TANTO PER scomodare Guareschi: ci vorrebbe qualcosa per salvare “la capra di Peppone e i cavoli di Don Camillo” nella città dei paradossi dove – è l’ultimo colpo di una sceneggiatura tridimensionale – si gioca la partita della Nazionale proprio nelle ore del consiglio comunale più importante. Sì o no al Bilancio. Una seduta che nelle previsioni (e nelle sommatorie aritmetiche) dovrebbe decretare il dissolvimento del centrodestra al governo della città. Mossa della disperazione? Casualità? Fatto è che qualcuno molto astuto, da sempre in bilico tra centrosinistra e centrodestra, tra gestione amministrativa e indirizzo politico, ha scelto di far leva sulla italianità dei consiglieri. Pronti – avrà cogitato a lungo – a non disertare la tv in occasione dell’esordio dell’11 azzurro in quel di Parigi, Francia 2016, Europeo di calcio che si disputa nel vecchio continente ogni quattro anni.
Però. C’è un però. Riguarda la città dove i cinque più votati di Forza Italia nel 2014 si sono dimessi o sono contro il governo, dove tre assessori scelti dal sindaco eletto Eligio Rubeis (da dieci mesi agli arresti domiciliari) hanno sbattuto la porta, dove però il facente funzione, l’astuto Di Palma, continua a pensarne e farne a iosa a garanzia del futuro prossimo, possibilmente con i conti di programmazione della spesa pubblica per il triennio 2016-2018 in ordine, l’equivalenza di soldi sonanti da spendere, al netto ovviamente di quelli già spesi.
L’ultima ideuzza del f.f. è che in caso di pari e patta tra favorevoli e contrari, magari in seconda convocazione (già fissata al 15 giugno) quando basteranno 11 sì, egli stesso, mai benedetto dal consenso dei cittadini, potrebbe arrivare a votare il bilancio, contro ogni logica o norma. Senza lasciare nulla al destino (il suo), e sempre cogitando, il Di Palma ha così programmato la prima convocazione del consiglio comunale più in bilico (appunto) degli ultimi anni per lunedì 13 giugno alle 19. Un orario mai a memoria preso in considerazione dalla presidenza dell’assemblea e proprio la sera dell’esordio, alle 21, dell’Italia nell’Europeo di calcio. La speranza del facente è che qualcuno se ne vada (o non si presenti) per guardare la nazionale.
Ecco allora “i cavoli” di don Camillo da salvare insieme alla “capra di Peppone”: un maxischermo in aula, mandare le immagini della partita durante la seduta. I cinque dissidenti di maggioranza (pronti a bocciare il bilancio insieme agli oppositori) potrebbero avanzarne richiesta alla vice presidente (anch’essa facente funzioni) Silvia Mazza. E non soltanto come provocazione. In una città dove niente è normale, dove tutto è già successo e tutto ‘se po’ fa’, non sarà l’ennesima stramberia a far discutere o gridare allo scandalo. Intanto vince l’astuto Di Palma.