Il sindaco Michel Barbet con Elisa Strani

di TOMMASO VERGA
COSI’, DOPO LE BRILLANTI performances nei settori che avrebbe dovuto amministrare dal novembre 2017 – la Cultura e lo Sport: il museo «Rodolfo Lanciani» ha incassato 1.786 euro in un anno; lo Sporting Guidonia (calcio) espulso dal suo girone; ma anche il Diritto allo studio (?) –, da adesso in poi Elisa Strani si occuperà di cave. Anche di cave. Perché il personale biglietto da visita, oltre che «Hai subito un danno? se vuoi fare causa alla sanità hai trovato chi fa per te! E’ la nostra specializzazione», recherà su «assessore alla Cultura, sport, turismo, diritto allo studio e cave di travertino». Come dire che le delibere e le determinazioni (anche per soddisfare l’egoambizione della plurititolata) verranno cesellate su pietra.

Alle «pari opportunità» (ed al Gay Pride) provvederà Davide Russo

Quasi a controcanto, a Davide Russo va la delega per le «pari opportunità». Anche. E’ lo «scusate tanto» alla popolazione di Guidonia Montecelio da parte di Michel Barbet. Tra tante donzelle che decidono le sorti della città ha perso la testa. Per cui deve riequilibrare con i maschietti. Un assessore alle Pari opportunità ci vuole. Dappertutto sono le donne a fregiarsi del titolo? (d’altronde sono loro a rivendicare pari opportunità con i M.) Ecchessaràmai! Tuttalpiù un tratto di originalità. Che non guasta.
Le malelingue sostengono che la nomina costituisca invece l’ennesima provocazione da parte di Michel Barbet, sempre bramoso di far perdere le staffe all’ex vicesindaco (che, sembra, si dice, mormorio, sarebbe stato sostituito dall’impalpabile Chiara Amati). Il fatto è che, invece di una rispostaccia, la replica di Russo sarebbe stata di totale disponibilità. L’ex vicesindaco, ex assessore alla Legalità, ex al Commercio, ex alle Attività produttive, dopo aver subito l’invio al confino (nei propositi di Barbet) dei Servizi sociali, si è detto pronto a celebrare il Gay Pride di Guidonia. Contemporaneamente, nell’attuale incarico, ieri ha fatto approvare dalla giunta il contributo di 30.000 euro per le famiglie bisognose. Così con l’aggiunta di Stato e Regione Lazio Guidonia Montecelio disporrà di oltre un milione. Che sarà gestito e controllato da un comitato «unitario», composto dai rappresentanti di tutti i partiti politici. Sapendo come la pensa, Michel Barbet difficilmente avrà «digerito» l’uscita del suo assessore. Vai a scovare dove rimedierà l’ennesimo incarico.

L’assessore Davide Russo

La praticante avvocata Elisa Strani, una carriera all’ombra del Faro

Veniamo allora all’avvocata Elisa Strani. Una carriera straordinaria la sua. All’ombra del Faro (ossia d’un ossimoro). Splendente di riverbero dopo aver tirato per la giacca Filippo Lippiello – titolare della «Str spa» e presidente del Centro per la valorizzazione del travertino –, alla fine di un accidentale e non voluto quanto coincidente pranzo giunta guidoniana-travertinari consumato a tavoli separati in un locale di Pontelucano. Abbrivio a una non sempre manifesta frequentazione dell’avvocato dell’azienda. Consuetudine fatta di incontri e riunioni tra Elisa Strani e la «controparte», saldata dalle reciproche celebrazioni delle sconfitte del Comune di Guidonia Montecelio (e delle sue dirigenti) nelle aule di giustizia.
Ma quali particolarità riveste il travertino per Elisa Strani? Nessuna. Né professionale né politica. La signora è una praticante avvocata nello studio di Francesco Consalvi, presidente dell’associazione «Giustizia medica», ingaggiato dal Comune di Guidonia Montecelio per studiare come far rientrare in house la raccolta della mondezza o, in alternativa, appaltarla all’esterno.  Disingaggiato dopo qualche mese, non appena venuta alla luce – a dirla tutta, per colpa di questa testata – la strana coincidenza delle «affinità residenziali» tra i due.
In Regione Lazio, i problemi delle cave sono gestiti da due assessorati, Attività produttive e Ambiente. A Tivoli dall’assessore all’Ambiente. Cosa improponibile a Guidonia Montecelio che si è vista rifiutata ogni richiesta avanzata dal sindaco per occupare la sedia lasciata vuota prima da Tiziana Guida seguita da Emanuela Bergamo. Intanto, il sindaco ha assegnato la delega delle Attività produttive ad Andrea Saladino, che così duplica l’incarico alle Risorse umane. Con il lasciato «Ambiente libero» poteva Saladino occuparsi delle cave di travertino? No. Perché quella delega doveva andare a Elisa Strani. Come volevano i cavatori. Ed anche i sostenitori della linea politica del «dobbiamo governare» propugnata dagli ex grillini al governo della città. Seguita da Barbet, è la bandiera in origine issata dalla Strani. Che così conferma la nomea di prediletta del sindaco. E dei cavatori di travertino.

L’assessore Andrea Saladino

Il piccolo mondo di Michel Barbet imita la Budapeste di Victor Urbàn

Singolare che tutto ciò accada nel momento «esemplare» della fine della democrazia a Budapest (preveggente come al solito, Il manifesto titola Budapeste). Non per paragone ma soltanto per dire cosa succede quando s’indebolisce lo spirito delle origini al punto da trasformarsi in supporto del pensiero di chi t’ha preceduto. Nessuna linea ormasi sostiene un sindaco che in un’intervista a Tiburno a proposito della Pasqua di Resurrezione, fa del sarcasmo su un fatto che è superfluo sottolineare quale importanza riveste per i credenti: «33 è un numero cruciale» osserva l’intervistatrice; «Porta fortuna, no?» risponde Barbet. «A qualcuno non ha portato molta fortuna!». «Già, ma dicono che è resuscitato» la replica del sindaco.
Ribadire che al governo di Guidonia Montecelio non c’è più il movimento 5stelle ma una giunta civica non è per spirito polemico ma semplice constatazione. Leggendo quel che accade con il decalogo della politica. Che investe chiunque. Guarda caso, l’opposizione passa il tempo a ricamare su fattarellini di seconda mano ignorando le questioni nodali.
Ormai – altro leit motiv – non c’è riunione nel Palazzo comunale che non affronti gli argomenti fissati dagli imprenditori del travertino: sono loro a dettare l’agenda del sindaco Michel Barbet. Punti sui quali deliberano la maggioranza del Consiglio comunale – se si votasse veramente non va escluso si troverebbe l’unanimità governo-opposizione – e la giunta. In tutte le recenti riunioni, compresa quella di ieri, se si tolgono le delibere che Davide Russo ha proposto a difesa dei più colpiti dal virus, le istituzioni locali altro non hanno fatto che chiacchierare di quale terapia adottare per risolvere i problemi derivanti da imposte, regolamenti, cavilli, in precedenza trattati da avvocati, consulenti e burocrati (pubblici e privati). E da Elisa Strani.
E’ finita così che a Guidonia Montecelio anziché occuparsi dello sviluppo delle attività estrattive ci si impiccia degli affari dei travertinari. Con il «pubblico» che fa da battistrada. Nella grande convergenza di interessi corporativi anche i sindacati sono scomparsi.

P.s.: è rimasto senza titolare l’assessorato alla Legalità: gli ex «honestà» si sono convinti che non necessiti