di TOMMASO VERGA
Che si è arricchito negli ultimi giorni di alcune – quanto effettive si misurerà di conseguenza – novità. Si comincia con la delibera di Giuseppe Caroli, direttore generale della Asl, che il 12 febbraio costituisce una struttura ad hoc incaricata di produrre le azioni previste dalla legge n. 7 (“a titolo esemplificativo, quelle di ricognizione, rilievo dello stato di fatto, frazionamento, valutazione delle migliorie apportate e determinate del prezzo di alienazione” tra i compiti). Una decisione che il dg avrebbe dovuto adottare all’indomani del varo della legge regionale. Rifiutando di impelagarsi nella procedura “acquisizione proprietà a titolo originario per usucapione-mediazione”, salvo l'”Unitaria” vista con favore da altre cooperative e singoli soci delle stesse che occupano i terreni di Albuccione e che ha trovato acquiescente e protagonista l’azienda sanitaria. In termini di diritto e di fatto.
Perché, lo speciale regime che caratterizza la proprietà pubblica lascia poco spazio all’usucapibilità della stessa. Con l’aggiunta che il fotodocumento pubblicato, inviato

Una impostazione sulla quale la giunta regionale – preoccupata che l’esito della procedura extra-legge riducesse i proventi destinati al fondo sanitario – dopo aver espresso chiaramente la propria contrarietà, ha deciso di delegare alla propria avvocatura la difesa dell’ente. Ignorata.
L’ultimo capitolo (verificato, non documentato), reca la data di metà febbraio. Quando, il notaio Angelini s’è trovato a compilare il rogito di una famiglia di Albuccione che aveva concluso l’iter della mediazione. Figurarsi la sorpresa nel constatare l’assenza della controparte-Asl. Assenza, sembrerebbe, preceduta dalla eccezione di nullità del precedente accordo di conciliazione e dalla diffida a non procedere alla stipula/registrazione di qualsiasi atto.
Quindi, un ripensamento. Dovuto probabilmente alle voci che hanno via via preso corpo sui possibili effetti dello scontro Asl-Regione. La più accreditata voleva si fosse alla vigilia di una decisione drastica della Pisana, il “commissariamento”. Evitato da Caroli accettando la procedura prevista sin nei dettagli dalla legge n. 7. Di qui i compiti assegnati alla struttura costituita all’interno della Asl. Che, comunque, visti i titoli dei partecipanti, offre alcuni motivi di perplessità. Non riconducibili ovviamente alle persone ma alle qualifiche, alle esperienze, alle professionalità richieste.