I RISULTATI DEL BALLOTTAGGIO ALLE AMMINISTRATIVE 2022 (26 GIUGNO) A GUIDONIA MONTECELIO

di TOMMASO VERGA
MAURO LOMBARDO HA VINTO. PERDE L’ESULTANTE PD. Che, in un comunicato, a firma Marco Vincenzi, titolare della poltrona di comando della corsa al voto cittadina (in simbiosi con Bruno Astorre), dichiara di aver trovato «meritevole di attenzione» (chiave che ha dato il via alla sarabanda del “volemose bene”, ndr) l’inopinato «appello ai partiti» pubblicato da Mauro Lombardo, il futuro sindaco, il 19 giugno, a una settimana dal voto, su DentroMagazine.
Orientamento corroborato da una premessa che andava a modificare radicalmente i contenuti della campagna elettorale sin lì svolta da Lombardo: «Se sarò eletto Sindaco – si legge ancora su DentroMagazine inaugurerò una Giunta di persone competenti e capaci, al di là delle loro inclinazioni politiche e culturali. «Affronterò i problemi amministrativi e sociali in modo pragmatico e possibilmente risolutivo senza condizionamenti ideologici, inutili al livello comunale. Mi rapporterò con il Governo Nazionale, con la Regione Lazio e con la Città Metropolitana di Roma senza reverenza, ma anche senza diffidenza pregiudiziale, consapevole che in questi ultimi tempi (ultimi tempi? ndr) sono stati stanziati finanziamenti importanti per il rilancio del nostro territorio come quelli per il Nuovo Ospedale, il raddoppio della Tiburtina e della Ferrovia, le opere pubbliche a corredo della Ryder Cup”.
18 buche sulle quali – miracoli della politica!!! –, soltanto una settimana prima, il 10 giugno, Lombardo rilasciava a Elisabetta Aniballi una dichiarazione indirizzata a Nicola Zingaretti: «Tra un anno questa città sarà sede della Ryder Cup, competizione golfistica di livello mondiale, e purtroppo non c’è alcuna certezza sui tempi di realizzazione delle opere pubbliche promesse dalla Regione Lazio, attraverso Astral, con i soldi stanziati dal Governo. La disinformazione, o l’informazione parziale, data dall’amministrazione Pd e M5S non ha fin qui aiutato a capire quali nuove opere sono state previste». 

L’Inchinata. Fabio Massimo Pallottini, Ceo del CAR (a destra) con Mauro Lombardo

Digerita la Ryder Cup (in alto; i cantieri inaugurati ieri da Nicola Zingaretti e Mauro Alessandri)… restava il resto. Che belle le proposte del PD! C’è tutto: ospedale, ferrovia, grazie ai ritrovamenti la Tiburtina vecchia diventerà un parco archeologico, a 4 corsie quella nuova che si sta ridisegnando, eccetera. Talmente affascinanti che Lombardo se ne appropria. Pur mantenendo una certa distanza, necessaria all’incontro con il Pd che si va formalizzando. E’ quello che conta. Euforia tale da non cancellare, anzi, di non prestare affatto attenzione alla data di un tema che non gli rende favori. DentroMagazine, 1° giugno 2022: «La coalizione DemoGrillina sta basando buona parte della sua campagna elettorale proprio sulla promessa di ingenti finanziamenti che, in caso di loro vittoria, arriverebbero a Guidonia Montecelio». Gli stessi sui quali si incarta il futuro sindaco il 19 giugno. Da quella data, per Lombardo i piddini diventano simpatici. Ricambiato.  Al punto che il Pd indica ai suoi il voto del ballottaggio. A favore del Polo civico nuovo (o meno, fa lo stesso).
A questo punto, con Lombardo ormai sindaco, è d’obbligo domandarsi chi sono i suoi consiglieri. Quelli che non sapevano come ferrovia, Tiburtina, Centro agroalimentare (il Car) e quant’altro, risultano progetti appaltati e finanziati, “lavori in corso” da tempo, anche avanzati. Che non c’entravano nulla con le beghe elettorali. L’esempio viene proprio dal Pd che presentando una piattaforma programmatica come quella citata, non è arrivato neanche al ballottaggio.
Certo, sarebbe stato opportuno chiederlo ai contendenti, anche in parte, repliche mirate, utili a incalzarli e misurarne il grado di preparazione. Compito loro rinunciare alle strillonerie da buco della serratura. Cosicché, a rendiconto conclusivo, quanto appare è nient’altro che il ping-pong tra giocatori dello stesso ceto politico che preferisce ignorare il fatto si stia recitando una fantanovella inoffensiva, però utilizzabile dalla propaganda a seconda delle necessità del momento.

