di TOMMASO VERGA
INVIOLATA, TMB, BIODIGESTORI, EX DISCARICA (sempre in attesa di bonifica nonostante sia cessata l’attività il 12 febbraio 2014), i temi non plus ultra della campagna elettorale. A ribadire che la monnezza è ormai la «materia prima» di un’area che non temeva la concorrenza della Cassa per il Mezzogiorno nell’industria e nel manifatturiero fino a una trentina d’anni fa (nemmeno dopo l’estensione alla limitrofa Carsoli). Immondizia dunque. Alla quale Il Messaggero del 6 aprile ha dedicato il titolo di apertura: I rifiuti incendiano la campagna elettorale. Attività che, se dipendesse dai piromani (ce ne sono, ce ne sono), i falò di «Stacchini» a paragone sarebbero fiammelle votive (oltre al fatto che nessuno si potrebbe nascondere dietro i nomadi).

L’intervista rilasciata da Mauro Lombardo a Guidonia Times, il 31 marzo scorso

Riepilogando i fatti, va ricordato che la tappa più recente in proposito è costituita dalle interviste al management di «Ambiente Guidonia srl», annuncianti l’avvio dell’impianto TMB prima dell’arrivo della cometa. Nei fatti, l’annuncio si è rivelato un flop, privando gli autori del brindisi prenatalizio, così come è rimasta al latteo d’origine la tintarella ferragostana dell’aruspice alla guida dei camion dell’AMA diretti da Rocca Cencia al TMB “da oggi in azione”.
Superato il quarto dell’anno, i dioscuri tifosi della messa in moto dell’impianto di trattamento dei rifiuti all’Inviolata non demordono, vogliono averla vinta.
E non solo perché entrambi considerano insopportabile l’urlo straziante della Buzzi Unicem causato dallo smorzo dell’incendio al CSS, il combustibile da rifiuti prediletto da Salvini, prodotto dall’impianto TMB insediato a qualche metro distante, quanto perché straniti per lo sconvolgimento loro causato dagli oppositori alla catena TMB-cemento. Diversamente da quanto credevano, hanno appreso che il fordismo nulla c’entra.
La consolazione? Sventolare a mo’ di vittoria l’ennesimo capitombolo di Michel Barbet sulla strada che conduce al TMB. Come dire «ci accontentiamo per quanto si tratti di una cazzata». Perché, stando ai fatti e non alle interviste, l’impianto è fermo e gli agognati camion dell’AMA capitolina carichi di immondizia, attesi dal 2021, non sono arrivati né il 20 agosto né a Natale di quell’anno. Né arriveranno.

Cosa succederà dopo che il Tar ha confermato (gennaio 2022) l’interdittiva antimafia nei confronti di «Pontina Ambiente», società del «gruppo Cerroni»?

Perché sarà interessante conoscere quali effetti partorirà la risposta ai quesiti di Vito Consoli, direttore dell’«Ufficio rifiuti Lazio», che il 22 gennaio ha richiesto all’Avvocatura regionale chiarimenti sull’interdittiva antimafia emessa dal prefetto Giuseppe Pecoraro il 13 aprile 2014 a carico della srl «Pontina Ambiente», società del «gruppo Cerroni». Un provvedimento aggiornato il 21 maggio 2020 dalla Prefettura di Roma, e ribadito il 25 gennaio 2022 dal TAR che ha respinto il ricorso della srl.
«Alla luce degli orientamenti giurisprudenziali – la risposta degli avvocati Rosa Maria Privitera e Rodolfo Murra – si ritiene ragionevole non poter escludere in radice l’eventualità di un’interposizione fittizia, che troverebbe la propria ragion d’essere nella volontà di eludere i limiti posti dalla normativa antimafia» (il rimanente prossimamente qui).
A seguire, è indubbiamente interessante misurare alla vigilia del voto riprendere cosa ha scritto il 6 aprile in proposito il maggiore quotidiano della Capitale, riportato da una giornalista indipendente e decisamente attenta qual è Elena Ceravolo. Cominciando da Mauro Lombardo, uno ddi fondatori una ventina d’anni fa del Nuovo Polo civico.

