di TOMMASO VERGA
«SEI MILIONI DALLE ALIENAZIONI IMMOBILIARI». Una cifra nemmeno così monstre (scontata già in premessa dato che in origine ammontava a € 8.611.000) bramata dalle esangui casse del Comune di Guidonia Montecelio e obbligatoriamente attesa entro la settimana che concluderà il 2020. Il riscontro? nel bilancio approvato dalla maggioranza ex grillina esattamente un mese fa.
Lo stesso schieramento al quale competeva smentire un evidentemente preoccupato Collegio dei revisori dei conti allorché invitava l’amministrazione comunale a «garantire che le previsioni legate alla dismissione patrimoniale siano effettivamente realizzate». Va aggiunto che sul periglioso reperimento della somma e sulle modalità del disegno, s’era detto contrario l’assessore poi dimessosi Carlo Alberto Pagliarulo.

Nicola Sciarra e, a destra, Michel Barbet

In «soldoni», se entro il 31 dicembre il Comune non incasserà i 6 milioni verrà dichiarato fallito l’obiettivo-necessità di «rimediare» un po’ di soldi per mostrare un bilancio in buono stato. Qualunque il risultato, si tratterà comunque di un bilancio contenente la preoccupazione di non irritare i debitori; che dovrebbero essere una schiera considerato che Guidonia è un ente che, tra imposte locali non corrisposte dalle aziende del travertino e locazioni, dovrebbe riscuotere una quarantina di milioni.
Oltretutto, in materia di beni da alienare, il governo cittadino è alla ripetizione della prova d’esame dopo l’altra bocciatura nello stesso periodo del 2019. Ma non dev’essere stato così diligente nello studio della materia. Esito? disastroso. Lo mette nero su bianco l’opposizione – Claudio Zarro (Gruppo Misto); Anna Checchi, Lorena Roscetti (Attiva Guidonia); Arianna Cacioni (Lega); Giovanna Ammaturo (Fratelli d’Italia); Mauro De Santis, Mario Valeri, Mario Proietti (Polo civico); Paola De Dominicis, Mario Lomuscio, Emanuele Di Silvio, Simone Guglielmo (Pd) – che, oltre a invocare il rispetto delle regole, non esclude l’ «attivazione di tutte le procedure previste in caso di mancata realizzazione degli importi registrati per il pareggio di bilancio fino anche allo scioglimento del Consiglio comunale con la verifica di eventuali responsabilità anche contabili poste in essere». E’ quanto si legge in un esposto-denuncia inviato al prefetto di Roma, allo stesso Collegio dei revisori, alla Corte dei conti, alla Commissione stabilità finanziaria degli Enti locali, all’Anac (l’autorità anticorruzione), oltre che al sindaco Barbet e ai dirigenti del Comune di Guidonia.
In sede di dibattito consiliare, il 25 novembre, il compito di sorreggere la tesi “alienazioni immobiliari, decisamente sì”, se l’era assunto Niccolò Roccolino, il dirigente delle Finanze; quindi, si presume, redattore del documento: «con riferimento alle Entrate da alienazioni immobiliari sono stati previsti in bilancio 8.611.000 euro, di cui 2 milioni saranno mitigati da “eventuale!” mancata realizzazione – è il senso del suo intervento riportato dai denuncianti –. I restanti euro 6.611.000 sono quelli effettivamente previsti come finanziamento della parte corrente della spesa, come previsto dal piano di riequilibrio. Di questi, euro 4.800.000 saranno incassati SICURAMENTE entro il 31 Dicembre (e non è un libro dei sogni cit.), invece per gli altri € 2.400.000 che rappresenteranno una ulteriore mancata entrata si procederà per il recupero in sede di riassestamento di bilancio».
Iniziativa avventata quella dell’opposizione? Vediamo. Alla conclusione dell’anno mancano 3 giorni. Alle casse del Comune mancano 6 milioni. Nel mese trascorso dall’approvazione della delibera-alienazioni immobiliari, non un solo euro è stato introitato, il che equivale a zero metri quadrati venduti. Forse Michel Barbet coltiva la speranza di otturare il «buco» con il tempo rimasto. Riflessioni? Superflue.
Diversamente da quelle che hanno sollecitato gli eletti della minoranza consiliare. Che invocano provvedimenti severi fino allo scioglimento dell’assemblea elettiva. Stando alla legge, non è questione di scarso rilievo trovarsi di fronte a una «Ipotesi di non veridicità ed attendibilità del Bilancio di Previsione 2020».
Tra un «continua» e un «prosegue», un voto ciascuno ai compiti dell’assessore al Bilancio e del sindaco. «Con i documenti di bilancio approvati (DUP e BPF) – secondo Nicola Sciarra – il Comune di Guidonia continua nella gestione ponderata delle risorse economiche disponibili, sempre con la duplice visione di prosecuzione dell’attività di riequilibrio dei conti necessaria per il mantenimento dei servizi ai cittadini e di pianificazione seria per le prospettive future dell’ente».
A dire di Michel Barbet, la sua amministrazione «prosegue sulla strada del risanamento delle finanze comunali, con una spesa attenta, oculata e misurata alle esigenze reali della cittadinanza».
Spesa attenta, oculata e misurata… ma se le entrate sono pari alle imposte effettivamente corrisposte dalle cave e alla vendita del patrimonio immobiliare, nemmeno il miglior contabile riuscirebbe nella quadratura.