da #DecideRoma #DecideLaCittà riceviamo e pubblichiamo
IL VOTO del 4 dicembre ci dice molte cose, alcune delle quali sono il fulcro intorno al quale le realtà riunite nella rete “decideroma” lavorano ormai da due anni.
La prima è forse la voglia di partecipazione, a dispetto del distacco dalla politica, dell’astensionismo… non è la voglia di scegliere che manca, piuttosto troppo spesso sono le proposte tra cui scegliere ad essere poco invitanti.
La seconda è la bocciatura delle politiche del governo. Una bocciatura che, per quel che ci riguarda, nulla ha a che vedere con derive destro-populiste, regolamenti di conti tra forze politiche, etc.. è una bocciatura delle politiche liberiste e liberticide del governo Renzi, e di una proposta di modifica costituzionale che avrebbe reso irreversibile questo stile di governo.
Una bocciatura che affonda le radici nelle lotte che si sono intrecciate negli ultimi 10 anni: contro le privatizzazioni, per la difesa dei territori dalle devastazioni ambientali, contro la precarizzazione del mondo del lavoro, contro la messa a profitto degli spazi e dei servizi pubblici delle nostre città.
Anzi, della nostra città. Una metropoli dove la percentuale di no è stata tra le più alte in italia, dove da 6 mesi governa una giunta che ha vinto le elezioni promettendo discontinuità con le politiche liberista e renziane.
Ecco, questo è il momento di rendere visibile e concreta quella promessa, perché se ciò non avverrà in modo deciso, i processi finanziari già in atto trasformeranno Roma e i suoi beni pubblici in un grande bazar, e la giunta 5s nel battitore d’asta.
E allora occorre bloccare questi processi, a partire dalla messa in discussione del debito comunale, in mano a poche banche con interessi di usura. Invertendo la rotta sulle privatizzazioni già in atto, avviando la reinternalizzazione delle migliaia di servizi essenziali per i cittadini dati in appalto. rimettendo al centro della città e dei suoi servizi i cittadini, non attraverso gli slogan, ma nella realtà. Per farlo occorre rompere il meccanismo che in questi anni ha relegato le decisioni essenziali sulla città e sui suoi servizi nei consigli di amministrazione delle Spa partecipate, preoccupati più dell’andamento delle borse che della qualità delle nostre vite, o negli uffici di qualche funzionario, preoccupato più di fare favori alle persone giuste che del benessere collettivo.
Riscrivere le regole, come la rete decideroma sta facendo attraverso assemblee pubbliche di autogoverno, che danno finalmente voce a quelle competenze diffuse tra i cittadini, tra i lavoratori dei servizi pubblici, tra gli spazi recuperati… il governo della partecipazione avrà il coraggio di ascoltare queste voci?
Il coraggio di cambiare passa per il coraggio di decidere, anche pestano i piedi a qualche potere forte o facendo tremare le borse.
Nei prossimi giorni la rete decide roma rivolgerà pubblicamente alla sindaca Raggi una serie di domande e proposte su alcuni dei temi caldi della città: sull’acqua, prima stella del movimento 5s data al momento in appalto al renziano Irace, attuale ad di Acea; sui trasporti, in parte già esternalizzati con Roma TPL e oggetto di rischiose speculazioni; sulla gestione dei rifiuti: grande business sul quale la stessa Acea tenta di mettere le mani; sui tanti servizi esternalizzati, sull’idea di accoglienza, sul patrimonio pubblico… e su molto altro.
Il #coRAGGIo di cambiare noi lo abbiamo, e lo abbiamo dimostrato con qualsiasi giunta, come risponderà la giunta del cambiamento?
www.decideroma.com