta di vicende – ha dichiarato il primo cittadino – che hanno danneggiato il nostro Comune da un punto di vista economico e soprattutto etico. Un Comune trasformato in simbolo della corruzione, del favoritismo all’amico e all’amico dell’amico. Chi ha sbagliato paghi con il carcere e risarcisca il maltolto”.

Fin qui la cronaca. Con il sindaco che, dinanzi alla vicenda criminale, replica sia sulla “questione morale” che su quella economico-finanziaria, quel “maltolto” alle casse della città. Un’opportuna sottolineatura alla quale Barbet dovrebbe aggiungere una immediata decisione “pratica”, derivante dalla funzione che ricopre: perché non uno screening dei lavori pubblici, passando al setaccio quelli negli anni recenti decisi e remunerati ma dei quali non è rimasta traccia?

In caso di verifica di anomalie o peggio, sarebbe un modo pratico per richiedere la restituzione dei corrispettivi, utile a rimpinguare le esangui casse dell’ente. Precisazione: al prudente cronista risultano almeno un paio di milioni di euro (ma sono di più, gli uffici saranno precisi). Variamente allocati sul portale dell’ente, in un ping pong permanente da link a link, un viluppo inestricabile di determinazioni dirigenziali, illeggibile per i non addetti.

Un esempio. Del tutto a caso. Si prenda la lontanissima determinazione dirigenziale 195 del 30 aprile 2008, il progetto dei lavori pubblici per la“manutenzione straordinaria della viabilità del territorio comunale” di Albuccione, Bivio di Guidonia, Castel Arcione, Villalba, Colleverde. Valore, 2milioni, 700mila euro. Erogazione, Cassa depositi e prestiti. Aggiudicato all’Ati (associazione temporanea di imprese) “Edilmoter-Satema” Lavori terminati fine 2012-inizio 2013. Almeno così si arguisce.

Semplice intuizione, perché salvo l’avviso su una Gazzetta Ufficiale, non si trova altra documentazione se non quella relativa alla liquidazione della parcella di 5mila euro all’architetta Cristina Garofalo, in quanto coordinatrice della sicurezza. Superfluo precisare che altresì ignoto è il rendiconto delle strade sulle quali l’Ati è intervenuta, lavori pubblici sui quali il portale internet del Comune vomita nulla.

Liquidati molti lavori pubblici dichiarati “terminati”. Ma non si trovano i rendiconti

Il che moltiplica l’interesse sull’analisi di quella fattura (del 2013). Sulla quale si legge che “i lavori sono terminati e si è in attesa del collaudo tecnico amministrativo”. Chissà con quale esito. Perché una strada – unica, sola soletta in tutto il borgo, sicuramente impossibile ignorarla –, non ha conosciuto manutenzione.

Lontano nel tempo? Concesso. Allora si prenda l’intera “partita” relativa ai finanziamenti provenienti dall’Unione europea e il decalogo delle opere, un fascicolo di lavori pubblici di natura straordinaria. Il “Plus” come si è sbrigativamente definito. 10 milioni di euro. Ci si troverà davanti a un panorama dove la prevalenza di interrogativi (dove?, come?, quando?) avrebbe dovuto annullare il benestare dell’ente. Sostituito invece dal “ecco i soldi” determinato dal positivo controllo degli appalti e degli affidamenti.

La cassa del Comune ha anticipato “opere” (non) finanziate dall’Unione europea

Taluni dei quali – anche milionari – non sono certificati nemmeno dalla vista. Non c’è oculista che tenga. Con l’aggiunta che dell’esborso se ne sono fatte carico le casse comunali quale perenne anticipo per quelle di Bruxelles: immancabile sotto ogni pagamento la precisazione-dicitura: “è necessario procedere all’ anticipo di cassa in attesa di erogazione da parte della Regione Lazio delle somme di cui al finanziamento Plus”. Effettivamente arrivato. Per una somma complessiva inferiore a 800mila euro. Dopo di che, la Ue ha chiuso i rubinetti.

Con le “armi” del cronista altrove e di più è stato impossibile reperire. Ma se può risultare utile, se può aiutare la causa, uno sguardo ai link che seguono non è superfluo.

 

GUIDONIA E IL “PLUS” SENZA CONTROLLI / 1 Dalla richiesta del Comune al professionista: “Il prezzo fallo tu” ai 1.158.110 euro risparmiati dopo uno “stralcio” di 300mila

 

GUIDONIA E IL “PLUS” SENZA CONTROLLI / 2 Dal ‘manoscritto’ sotto le determine “verificare prima di pagare” al portale web “bella addormentata” da 53.565 euro

 

GUIDONIA E IL “PLUS” SENZA CONTROLLI / 3 25mila euro al giorno per rilevare dieci giorni di traffico urbano ‘Urban mobility center’ è una tabella. Del valore di 258mila euro