I partecipanti all'incontro di questa mattina in Regione

I partecipanti all’incontro di questa mattina in Regione

(t.ve.) TUTTO RINVIATO. La conferenza dei servizi di questa mattina alla Regione Lazio non poteva non concludersi che in tal modo (vedi titolo di ieri). Perché lo chiedeva Guidonia Montecelio, unanimemente concorde dopo l’odg approvato ieri mattina in Consiglio comunale, perché lo aveva preannunciato l’assessore Michele Civita alla delegazione del Pd cittadino, perché – motivo effettivo, risultato determinante – il Mibac (nella foto, la sovrintendente Alfonsina Russo) ha deciso di avviare le procedure per apporre il vincolo paesaggistico su tutta la superficie dell’Inviolata, impianto di Tmb (Trattamento meccanico biologico dei rifiuti), discariche cessate e/o programmate inclusi.

Ciò non ha impedito di cogliere qua e là alcune sottolineature venute dai partecipanti. Ad esempio, Andrea Di Palma, vicesindaco della città e braccio destro del titolare assente per i noti motivi giudiziari Eligio Rubeis (ah, l’apologo di Menenio Agrippa!), ha ottenuto la conferma che l’”umido” conferito all’impianto non costerà nulla ai guidoniani. Una buona notizia, esaltata dal secondo cittadino, che però risulta ‘leggermente’ contrastante con il “parere contrario” al rilascio definitivo dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) espresso il 9 settembre scorso da Paola Piseddu, dirigente del competente assessorato (se l’impianto non si deve fare a cosa serve inumidire la riunione?).

Anche perché è fuorviante la classificazione: “cosa conta, si tratta di un ‘parere’, l’uno vale l’altro”. Sbagliato.Tanto è vero che i dirigenti degli enti pubblici convenuti hanno dichiarato che la nuova condizione dell’area – il vincolo del Mibac – ha completamente sparigliato le carte, necessita di adeguati approfondimenti, mentre lo stato maggiore al gran completo del gruppo di Manlio Cerroni (assente) ha replicato annunciando eventuale battaglia contro un impedimento intervenuto a “giochi fatti”, ossia posteriore all’autorizzazione del Tmb del 2010. Non una schermaglia dialettica, come si vede, ma una sorta di premessa a corpose argomentazioni che, se ciascuno manterrà quanto annunciato stamane, non v’è dubbio formeranno materia abbondante per i rispettivi studi legali.

Ai quali presumibilmente si aggiungeranno quelli del ministero dei Beni culturali. Il quale non era presente all’incontro. Ma, osservando la parte del convitato di pietra, ha fatto pervenire un suo documento nel quale ribadisce l’operato degli ultimi mesi concludendo con la “diffida” a rilasciare l’Aia. E’ tutto dire (almeno per il momento).

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