di TOMMASO VERGA
DOPODOMANI, A TIVOLI, ARRIVA ROBERTO GUALTIERI. A far gli onori di Casa, Marco Vincenzi, ex presidente del Consiglio della Regione Lazio, in mobilità pro-tempore prima di assumere incarichi già stabiliti di presidente dell’Egato  ente dei rifiuti – di Roma-provincia oppure di vice del Commissario straordinario per il Giubileo 2025 (ovvero, dello stesso Roberto Gualtieri). Una attribuzione che però non prevede interventi sull’area metropolitana.
Nell’indifferenza del Campidoglio, che invece sta operando esattamente all’opposto di quanto stabilito. Così almeno si legge vista l’attuazione dell’ordinanza numero 7 del 1° dicembre 2022, che, ai sensi dell’articolo 13 del Dl 50/2022, approva definitivamente il Piano di gestione dei rifiuti di Roma Capitale (includendo però l’area metropolitana).

Prossima assegnazione da parte di Roberto Gualtieri, gli sfasciacarrozze

Giovedì 19 gennaio, per escludere ricadute negative su Alessio D’Amato, candidato alla presidenza della giunta regionale, a Tivoli anche lui, al primo cittadino capitolino è probabile gli anfitrioni abbiano chiesto di non replicare il comizio del 3 giugno dello scorso anno nella piazza di Villalba, visto che gli impegni assunti in quella sede per un pugno di voti, sono stati clamorosamente contraddetti. I suoi e quelli di Sabrina Alfonsi, assessora ai rifiuti capitolini.
La promessa principale (attesissima dalla platea) riguardava il non utilizzo del TMB del Supremo, ovvero l’impianto di Manlio Cerroni installato nel Parco regionale dell’Inviolata. Va registrato che non solo Gualtieri ha individuato quel TMB come soluzione dei mali di Roma causati dalla mancata raccolta differenziata ma il 12 ottobre 2022 ha addirittura sottoscritto un contratto a firma del direttore generale della sua «AMA Spa» (la municipalizzata dell’immondizia capitolina), con «Guidonia Ambiente», una srl tra le tante del gruppo del Supremo, appesantita, come altre, da una interdittiva antimafia, ornamento che, va precisato, non ha comunque «emozionato» il rappresentante di Roma Capitale.
Non soltanto la scelta di Roberto Gualtieri di utilizzare il TMB che Manlio Cerroni ha costruito nell’Inviolata non può passare sotto silenzio, ma anche la «qualità» della preferenza. Il 12 luglio dello scorso anno, mentre si stringeva l’intesa «AMA SpA»-«Guidonia ambiente srl», a Pechino veniva inaugurata la mostra «Tota Italia, alle origini di una nazione», comprendente l’esposizione della Triade capitolina. Giove, Giunone e Minerva a far gli onori del nostro Paese, le cui autorità hanno deciso di installare nel luogo natio degli Dei, la sede di una discarica chiusa nel 2014 e mai bonificata, e un impianto attivo per il trattamento dei rifiuti della Capitale. Denominazione, Parco archeologico e naturalistico dell’Inviolata.
Il fatto suscita una riflessione, capziosa quanto si vuole ma non campata in aria. Perché se Gualtieri ritiene adatto alla monnezza di Roma il Parco dell’Inviolata l’abbattimento di ogni contrasto e/o controversia passa per la costruzione di una discarica a piacere, dove gli spazi abbondano. Parco per parco, il sindaco può scegliere l’Appia Antica oppure l’ex aeroporto di Centocelle. A meno che non ritenga i suoi parchi più validi degli altri. A proposito: ai visitatori cinesi è stato detto che la culla della Triade capitolina è sede utilizzata per i rifiuti romani?

Villalba, 3 giugno 2022, Roberto Gualtieri illustra come Roma non tratterà i suoi rifiuti nel TMB di Manlio Cerroni all’Inviolata

