Discarica a Guidonia Montecelio: non c’è traccia di richiesta

di Tommaso Verga

Poniamo il caso: dal fascicolo del funzionario un foglio scivola via, nessuno ci bada, quel pezzo di carta scompare. Si apre il ‘processo’, tutti a indicare il sottoposto, la questione ‘tiene’ per qualche tempo, poi viene archiviata. Nel dimenticatoio. Al foglio finito chissà dove – in una discarica probabilmente – non fa più caso nessuno.
Ma se quel pezzo di carta dimenticato conteneva, che so?, una domanda (un tempo si sarebbe detto la ‘richiesta di una licenza’), chi vi darà seguito? Bel quesito, rimasto senza risposta.
Nessuno sfogo per la fantasia, la storia è andata così. Atto primo: il foglio non è stato smarrito, semplicemente l’autore l’ha ritirato dal fascicolo, composto dal principale ed alcuni allegati (tra i quali il ‘foglio’). Il motivo? Valutando le possibilità, si può arrivare a concludere che qualcuno – nella Regione Lazio i ‘qualcuno’ non gli mancavano sostengono i magistrati – abbia suggerito di soprassedere, la presentazione avrebbe potuto imbrigliare la discussione dell’ordine del giorno. Che recava: “Verbale conferenza di servizi decisoria”, e, a seguire: “Procedimento di Aia relativa all’impianto Tmb da realizzarsi nel Comune di Guidonia (Rm)”. Data: 5 marzo 2010.
Presi dal sacro impeto della parte in commedia, tutti i protagonisti della piece non hanno più badato al particolare mancante. Altre carte si sono aggiunte al fascicolo, tutte aventi per oggetto la costruzione dell’impianto. Ci si imbatte in alberelli, strade e stradine, persino nella tinteggiatura delle pareti del Tmb, tra una prescrizione e l’altra Regione Lazio, Colari, Asl RmG, Soprintendenza, Comune di Guidonia Montecelio, dimenticano…
Fa fede l’intero faldone. A iniziare dalla ‘convenzione’ tra Comune, Regione e Colari. Per conto del quale Manlio Cerroni, il 5 marzo 2010, premette di aver “presentato un progetto impiantistico integrato costituito” da:
– un impianto di Trattamento dei Rifiuti Solidi Urbani e Speciali non pericolosi per la produzione di CDR (Combustibile da Rifiuti) e FOS (Frazione Organica Stabilizzata);
– un impianto di produzione di compost verde derivante da Raccolta Differenziata.
Come si vede, manca qualcosa: la discarica di servizio al Tmb. Per la quale, Colari aveva presentato formale domanda nel 2006 ribadita nel 2008.
Atto secondo: torniamo al foglio ‘sparito’ che conteneva proprio la domanda di avviamento dei lavori per l’invaso. A meno che non si volesse realizzare una discarica senza farne richiesta.
La dimenticanza, la sparizione, come comunque la si voglia definire, assume rilevanza oltremodo, quando si legge l’intera documentazione: non una volta è citata ‘discarica’, non c’è nessuna istruttoria, manca la domanda, il progetto, la eventuale portata, le misure di salvaguardia dell’ambiente e del sottosuolo, niente di niente. Che mistero è? Occorre attendere il finale, Perché, come in ogni ‘giallo’ che si rispetti, alla fine i primattori si disvelano. E ‘cantano’.

Eligio Rubeis: non ci sarà più la discarica

Atto terzo. Durante una manifestazione elettorale, il sindaco Eligio Rubeis a precisa domanda risponde: “Non ci sarà una discarica a Guidonia Montecelio, mai più, io l’ho chiusa e nessuno potrà, mai, aprirne altre”. Un puntiglio che il sabato precedente, di mezza mattina, lo aveva guidato ad accompagnare dei cittadini in pullman a ‘visitare’ la discarica chiusa. La data coincideva con la ‘notte dei musei’. Uno specialista per analizzare la sovrapposizione, decisamente singolare l’interpretazione che se ne ricava. Comunque, secondo la categorica affermazione, il ‘foglio smarrito’ era superfluo: “Il Tmb di Guidonia è a ‘rifiuti zero’, la discarica non serve” è stata la conclusione.
Forse, però, neppure Rubeis immaginava che il ‘vero’ finale sarebbe stato di Andrea Di Palma, assessore all’Ambiente. Il quale, con la nota disinvoltura, rilasciava dichiarazioni del tutto contrarie a quelle del suo sindaco.
Intanto, il Tmb dell’Inviolata – esordiva Di Palma – non è a ‘rifiuti zero’. Lo ha voluto così la Regione e deve rivederlo. “Non potremmo mai ospitare un impianto che non faccia discarica zero. Se la Regione dovesse scegliere di proseguire con questo impianto non troverà nessuna collaborazione da parte dell’amministrazione”. Qui viene il ‘bello’: “Come già successo in conferenza di servizio dove il nostro parere su nuovi invasi è stato negativo”.
Uno pignolo va a cercare il parere. Fosse mai aiutasse a risalire al ‘foglio’? E, dopo tanto… sfogliare, non trova nulla. Così gli ‘spariti’ diventano due: la domanda di Cerroni e il parere dell’amministrazione di Guidonia. Il mistero si infittisce

I ragazzi ascoltano Fabrizo Moro : “Non vogliamo più vedere quella montagna di merda”

Fabrizio Moro in un momento a Guidonia durante l'evento (foto di Cristina Aruffo)

A smuovere le coscienze ci ha pensato il cantautore Fabrizio Moro di Guidonia Montecelio che sabato 17 presso la pineta di via Roma ha organizzato insieme a noi di Hinterlandweb un incontro scandito da note musicali. Durante l’evento a cui hanno preso parte i gruppi nostrani, Anime Salve, Strani Giorni, Dada Circus, anche alcune figure di rilievo che difendono l’ambiente e i danni che l’inquinamento in questa città produce: Stefano Roggi, ambientalista, Sebastiano Cubeddu, firmatario del ricorso al Tar contro l’installazione del Tmb, Marco Giardini, e Tommaso Verga, giornalista. “Il sindaco ha detto che la discarica è chiusa? Benissimo – ha esordito Moro col piglio che lo contraddistingue e l’anima ” pasionaria” – chiudi il cancello sindaco e lascia quella montagna di merda come monumento. Finchè gireranno soldi per quello squallore, niente per me sarà da dichiararsi chiuso”. Il messaggio è stato recepito dalle centinaia di ragazzi di Guidonia e non che non hanno staccato gli occhi dal palco. Suggestivo il silenzio sceso sulla piazza al momento del discorso di Fabrizio Moro. (Simona Boenzi)