Se una domanda fosse stata ammessa, sarebbe stata certamente considerata fuori tema: «cosa è previsto nel vostro programma sul Polo Est, la delibera della giunta del Campidoglio del 20 agosto d’un anno fa, secondo la quale (ma c’è altro) Roma sta chiudendo a chiave la  Tiburtina e, con essa, la pianura a est, da Corcolle alla Nomentana. Come respingere questo ennesimo progetto di colonizzazione della Capitale, il bis degli anni Cinquanta? Senza malizia, sarebbe stato divertente osservare gli occhi strabuzzati degli studentelli presi in castagna, ignari alla pari dei loro futuri amministratori.

Marietta Tidei con Mauro Lombardo

A questo punto, si capirà che tutta la dichiarata contrapposizione è tornata nella collocazione reale ovvero nella soap, Tanto da ritenere utile tornare alla scena successiva, al giudizio di Marco Vincenzi sull’«appello del candidato sindaco di Guidonia Mauro Lombardo per il ballottaggio di domenica prossima, rivolto alle forze politiche, sociali e civili meritevole di attenzione». Talmente convertito e convincente da venire arruolato nel “campo largo” del Pd.
Cosa che si concretizza con il comunicato post-ballottaggio, diramato alle 11,44, stesso autore. Che, in qualità di celebrante delle nozze Pd-Polo civico rossonero (rende meglio San Siro?), arruola il nuovo sindaco di Guidonia Montecelio nel «campo elettorale» del Pd laziale, nella lista comprendente (qualora se ne sentissero valorizzate) Emanuela Colella e Maria Elena Gubetti, entrambe sindache del Pd. Complimenti e ringraziamenti – scrive Vincenzi – ai primi cittadini sostenuti dal Pd che «sono stati eletti al turno del ballottaggio di Ciampino, Cerveteri e Guidonia».
Concelebrante, Marietta Tidei, la consigliera regionale di Civitavecchia. La quale s’è aggiunta agli altri protagonisti della entente cordiale Pd-ex (ex?) missino Mauro Lombardo.
A Marietta non riguarda, lei è renziana, amata in ogni dove, quasi alla pari del suo leader. Diversamente dai Vincenzi, dagli Astorre, da altri big della Pisana: come riescano costoro a dirsi giulivi è tutto da spiegare. Cominciassero a dire come il Pd, primo partito di Guidonia Montecelio, ha fallito l’obiettivo del ballottaggio, replicando l’esito di Tivoli del 2019. Si parla dell’area della quale Marco Vincenzi è stato a lungo deus ex machina. Marietta Tidei lo sa bene essendo stata sua partner elettorale alle ultime “regionali”. Tra varie ed eventuali, altro giulivo il senatore Bruno Astorre, conduttore della corrente dei Castelli, segretario regionale del Pd laziale, partito pesantemente penalizzato dagli elettori, anche nelle grandi città e nei capoluoghi di provincia. Giulivi e tranquilli, tanto non succederà niente. Nonostante la “mazzata”, l’obiettivo è immutato e immutabile, fare il pieno di preferenze per vincere, tutti, uno per uno, le elezioni regionali e politiche del 2023.
Una condizione che riporta d’attualità lo slogan di un tempo, iper-adeguato alla circostanza, «il convento crolla ma i frati vanno in giro con Mercedes». Diretti verso l’Arcipelago delle Preferenze. Nel quale non si tufferanno i «grillini» di Guidonia Montecelio, coalizzati con il Pd e nemmeno avvisati della «svolta a destra» del partito locale. La reazione dei 5stelle avrebbe potuto far fallire l’entente in corso. Uno shock da evitare. Che seppure non rende compiutamente trova collocazione (per intanto) alla voce “stile”. Ci si tornerà su. © RIPRODUZIONE RISERVATA