di TOMMASO VERGA

La “normale” fermata dell’autobus sulla terra battuta della Tiburtina

11 SETTEMBRE. L’ANNO SCOLASTICO COMINCIA. COSI’. La foto che proponiamo sopra dice tutto, è assolutamente esplicita. E non lascia spazio all’ottimismo. Sono centinaia gli studenti che al termine delle lezioni del «Maiorana» e del «Pisano», istituti superiori al bivio di Guidonia, potrebbero prendere parte a qualche opera cinematografica del neorealismo italiano.
L’illustrazione esprime una doppia informazione. Quella diretta, i ragazzi in attesa del bus, e l’altra che ne è causa, ovvero come è governato il territorio nel quale vivono, la Città metropolitana di Roma Capitale, competente sulla via Tiburtina. Ente con al vertice il sindaco Roberto Gualtieri, il politico che intende la provincia come area di servizio della metropoli, ignorando che i problemi di Roma si possono affrontare soltanto programmando un sistema di relazioni centro-periferia nel quale l’integrazione è la chiave di lettura.
Tale intendeva essere lo SDO, il Sistema direzionale orientale, promosso dalla scuola romana degli urbanisti-non palazzinari, programma che Gualtieri ha cancellato non soltanto per dar seguito alla edificazione di 13 grattacieli a Pietralata voluti e deliberati dalla precedente sindaca Virginia Raggi il 20 agosto del 2021 (il “Polo Est”: già edificato il blu della BNP Paribas alla Stazione Tiburtina, è in costruzione quello dell’Istat).
Si è scritto “non soltanto”. Infatti, oltre all’entusiasmo per «Anche Roma avrà la sua Defense come Parigi»), a Pietralata Roberto Gualtieri ha deciso che si costruirà lo stadio dei giallorossi.
Cosa sarà dell’entroterra della Capitale è tutto da scoprire, per ora basti pensare all’utilizzo di Tiburtina e Nomentana ospitanti qualche decina di migliaia di tifosi (massimo 63mila). Dulcis in fundo, il nuovo Policlinico Umberto II – l’attuale sarà chiuso e trasformato, ci si tornerà su – potrebbe essere realizzato… a Pietralata.
Tutto compreso, un giorno, al termine del ciclo scolastico quinquennale, i ragazzi oggi assiepati alla fermata Cotral, in gran parte intenderanno servirsi della Sapienza o Tor Vergata (Roma 3 sarà vietata per l’impossibilità di raggiungerla). Finirà che, partendo dal Bivio di Guidonia & succursali, decideranno di attraversare gli Appennini per raggiungere Pescara. Da lì, un viaggio verso la Campania e di seguito il Lazio, permetterà loro di frequentare le università prescelte.
Dalle cose di borgata all’inaugurazione dell’anno scolastico da parte del leghista Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito. In tempi coerenti con le genialità della politica, ha suggerito che «L’umiliazione serve per far crescere gli studenti». Principio informatore che Giorgia, della Casata de’ Meloni, ha fatto proprio, sbattendoli in galera. Poi ci ha ripensato (lui, non Giorgia): «Volevo dire umiltà». Quando la toppa è peggio del buco.
Alla gaffe del Superiore, non ha rimediato nemmeno per caso Giuseppe Schiboni, un medico assegnato alle Scuole della Regione Lazio, assessore nell’esecutivo di Francesco Rocca.

La “direzione Tivoli” della fermata Cotral al bivio di Guidonia; l’arancione in primo piano delinea la prossima posa in opera del guard rail; sulla destra, la parallela Tiburtina bis costruita e asfaltata dai residenti sui terreni dell’ex Pio istituto di Santo Spirito

Si diceva come esempio, appunto, l’Istruzione, ritenuta fondamentalmente necessitante di attenzioni e premure. Tanto che all’incarico per Schiboni sono stati aggiunti Lavoro, Università, Formazione, Ricerca, Merito. Funzioni che ogni governo, qualsiasi il livello, definirebbe strategiche. Altrettanto nella Regione Lazio, utilizzate a riempire il biglietto da visita del soggetto rappresentato.

La pensilina alla fermata di un mezzo pubblico. Al Bivio di Guidonia non verrà costruita

