di TOMMASO VERGA

Franco Basaglia

Franco Basaglia

Sono state definite “Rems” (Residenze per l’applicazione delle misure di sicurezza) e sostituiscono gli “Opg” (Ospedali psichiatrici giudiziari). Il primo acronimo indica le strutture che ospiteranno gli ex residenti nei manicomi giudiziari per i quali è stata determinata la chiusura a fine marzo. L’altro indica Barcellona Pozzo di Gotto, Aversa e reclusori analoghi (forse rinviata la cessazione di Montelupo Fiorentino) ossia luoghi conosciuti perché vi sono ricoverati detenuti in stato di disagio mentale.
Una scelta di civiltà, l’”anello mancante” alla piena applicazione – a distanza di trentacinque anni dalla promulgazione della 180 –, della “legge Basaglia”, dal nome dello psichiatra che individuò il malato mentale soggetto da curare e non da segregare. Una decisione tardiva ma attuale, che però non ha fatto i conti con i partiti attuali. I quali, in provincia di Roma, hanno deciso che “sulla Palombarese non si passa”. Infatti, una pioggia di interrogazioni e reprimende si è abbattuta sulla ministra della Salute Beatrice Lorenzin e sul presidente della giunta regionale Nicola Zingaretti.
Palombara Sabina

Palombara Sabina

Dividendosi le parti, alla prima si sono rivolti deputati del Pd, che hanno “preso di petto” il direttore generale della RmG Giuseppe Caroli, colpevole di essere “intenzionato ad ubicare”, “seppure in via provvisoria”, la Rems a Palombara Sabina. Si cita una delibera della Asl, del 12 febbraio scorso, che, in realtà, è una sorta di “presa d’atto” di quanto precedentemente stabilito da Zingaretti. A sua volta oggetto delle accuse di Forza Italia, che biasima la spesa di oltre un milione di euro per la realizzazione delle Rems. Sottratti al bilancio regionale? No, stanziati dal governo nazionale per precisa destinazione.
Il giorno successivo, 25 febbraio, dopo aver incontrato il presidente della Commissione sanità, consiglieri di vari partiti alla Pisana comunicano la sospensione dei lavori di adeguamento prova sn_r-vdell’ospedale sabino. In effetti… il cantiere procede alacremente, probabilmente tra una settimana tutto sarà terminato. Lo stesso tempo occorrente, si presume, per chiudere il “caso” che agita i partiti. Perché, nonostante le critiche (velate) anche dei suoi, proprio ieri, 26 febbraio, Nicola Zingaretti ha annunciato il bando di concorso per l’assunzione del personale medico e infermieristico da destinare ai Rems, 132 unità: 54 alla RmG, altrettante a Frosinone, 24 a Rieti. Come dire che tutto avanza secondo i piani prestabiliti. Nel Lazio sono previsti 91 posti ex Opg degli 800 circa tutt’oggi ricoverati in tutto il Paese (dei quali la metà giudicati “dimissibili”, ossia non pericolosi socialmente).
L'ospedale di Subiaco

L’ospedale di Subiaco

Sul resto, i “protestanti” non hanno avuto da obiettare, nulla quaestio per Rieti e Frosinone ma nemmeno per l’altro lato della provincia di Roma. Non una domanda sull’ospedale di Subiaco (quello inaugurato da Sandro Pertini), che accoglierà 40 degenti “fissi”. Nessuna “verifica”, nessun interesse. Pochi abitanti pochi voti…
A onor del vero, c’era e c’è un motivo, determinante, che fa discutere sulla sorte del “SS Salvatore” di Palombara: l’obiettivo disatteso, da anni, della realizzazione della “Casa della salute”. Una struttura indispensabile. Per la Sabina e per la stessa RmGprova r-v1 (a riprova è sufficiente osservare le immagini del fotoservizio qui sotto). La quale, come conseguenza probabilmente delle proteste dei cittadini, la Regione ha contemporaneamente assicurato vedrà rapidamente la luce, accanto alla Rems. Tanto da aver provveduto a stanziare 500 mila euro. Ammaestrati dagli innumerevoli annunci, adesso si tratta quindi di verificare il tragitto effettivo dell’impegno e stabilire in atti ufficiali i tempi di esecuzione. Un’occasione perfetta per indirizzare la riflessione e la tensione.
A meno che il tutto non si compendi in un “quelli non li vogliamo”. Legittimo (pensarlo…), ma bisogna avere il coraggio di dirlo. Lo scambio no, sarebbe insopportabile.