Mauro Lombardo, ex vicesindaco di Eligio Rubeis, candidato sindaco a Guidonia per il Nuovo Polo civico

Intervista di MAURO LOMBARDO (candidato sindaco del Nuovo Polo civico)
1a versione (Messaggero 6 aprile): «Se a Guidonia Montecelio aprirà un impianto di TMB con l’autorizzazione della Regione è perché questo avrà risolto un problema al PD e ai Cinque Stelle regionali e capitolini, con buona pace della qualità dell’aria del nostro territorio».
2a versione (stessa edizione del Messaggero, 6 aprile, 5 righe sotto): «Siamo dispiaciuti che l’attuale maggioranza non abbia mai chiarito se questo Tmb ha o no le autorizzazioni. Se servono nulla-osta dal Comune, comunque, non li daremo mai: diciamo no ad altre ingiurie ambientali sulla città.
coda 2a versione (dorotea) «Se, invece, non si potesse impedire l’apertura, faremo controlli asfissianti per il rispetto delle norme ambientali».
3a versione (comunicato stampa Nuovo Polo civico ignorato da Lombardo, 15 febbraio 2022): «In ordine di tempo, dopo un imbarazzante e dannoso immobilismo politico-amministrativo, è la conferma di non essere riusciti a bloccare l’iter che porterà all’entrata in funzione del TMB realizzato all’Inviolata. Ci risulta, infatti, che la Regione Lazio lo abbia approvato in via definitiva».
4a versione (Guidonia Times 31 marzo) «Ci risulta che l’impianto abbia già conseguito tutte le autorizzazioni necessarie per avviare la sua attività. L’attuale sindaco è reticente in materia, non lo conferma ma neanche lo smentisce».

Autorizzato? forse non forse sì, forte il dubbio che induce Mauro Lombardo a muoversi puntando allo «scacco al Re». Mossa affidata a Guidonia Times del 31 marzo: «Ho l’impressione – il testo dell’intervista priva di firma – che chi ha autorizzato l’inizio dell’attività dell’impianto (la Regione Lazio) abbia chiesto alla proprietà di non aprire fino alle elezioni per favorire il PD e i Cinque Stelle locali che a parole si sono sempre definiti contrari all’impianto».

Aldo Cerroni, segretario di Marietta Tidei

Un fatto gravissimo, sconvolgente, da repubblica delle banane. Che richiede assolutamente un approfondimento della procura della Repubblica di Tivoli o di Roma. E’ indispensabile accertare i fatti. Mauro Lombardo è un avvocato, conosce la legge, siamo certi che inoltrerà immediatamente un esposto-denuncia. Attendiamo informazioni & connessi.
Però non può finire così. Perché, in un tramestio nel quale il candidato ventila intrighi elettorali tra Nicola Zingaretti (che avrebbe dovuto dare indicazioni su come agire al personale degli assessorati regionali oltreché a Manlio Cerroni, che li avrebbe girati ai suoi), occorre sentire alta e chiara la voce del socio renziano di Mauro Lombardo nel Nuovo Polo civico, l’altro Cerroni, il guidoniano Aldo. Che stavolta non può chiamarsi fuori, dato che l’affaire, se provato, dovrà raccogliere i giudizi delle alte sfere della Regione Lazio dallo stesso frequentate (Aldo Cerroni è segretario della renziana Marietta Tidei, consigliera di maggioranza e presidente della XI Commissione: sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione).
Chissà se, leggendo la notizia (ma probabilmente era già informato), Cerroni jr converrà sulla esplicita gravità? Si dirà indignato? con chi? con il suo candidato sindaco di Guidonia Montecelio? o con il ceto politico della Pisana? Non diversamente andranno le reazioni se dicesse di non saperne nulla e che quella di Mauro Lombardo è tutta immaginazione. Il che porta a domandarsi cosa ne pensano altri appartenenti alla «federazione San Siro». Quelli alla ricerca del cambiamento, d’una “politica pulita”; che però si domanderanno perché Mauro Lombardo non ha denunciato le modalità con le quali gli è stata fornita la “dritta”, gli spunti utili a far nascere l’«impressione» messa in pubblico. Altro ancora sarebbe peggio, men che sgradevole. © RIPRODUZIONE RISERVATA