Va sottolineato che si parla di personale della destra politica, illuminato dall’«Autonomia differenziata», il sistema che andrà a premiare le Regioni più ricche e impoverirà ulteriormente le più povere. Che ha dato lustro a una nuova categoria della politica: l’«egoismo costituzionale». L’«Autonomia differenziata» inciderà soprattutto in particolare sui diritti sociali, in materie delicatissime come la Salute e, siccome il buongiorno si vede al mattino, la Scuola.
All’ammasso di studenti alla fermata Cotral del Bivio (chissà quante altre ce ne saranno state altrove) nessuno ha badato, amministratori locali, regionali, della Città metropolitana, tutti impegnati in altro da fare. Immaginiamo cosa avrebbero inventato in termini di scuse se fosse successo qualcosa di scarsamente gradito per le loro aspettative politico-elettorali.
Comunque, visto che in Regione Lazio un assessore dedicato esiste, sarebbe stato utile se Roberto Gualtieri e Giuseppe Schiboni avessero prestato minima attenzione a quanto illustrato, alle centinaia di studenti del «Majorana» e del «Pisano», assiepate alla fermata del bus al km 21,400 della via Tiburtina. Magari accompagnati da qualche proposta che rendesse meno complicato e privo di pericoli, come mostra la foto, l’assembramento privo di ogni qualsiasi riparo, corrispondente alla sintesi «in mezzo alla strada».
Attenzione alle distrazioni. Se volessero verificare, i due non si facessero ingannare dai «lavori in corso» che qualcuno (si ignora chi) sta svolgendo per conto dell’Anas. Motivo, installare, a quanto si dice tutt’intorno al cantiere, il guard-rail dal km 21.200 al 22 della Tiburtina, in sostanza da Albuccione a Borgonuovo, lato Tivoli. Motivo pratico? Ignoto. Quel tratto è del tutto privo di incidenti da decenni.

Il “rientro” della Tiburtina utilizzato per la sosta dei bus onde evitare che si formi una fila di auto a seguire. Niente a che vedere con uno spazio per costruire un sistema di salvaguardia dalle intemperie

Potrebbe creare equivoci il tratto a ridosso del semaforo (spento da anni e ignorato da chi dovrebbe provvedere a farlo funzionare) nel quale il rettilineo subisce un apparente rientro «a U», necessario però per la fermata degli autobus direzione Tivoli. Nessuna pensilina insomma, nessuna copertura d’estate e d’inverno. Per la Città metropolitana del sindaco Roberto Gualtieri chi deve utilizzare un bus «Cotral» facesse pure. Sole torrido o pioggia? si arrangiasse.
Chi è abituato a formulare «in Italia d’agosto è tutto chiuso» stavolta sbaglia. La frase fatta non si attaglia ai «lavori in corso» sulla Tiburtina. Con tanto di rumore (anche a notte fonda) parte del profilato metallico è stato già installato, altra lo sarà. Si presume: nessuna indicazione accompagna l’opera; nonostante gli obblighi.
Di entrambe, presente e futuro, dei guard rail non si riesce a cogliere la necessità. E nemmeno l’utilità. Garantire la sicurezza, compito del dispositivo, in una zona dove per verificare una statistica di incidenti necessita spostarsi qualche metro più avanti, all’altezza dell’incrocio delle due provinciali. Perché, si chiede, non si costruisce il rondò tra la Tiburtina e via Roma?
Quell’incrocio è davvero pericoloso e non esente da incidenti mortali, protagonisti automobili e motociclette. Una condizione che invoca la realizzazione di una “rotonda” che regolerebbe il traffico con in più il rallentamento della velocità sul rettilineo. Da parte delle autorità si è sempre risposto che non c’è spazio per una “rondò”. Una scusa.

L’incrocio sul quale necessita costruire una rotonda tra la Tiburtina e via Roma

Infatti, sarebbe sufficiente sottrarre un metro, massimo due, dalla strada privata detta Tiburtina bis per brevità – allineata alla Tiburtina «vera» dal km 21.400 al 22. Ciò fornirebbe lo spazio per realizzare entrambe le opere, il «rondò» e la pensilina alla fermata Cotral –. La Tiburtina bis è stata costruita in proprio e asfaltata dagli occupanti i terreni del Pio istituto Santo Spirito. Unitamente all’installazione della segnaletica stradale, la cui inosservanza da parte di un capitato lì per caso, estraneo alle regole decise dal piccolo Stato, provoca la immediata reazione di uno di costoro.
Sia chiaro, nessuna contravvenzione (almeno sinora) ma un clacson azionato al massimo volume che scoccia l’intero quartiere. Fino a che il malcapitato (che magari ha avuto soltanto la cattiva idea di parcheggiare l’auto) non fugge disorientato (“povero me … ma dove sono capitato…?”). Ultimo in ordine di tempo un camioncino dal quale si scaricavano mobili per il palazzo di fronte.
Nemmeno sfiora l’invocazione sul rispetto da portare per chi vive in abitazioni regolarmente acquistate o in locazione in quella località. La parte dei “santi spiriti” è «difesa» da cancelli e quantità industriali di filo spinato (e da uno “sceriffo”). Tutto per inoltre far rispettare il karaoke di mezzanotte a tutto volume. Inquinamento acustico praticamente autorizzato (e difeso) dallo Stato. Non hanno sortito effetto neppure le denunce.  © RIPRODUZIONE RISERVATA – info@hinterlandweb