(t. ve.) E’ il 31 ottobre 2014. Antonella Auciello, responsabile dell’Avvocatura del Comune, scrive a tutti: Eligio Rubeis, Gilberto Pucci, Angelo De Paolis, Paola Piseddu, Marco Alia, Giovanna Recchia, Gerardo Argentino, Umberto Ferrucci. “Voglio la documentazione” sulla condanna comminata all’ente. “Entro il 7 novembre” sottolinea, precisando “che il sotteso decreto ingiuntivo (…) non è stato mai trasmesso a questa Avvocatura ai fini dell’eventuale opposizione“. Come noto (hinterlandweb del 9 febbraio), il tribunale civile di Milano e quello amministrativo della Lombardia, hanno obbligato Guidonia Montecelio a versare una somma che, alla fine della fiera, si aggirerà intorno ai 100 mila euro. Creditore, l’Ipsoa (gruppo Wolters Kluwer Italia), al quale non è mai stato corrisposto l’equivalente monetario per gli abbonamenti a riviste, testi giuridici, servizi on line eccetera. A far data, si direbbe, dal 2006.

Chi sono i dirigenti che hanno celato o dimenticato il fascicolo?
Il secondo capoverso della nota rende ulteriore e piena chiarezza sull’accaduto. Scrive infatti la dirigente: “Si evidenzia che la mancata o tardiva trasmissione a quest’Ufficio di quanto sopra richiesto pregiudicherà inevitabilmente e irrimediabilmente l’attività difensiva dell’Ente, derivandone che gli eventuali danni conseguenti dovranno ritenersi imputabili al responsabile di tale inadempimento“. Superfluo commentare la gravità dell’affermazione. Si conferma che il Comune è stato condannato “a prescindere”, visto che nessuno lo ha difeso, che nessuno ha preso parte al dibattimento. Non per colpa dell’avvocata Auciello che, si legge, ignora cosa contiene l’ingiunzione mai recapitatale del magistrato milanese, ma per l’omissione colpevole di altri dirigenti comunali. I quali dovevano sapere. Non tutti è probabile. Un paio certamente. Ma che restano ignoti. A quattro mesi di distanza, dopo una condanna passata in giudicato, ancora si attendono risposte su dove è celato il fascicolo.

Sia chiaro: o pagano i responsabili o provvederà la Corte dei conti
Quasi contemporaneamente, il 4 febbraio, Rosa Mariani, segretaria generale dell’ente, “determina” l’abbonamento e il relativo esborso (seduta stante) a “Leggi d’Italia per gli enti locali“. Destinatario, il gruppo Wolters Kluwer Italia. La stessa società che, quando si conosceranno i dettagli, nella somma riconosciuta dal Tribunale meneghino potrebbe aver incluso materiale che, in almeno un caso, è stato respinto con la disdetta del contratto (così relaziona Gianna Recchia, dirigente assessorato all’Ambiente). Un sospetto, che, specularmente, a tutela degli interessati e del nome della società, resterà tale, coperto dalla polvere che in questi anni ha ricoperto il carteggio. Brutta storia. Resa ancor più insopportabile dalla nota dell’Avvocatura. Come che sia, dev’esser chiaro, o qualcuno si munisce di aspiratore o provvederà la Corte dei conti. Certamente la sentenza non potrà essere addebitata ai contribuenti.