di TOMMASO VERGA
A COSTO DI BECCARSI L’ACCUSA DI BLASFEMIA (oh!: si parla di mondezza, materia sacra per chi sappiamo), non si può non ricorrere al senso del titolo esposto su questa pagina, ovvero il “trattamento rifiuti” dell’Inviolata avrà un nuovo cliente, «il gruppo di Gino Porcarelli» (se i benestare della Regione Lazio non tradiranno l’ennesima puntata dell’avvocato Manlio Cerroni).
Cosa significa? si chiederanno i-lettori-e-basta, diversamente dal sogghigno che evidenzierebbe i muscoli facciali dei «nemici del Parco». Infatti, Gino Porcarelli non agisce come parte del “Gruppo Cerroni” ma da partner di un avanzato processo di integrazione tra le reciproche attività private. Non a caso il personaggio risulta gestore del TMB di Finocchio utilizzato dall’AMA,  ma di proprietà del Supremo.
La dimostrazione della nuova impostazione di Cerroni viene dall’accordo sul trasferimento del materiale prodotto a Rocca Cencia, in particolare dall’impianto di tritovagliatura dei rifiuti (rappresentato dalla foto in alto) – ripetutamente indicato come obsoleto e bisognoso di un’approfondita revisione, perché da sé non completa la trasformazione di «rifiuto conferibile ai sensi di legge in discarica». Potrebbe essere il motivo “ufficiale” dell’ennesimo escamotage di Manlio Cerroni. In sostanza, se Rocca Cencia non riesce a fronteggiare la crisi dei rifiuti a Roma, alla bisogna può provvedere il consanguineo di Guidonia Montecelio. In subordine: se «Ambiente Guidonia srl» non è riuscita sinora a superare l’«ostacolo via dell’Inviolata» per giungere a destinazione TMB, l’avvocato Manlio Cerroni ha escogitato l’alternativa, armando il braccio del «gruppo Gino Porcarelli & Co» appunto.
Il quale, oltretutto, non s’occuperebbe esclusivamente dell’impianto Tmb quanto, se non principalmente, del prodotto finito, la FOS, la frazione organica stabilizzata da utilizzare per il capping della discarica. Si tratterebbe in buona sostanza di trasportare il materiale prodotto a Finocchio a Guidonia Montecelio in modo da averlo poi disponibile a un tiro di schioppo per ricoprire la discarica adiacente, con ancora rifiuti invece di terriccio verde… Chissà come riuscire, se è vero come è vero che il Piano-rifiuti della Regione definisce le competenze bacino per bacino (Ato) per il principio di autosufficienza.

Le associazioni ambientaliste diffidano la Regione Lazio: prima deve convocare la Conferenza di servizi

Sin qui la descrizione della strategia del gruppo Cerroni, alla quale però non è venuta meno la risposta immediata delle associazioni ambientaliste: 
AMBIENTE TRASPARENTE ONLUS, ASSOCIAZIONE DELLE ROSE 2.0, CITTADINI PER FONTE NUOVA E’ NOSTRA, COMITATO CITTADINI PER FONTE NUOVA, COMITATO RESIDENTI COLLEFERRO, COMITATO SALUTE E AMBIENTE ASL ROMA5, GENTE DI FONTE NUOVA, MARCOSIMONE ON LINE AMICI DI SEMOLA, PRO SANTA LUCIA, ZERO WASTE LAZIO, nonché CODICI (Centro per i diritti del cittadino) e EARTH ODV.
Le quali hanno accusato due direzioni della Regione Lazio, ”Ambiente“ e ”Rifiuti”, di aver immediatamente recepita la richiesta, mentre avrebbero dovuto aprire la Conferenza di servizi ex 29 quater della 152/2006, per chiarire parecchie discrepanze e possibili illegittimità, PRIMA di aprire il procedimento del gestore del TMB Ambiente Guidonia Srl, privata, tendente a procurare di fatto ad altra società anch’essa privata, la Piattaforma di tritovagliatura della G. Porcarelli & Co Srl di Rocca Cencia – Roma, “l’esclusivo vantaggio di un completamento di percorso produttivo di tritovagliatore, che diversamente, a quanto pare, sarebbe rimasto allo stato odierno obsoleto ed anche contrario al dettato normativo, per un sottovaglio non stabilizzato e quindi non conferibile né in discarica né tantomeno fuori regione” e IL TUTTO A SERVIZIO DI ROMA: così la diffida delle associazioni, ad adempiere in 30 giorni.