Bruno Ferraro durante la conferenza stampa

Bruno Ferraro nella conferenza stampa

di GIULIANO GIRLANDO

CON UNA CONFERENZA stampa organizzata oggi presso il “Rosmini”, Bruno Ferraro, presidente uscente di Tivoli Forma – il centro di formazione professionale – ha illustrato i rapporti con il Comune e il futuro, molto incerto, dell’azienda. Nella mattina si era svolta l’assemblea ordinaria alla presenza del sindaco Giuseppe Proietti, il quale ha ribadito il massimo impegno da parte del Comune di Tivoli per garantire un futuro alla società anche a tutela dei lavoratori.

In un documento consegnato alla stampa, Bruno Ferraro ha però sottolineato rapporti non proprio idilliaci Palazzo San Bernardino: “Non si può dire che siano stati proficui – ha esordito –, poiché l’attenzione del socio unico ha privilegiato le criticità senza interrogarsi sul perché e non ha mai reso possibile quella sinergia che lo scrivente aveva ed ha ripetutamente segnalato al commissario straordinario, all’amministrazione in carica, al Comitato per il controllo analogo. Il Comune ha posto invece in essere attività che non ha certo giovato alla corretta impostazione dei programmi di Tivoli Forma…

“Continua a non dare risposte sui costi di manutenzione che erano di sua competenza in quanto prodromici all’inizio dell’attività formativa avviata nel settembre 2009. Non ha mai ritenuto di concedere la tesoreria unica che avrebbe ovviato al costante patema d’animo di dipendenti e fornitori stante la ritardata erogazione dei fondi regionali – ha proseguito Ferraro –. Ha fatto decadere l’opportunità di acquisire a costo zero lo Ial di Roma non permettendo l’espansione di Tivoli Forma. Non ha accolto la richiesta di ulteriori spazi che oltretutto gli avrebbero procurato utili in quanto i canoni locativi sono suscettibili di rendicontazione. Non ha mai organizzato un incontro con gli imprenditori per l’eventuale attivazione di corsi a pagamento, per cui ha provveduto in scadenza di mandato lo scrivente una settimana fa, il 21 aprile”.

Maria Luisa Rettighieri

Maria Luisa Rettighieri

Effettivamente, il rapporto Tivoli Forma-Comune di Tivoli non è stato più chiaro da quando il “Cfp” (centro formazione professionale) Rosmini si costituì in srl, con un milione di euro versati dalle casse comunali. Correva l’anno 2009 e sindaco era Giuseppe Baisi. Certo è che dicono alcuni vecchi dipendenti che lo statuto con cui si fece Tivoli Forma è una sorta di condanna, perché se il Rosmini avesse continuato ad essere un ente direttamente gestito economicamente dal Comune le cose sarebbero diverse dal punto di vista finanziario.

Tanto si evince anche dal documento di Bruno Ferraro, che ha esortato poi la stampa a chiedere al comitato di controllo analogo la lettura delle sue memorie. “Il Comune dovrà farsi carico, per gli anni 2016-2017, 2017-2018, 2018-2019 – ha concluso l’ex presidente –, come da delibera dello scrivente, del danno procurato alla società a causa della mancanza di iscrizioni al corso per operatore agricolo insistentemente richiesto ma del tutto naufragato (iscrizioni zero), in quanto si è reso necessario rinunciare per tutti e tre gli anni ad altro corso per acconciatore (il danno ammonterà in totale a circa 300.000 euro nel trienni). Va rimarcato, come più volte sottolineato anche dal collegio sindacale, che il capitale di soli 10.000 euro è sottostimato e non ha consentito (né consentirà) il raggiungimento di obiettivi ambiziosi”.

Certo che viene da farsi qualche domanda ovvia: una società che si costituì con un milione nel 2009 ed oggi ha un capitale sociale di soli 10.000 euro, quale futuro ambizioso può avere. Se poi si aggiunge il fatto che il Comune di Tivoli potrà fare ben poco visto che tutta la gestione programmatica ma soprattutto economica dei centri professionali è in mano alla Regione Lazio… Chissà che ai dipendenti non venga in mente di chiedere il conto sul loro futuro a Nicola Zingaretti.