di TOMMASO VERGA

Felice Maniero al momento del primo arresto nel 1980 (da Wikipedia

Felice Maniero al momento del primo arresto nel 1980 (da Wikipedia”)

LUCA MORI. Sconosciuto? Tutt’altro. A Guidonia Montecelio (ma anche a Fonte Nuova) la sua “Anyacquae srl” opera dal 2011. Gratis il primo giorno, retribuita per 5.475, quelli appresso. Sconosciuti entrambi fino a che “Report”, la prestigiosa trasmissione di Milena Gabanelli, su RaiTre, non rende disponibile un racconto che congiunge alcuni punti di uno schema che dal vertice di mafia (del Brenta), si dilunga in corpose cronache giudiziarie, concluso da pregiudicati pentiti convertiti alle buone “maniere”.
Allora, Luca Mori e la “Anyacquae srl”. Che riceve da Umberto Ferrucci, dirigente dei Lavori pubblici del Comune, l’”Adesione al progetto “Case dell’Acqua” per il servizio di fornitura, installazione, manutenzione di due strutture per l’erogazione di acqua depurata, gassata e non, da fontane pubbliche”. Traduzione: abbeveratoi. Subito due, in piazza del Mercato e a Villanova; in via sperimentale, perché l’ente ne progetta in tutto nove, costo al pubblico 0,05 centesimi al litro per 15 anni. La convenzione-fontanelle, a costo zero per il bilancio comunale, finisce lì, la sperimentazione non ha seguito. Data, 2 marzo 2011, determina n. 82.
Passa un giorno e, stessa sede stessi protagonisti, si passa a un’altra “Adesione”. Stavolta “al progetto “Baby Gluck” limitatamente alle lavorazioni per la manutenzione straordinaria di impianti idrici nelle scuole pubbliche di proprietà dell’ente”. Identiche premesse, “visto che…” codici e “richiami nobili”, Luca Mori e la “Anyacquae srl” beneficiano di un affidamento di 22.680 euro. Determina n. 86, data 3 marzo 2011.
Una partita non episodica, che dura tuttora. Perché il 15 settembre 2014 – inizio dell’anno scolastico che si va a chiudere in questi giorni –, sotto il titolo “Il Comune di Guidonia non paga e mette a rischio la salute dei bambini”, Simona Boenzi su hinterlandweb riporta la lamentazione di Alfonso Giglio, direttore commerciale di “Anyacquae”, a proposito delle relazioni “finanziarie” con l’ente: “Il Comune ci ha pagato la prima fattura risalente a tre anni e mezzo fa, dopodiché non abbiamo saputo più nulla. In tanti anni questa è la prima volta che ci capita di avere a che fare con un’amministrazione così poco seria in fatto di pagamenti”.

A 55 anni Felice Maniero è libero. L'articolo di Piero Colaprico nella cronaca di Repubblica del 23 agosto 2010

A 55 anni Felice Maniero è libero. L’articolo di Piero Colaprico nella cronaca di Repubblica del 23 agosto 2010

Sin qui il resoconto di un’azione “istituzionale”, con risvolti che non stupiscono, l’assuefazione si sa… Qualche aggiunta, allora. La prima: Luca Mori non “esiste”. E’ sì ufficialmente residente a Campolongo, via della Casa Comunale 7 (non una strada ma un luogo istituito dal Comune per i senzatetto), è sì un imprenditore nel settore delle acque depurate, con in tasca un paio di brevetti sul sistema di filtraggio, ma nessuno lo conosce.
Quanto segue è ricavato dal servizio di Giuseppe Petrobelli, del Gazzettino: “Ne sa qualcosa Alessandro Campalto, giovane sindaco di Campolongo Maggiore, paesotto ai confini tra le province di Venezia e Padova, che fu epicentro della Mala del Brenta, poi riconosciuta dalle sentenze come un’autentica mafia, seppur in declinazione veneta e lontana dai territori geografici su cui comanda Cosa Nostra. A Campolongo è nato il 2 settembre del ’54 ed è poi vissuto fino al pentimento giudiziario, Felicetto Maniero, il capo di quella banda di rapinatori, assassini e narcotrafficanti. Un dato incontrovertibile – la cittadinanza e la propensione criminale di “Faccia d’angelo” – che è diventato una specie di incubo per chi vive a Campolongo”.
Ignoto nel luogo natio, non qui allora (e magari si scopra che ci abita e vive). Certo, pensare che studenti e scolari bevono il depurato di Felice Maniero fa qualche impressione. Altrove. Sicuramente non a Guidonia (con Fonte Nuova unica città della provincia a usare i suoi impianti). In fin dei conti, ci si fa l’abitudine, qui la mafia qualche radice ultradecennale l’ha messa e continua a coltivarla. Non quella del Brenta, “quella-proprio-quella”.
Fotografie da evitare (“mettono a rischio me e la mia famiglia”), “spiacente è in riunione”, “so che non vi interessa l’acqua depurata ma cercate altro”. Scambio di persona? Quando mai: basta aver seguito Report o letto Repubblica di stamattina (“sì, ora mi arricchisco grazie allo Stato”). Parola di Luca Mori alias Felice Maniero. E viceversa.
Post scriptum dalla città di Tafazzi: a fine aprile la giunta guidoniana ha licenziato una delibera d’indirizzo per fare installare ad Acea Ato 2 una casetta dell’acqua a Colleverde. Forse si sono scordati o ignoravano che Ferrucci ha convenzionato “Anyacquae srl” in monopolio per 15 anni attraverso una convenzione-contratto.

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