di TOMMASO VERGA

La lettera di Tivoli alla "Menghi" e alle altre coop di 18 anni fa

La lettera di Tivoli alla “Menghi”
e alle altre coop di 18 anni fa

Riduzione dell’addizionale Irpef per i cittadini, dell’Irap per le imprese. Tradotto: un beneficio per l’economia e per le finanze personali degli oltre 5 milioni di abitanti del Lazio. Insieme, la conclusione di una vicenda che per molte decine di famiglie (non tutte) si trascina da 70 anni. Un breve riepilogo: il Consiglio regionale del Lazio, con la legge n. 7 del 14 luglio 2014, ha autorizzato la Asl RmG ad alienare quel patrimonio. I cui proventi sono destinati a ridurre parte del deficit sanitario regionale. Di conseguenza, meno imposte. Quindi non appare esagerato citare “Albuccione” per l’ennesima (e certamente non ultima) volta. Cosa sta accadendo sui 276 ettari di superficie tra Tivoli e Guidonia Montecelio è tema di interesse generale.
Che si è arricchito negli ultimi giorni di alcune – quanto effettive si misurerà di conseguenza – novità. Si comincia con la delibera di Giuseppe Caroli, direttore generale della Asl, che il 12 febbraio costituisce una struttura ad hoc incaricata di produrre le azioni previste dalla legge n. 7 (“a titolo esemplificativo, quelle di ricognizione, rilievo dello stato di fatto, frazionamento, valutazione delle migliorie apportate e determinate del prezzo di alienazione” tra i compiti). Una decisione che il dg avrebbe dovuto adottare all’indomani del varo della legge regionale. Rifiutando di impelagarsi nella procedura “acquisizione proprietà a titolo originario per usucapione-mediazione”, salvo l'”Unitaria” vista con favore da altre cooperative e singoli soci delle stesse che occupano i terreni di Albuccione e che ha trovato acquiescente e protagonista l’azienda sanitaria. In termini di diritto e di fatto.
Perché, lo speciale regime che caratterizza la proprietà pubblica lascia poco spazio all’usucapibilità della stessa. Con l’aggiunta che il fotodocumento pubblicato, inviatosottot dx a tutte le 4 cooperative – la RmG ne dovrebbe essere a conoscenza –, ammesso e non concesso si possa sostenere in generale la praticabilità dell’usucapione, risale al 1996, quindi il periodo minimo di venti anni di ininterrotto “possesso” per usucapire i beni scadrà nel 2016. L’aspetto paradossale della vicenda poi, è rappresentato dal fatto che è stata la stessa RmG che, in sede di contenzioso, anziché difendere senza se e senza ma la sua proprietà a fronte di un tentativo di accaparrarsela da parte di terzi a costo zero, ha ricordato al giudice e alla controparte che era obbligatorio esperire il tentativo di “mediazione”. Da protagonista, appunto.
Una impostazione sulla quale la giunta regionale – preoccupata che l’esito della procedura extra-legge riducesse i proventi destinati al fondo sanitario – dopo aver espresso chiaramente la propria contrarietà, ha deciso di delegare alla propria avvocatura la difesa dell’ente. Ignorata.
Il fontanile di Albuccione

Il fontanile di Albuccione

L’ultimo capitolo (verificato, non documentato), reca la data di metà febbraio. Quando, il notaio Angelini s’è trovato a compilare il rogito di una famiglia di Albuccione che aveva concluso l’iter della mediazione. Figurarsi la sorpresa nel constatare l’assenza della controparte-Asl. Assenza, sembrerebbe, preceduta dalla eccezione di nullità del precedente accordo di conciliazione e dalla diffida a non procedere alla stipula/registrazione di qualsiasi atto.
Quindi, un ripensamento. Dovuto probabilmente alle voci che hanno via via preso corpo sui possibili effetti dello scontro Asl-Regione. La più accreditata voleva si fosse alla vigilia di una decisione drastica della Pisana, il “commissariamento”. Evitato da Caroli accettando la procedura prevista sin nei dettagli dalla legge n. 7. Di qui i compiti assegnati alla struttura costituita all’interno della Asl. Che, comunque, visti i titoli dei partecipanti, offre alcuni motivi di perplessità. Non riconducibili ovviamente alle persone ma alle qualifiche, alle esperienze, alle professionalità richieste.