La Città metropolitana di Roma Capitale – si parla della ex Provincia –, sinora è stata usata da Gualtieri unicamente per svolgere compiti di servizio, una specie di inserviente. Laddove il Campidoglio ha individuato una possibilità di risolvere un problema a suo vantaggio, l’«ordinamento Gualtieri» ha scelto, determinato, deciso, operato, oltretutto rigorosamente escludendo di informare e di coinvolgere i rappresentanti di quei Comuni.
A Gualtieri qualcuno dovrebbe rappresentare che le Città individuate e prescelte (così come tutte le altre) sono governate da sindaci e da amministrazioni comunali scelti dagli elettori, a differenza dei rappresentanti della Città metropolitana. La quale, in ogni caso, non prevede che il sindaco di Roma svolga le funzioni di “prefetto” dell’hinterland. Se i legislatori avessero colto questa come opportunità, avrebbero dato vita alla Città-Stato (come Berlino ad esempio), il modello di governo di area vasta preconizzato da Francesco Storace oppure, al presente, a lontanamente passati presidenti della Legautonomie Lazio (per fortuna!).
Per rimanere in tema di rifiuti, si vorrebbe sapere quali risultati ha ottenuto Roberto Gualtieri nel confronto con Giancarlo Dionisi (o chi per lui), il viceprefetto nominato commissario straordinario del Comune di Pomezia. Quesito: «Lei cosa ne pensa del termovalorizzatore che intendo costruire a Santa Palomba»? E i suoi cittadini?».

Sabrina Alfonsi, assessora ai rifiuti capitolini, con Roberto Gualtieri, sindaco di Roma

Stesso tema, cosa ha risposto a un quantomeno perplesso Mauro Lombardo, sindaco di Guidonia Montecelio, sull’utilizzo dell’impianto TMB di Manlio Cerroni all’Inviolata? Nulla? Vuoi vedere che Roberto Gualtieri non l’ha nemmeno interpellato?
Che le città della cintura siano immaginate come “colonie”, è dimostrato dal fatto che Roberto Gualtieri, nelle decisioni, non intende farsi carico delle condizioni, di come vivono, gli extracomunitari che risiedono oltre il perimetro della Capitale.
Ne è prova la scelta di Pietralata, asse Tiburtino-Nomentano, luogo per Roberto Gualtieri adatto ad ospitare lo stadio della Roma. Nessuna opinione né parere chiesti ai sindaci di Fonte Nuova e di Guidonia Montecelio, le due città direttamente collegate con l’ex borgata destinata a diventare Città (sicuramente non proprio scattanti nell’esporre le riserve i due sindaci in merito agli effetti provocati da qualche decina di migliaia di tifosi che una-due volte ogni settimana si recheranno nell’arena dei fratelli Friedkin).
Non bastasse, lo stadio si aggiunge al pollaio di grattacieli (13 quelli approvati dalla delibera di giunta del 21 agosto 2021). Per decisione della sindaca Virginia Raggi. Alla quale, però, Gualtieri non potrà far risalire la responsabilità del «Polo Est» (denominazione della delibera di giunta) visto che da parte dei suoi assessori si celebra l’ammucchiata di grattacieli a Pietralata come la «Defense romana». Per non far mancare niente, si aggiunga il mezzo Policlinico che verrà restituito alla Sapienza – e sostituito da quello in costruzione in località Cesurni a Tivoli Terme – per poter realizzare le attività della Fondazione Technopole (il commento del sindaco: «Va bene, tanto a Pietralata c’entra tutto»).

Il rendering della futura sede dell’Istat a Pietralata. I lavori iniziano quest’anno

Alla fine della fiera la previsione è il peggioramento assoluto delle condizioni di chi vive a est della Capitale. Non si sta parlando di fatti, episodi, errori… bensì di «politica». Va escluso che Gualtieri, analogamente a Virginia Raggi, rinunci alla collocazione dei pesi qualificati «impropri per una Capitale», pesi che sta destinando alle aree libere della provincia (prossima ordinanza, si presume, gli sfasciacarrozze).
Quindi, o Tivoli, Guidonia Montecelio, Fonte Nuova, Sabina e Valle dell’Aniene, recuperano la capacità di elaborare una autonoma «fisionomia della crescita», in sostanza completando quel disegno della Città del Nord-Est progettata e uccisa nella culla dal PCI – ma tuttora attuale –, basata sullo sfruttamento delle proprie risorse, unica e sola alternativa all’espansione disordinata  della Capitale, fondata su interessi che riportano agli anni ’50-’60, passati alla storia con il titolo «Ior-Immobiliare», fino ai palazzinari indigeni.
In questo caso, la similitudine tira in ballo i 600-700 ettari che Ferrovie dello Stato intendono alienare nella stazione Tiburtina, così come si legge nel protocollo del 24 luglio 2018, firmato Virginia Raggi-FS. Urge Sdo, resuscitare il Sistema direzionale orientale.© RIPRODUZIONE RISERVATA– info@hinterlandweb.it