di TOMMASO VERGA
IL CORSIVO E’ COPIA DI QUELLO RISALENTE A 5 ANNI FA, testuale: per l’avvocato Alberto Cuccuru «appena tre mesi per provare a costruire un raggruppamento di liste alternativo al cartello cerronian-lombardiano». Iniziava così l’articolo di cronaca politica su hinterland del 18 aprile 2017 sulle elezioni amministrative di Guidonia Montecelio, che si sarebbero concluse con la vittoria al ballottaggio di Michel Barbet e del movimento 5stelle contro il pd Emanuele Di Silvio.
Ora come allora troviamo gli stessi protagonisti alle prese però con profonde modifiche di parte del quadro politico, al punto che Alberto Cuccuru rappresenta la coalizione dei progressisti mentre la lista risalente al duo Cerroni-Lombardo, anziché il civismo potrebbe rappresentare l’unico riferimento dell’elettorato di destra-destra, decisamente smarrito a causa della crisi che attraversano le formazioni “storiche” e non soltanto in città. Basti pensare che, a circa tre mesi dal voto, tra Forza Italia, teoricamente perno centrale della coalizione, e i post-missini distribuiti tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, non si è ancora giunti a individuare la figura del candidato-sindaco, e neppure a quale partito debba essere assegnato. Figurarsi il programma.
Confusione totale quindi, diversamente dallo schieramento di centrosinistra che invece veleggia verso la stesura del programma e la compilazione delle liste avendo trovato una solida convergenza su Alberto Cuccuru, il penalista candidato sindaco per effetto della rafforzata alleanza tra movimento 5Stelle e Partito democratico. Consegnate alla memoria le divergenze d’antan. Non si esclude che il prossimo step conduca alla formazione a Guidonia Montecelio del lettiano «campo largo»: trattative sono in corso, da Sinistra italiana a Una nuova Storia per rafforzare la coalizione.
Per illustrare il profilo del candidato sindaco, va aggiunto che, dall’anno scorso, Alberto Cuccuru riveste l’incarico di segretario regionale del Masci, il Movimento degli adulti Scout, una espressione del cattolicesimo democratico particolarmente vivace a Guidonia Montecelio: due settimane fa, «Guidonia 2» ha celebrato i 40 anni di vita e di impegno nel “sociale”.
La persona di Alberto Cuccuru è stata proposta al Pd dal movimento 5Stelle. L’avvocato viene descritto sodale del «Faro», la sorta di locale scuola-quadri dei grillini che ha espresso Paolo Aprile, Sebastiano Cubeddu, da un quinquennio spina dorsale di Michel Barbet al governo di Guidonia Montecelio. Il sindaco, sei mesi fa, rendeva nota l’indisponibilità a riproporsi candidato alle imminenti elezioni. Una libera scelta senza che nessuna policija né putiniani di genia lombarda e di sangue polacco riuscissero ad imporre scelte e decisioni.
Michel Barbet è il sindaco – non senza pecche, ma più spesso navigando controvento –, il cui peso ha determinato la formazione della coalizione progressista tra movimento 5Stelle e partito democratico. Avendo in precedenza annunciato la conclusione della propria avventura politico-amministrativa dopo aver governato una città dichiaratamente in predissesto sin dal primo squillo di telefono (era un creditore del Comune), azzoppata in nuce dalle promesse e dalle acrobazie contabili d’una destra che dopo sette anni consecutivi degli stessi sindaco e governo, ha terminato l’esistenza a Rebibbia – «a causa dell’intromissione della magistratura nelle cose della politica» la versione di qualche berlusconiano doc –, lasciando un “buco” vicino se non superiore ai 50 milioni di euro. Tutto molto semplice stando alla conoscenza dei fatti, hai voglia a speculare, a ricercare inesistenti appigli e clamori spiando dal buco della serratura.
Oltre tre lustri consecutivi di governi della destra hanno ridotto Guidonia Montecelio nelle condizioni che si conoscono. Alle quali l’avvocato Cuccuru dovrà porre rimedio. L’augurio? Estote parati.