Un drone IN ARGENTINA 40MILA DOLLARI IN ARGENTINA, grazie a una squadra di droni al servizio dell'Agenzia delle entrate, sono state individuate case, ville e capannoni abusivi. Per un totale di 120mila evasori fiscali, 14mln di mq di immobili-fantasma, ovvero non censiti, che tradotti in denaro fanno circa 2 mln di dollari (1,58 mln di euro) sottratti al fisco. Il sistema di droni si chiama Mesi, è stato ideato dalla Commissione nazionale delle attività spaziali (Conae) e realizzato con tecnologie svizzere. Il drone è dotato di un software di pianificazione del volo e di controllo intuitivo, che consente di coordinarsi con uno stormo di Apr e di operare fino a 2 mila metri di altezza perlustrando la zona con una precisione e una velocità formidabili (con un volo di circa mezz'ora si possono esaminare circa cinquanta ettari). A completare il quadro, c’è un programma di fotogrammetria chiamato Pix4D, in grado di trasformare le immagini aeree in mappe georeferenziate in 2D o 3D. Tutto questo per la cifra di 40 mila dollari (38 mila euro), che il governo argentino conta di recuperare dal pagamento delle multe.

Un drone
IN ARGENTINA 40MILA DOLLARI
IN ARGENTINA, grazie a una squadra di droni al servizio dell’Agenzia delle entrate, sono state individuate case, ville e capannoni abusivi. Per un totale di 120mila evasori fiscali, 14mln di mq di immobili-fantasma, ovvero non censiti, che tradotti in denaro fanno circa 2 mln di dollari (1,58 mln di euro) sottratti al fisco.
Il sistema di droni si chiama Mesi, è stato ideato dalla Commissione nazionale delle attività spaziali (Conae) e realizzato con tecnologie svizzere. Il drone è dotato di un software di pianificazione del volo e di controllo intuitivo, che consente di coordinarsi con uno stormo di Apr e di operare fino a 2 mila metri di altezza perlustrando la zona con una precisione e una velocità formidabili (con un volo di circa mezz’ora si possono esaminare circa cinquanta ettari). A completare il quadro, c’è un programma di fotogrammetria chiamato Pix4D, in grado di trasformare le immagini aeree in mappe georeferenziate in 2D o 3D.
Tutto questo per la cifra di 40 mila dollari (38 mila euro), che il governo argentino conta di recuperare dal pagamento delle multe.

di TOMMASO VERGA

PER INIZIARE una levità, tanto per lenire la stanchezza dell’animo di fronte a cose inspiegabili (ma se fosse il contrario?). Una tirata d’orecchi causata dalla determina 63 del 25 marzo 2015 firmata da due dottori, il dirigente Gerardo Argentino, e da Rossella Solidoro, e destinata agli studenti. Che per loro fortuna difficilmente avranno appreso “la liquidazione della restante somma, ha presentazione di fattura“. Servirebbe un drone, provvisto di memoria dei testi di scuola elementare, al quale affidare l’incarico di sopra-intendere autori, esecutori e revisori.

Un’impresa non impossibile. Perché in municipio il drone c’è (forse anche no) ma risulta utilizzato per tutt’altre faccende: “Vigilanza, prevenzione e difesa globale del territorio” (cos’ha in mente l’Isis per Guidonia Montecelio? In Comune conoscono cose che la popolazione ignora?). Modico l’impegno di spesa, 120mila euro.

Fin qui tutto come appare. Meno se si ignorano i particolari successivi. A cominciare dalla determina del 23 febbraio 2013, che incarica la “Tlogos srl” di “eseguire uno studio rivolto alla definizione di un eventuale acquisto”. Compenso, 12.100 euro. Dimenticando che si è provveduto, il 12 dicembre 2012, ad “assumere un impegno di spesa” di 120 mila euro per l’acquisto di un drone satellitare. Determina Ferrucci n. 98. La decisione precede il piano e non viceversa.

Una incongruenza. Sostenuta dallo stesso atto quando indica i due modelli da utilizzare – a ”tecnologia Microuav x6 o similare, Type Aibotix o similare”. Quindi, si presume che Ferrucci conosca personalmente le funzioni del velivolo. Mostrando chiaramente l’inutilità del piano di fattibilità. La determina si conclude con un impegno di spesa di 30mila euro. Rotta? Per giungere là dove nessuno era mai giunto prima.

Dell’intero “pacchetto” beneficia la “Tlogos srl”, una volta con sede in Tivoli, via Antonio Del Re, un’altra in Roma, via Riccardo Gigante. Indirizzo dal quale invia la proposta di un “progetto di prevenzione ed educazione ambientale rivolto alle famiglie ed agli alunni delle scuole primarie e secondarie di l grado del Comune di Guidonia Montecelio”. Accettata con la determina Argentino-Solidoro del 23 maggio 2015, n. 63. Per la “somma massima” di 19.500 euro più Iva. La metà pronta cassa “per lo start up del progetto citato”. Il resto “ha presentazione fattura”.