Osservando quello che accade in tutta Italia (e, salvo le scuole, con minor gravità per fortuna, dalle nostre parti) – fiumi che straripano, argini che vengono giù, abitazioni evacuate, città allagate, paesi irraggiungibili, morti –, qualcuno, il solito mal fidando delle capacità dell’amministrazione cittadina, in questi giorni avrà invocato l’intervento di qualche Entità Superiore. Che almeno i Santi ci aiutino… Prendendolo in parola, Eligio Rubeis, il sindaco di Guidonia Montecelio, un Santo l’ha trovato. Plurale, con la S finale, all’inglese. Almeno di nome. Miscredenti ricredetevi.

14.100 euro di compenso (per i ‘volontari’ della mostra canina ne hanno sborsati 10mila)
Dopo di che, come si legge nella “determinazione del dirigente’ n. 163 del 5 novembre”, gli ha affidato un “incarico professionale di supporto tecnico finalizzato alla realizzazione di interventi per la sicurezza della città e aggiornamento del piano Comunale di protezione Civile” (maiuscole testuali). Non manca, ovviamente un ‘impegno di spesa’: 14mila 100 euro incluse ritenuta d’acconto e Iva.
Riflessione capziosa: a favore dei ‘volontari’ che il 19 ottobre hanno organizzato una giornata dei cani in pineta, l’ente ha sborsato 10 mila euro. Se ne arguisce che il Comune ritiene meno significativo proteggere la città da eventi in potenza catastrofici. Perché nell’incarico sono contemplati “sicurezza urbana, con le funzioni relative in ambito Comunale delle attività di previsione e degli interventi di prevenzione dai rischi sismici, ed altre eventuali emergenze“.
Difficile da credere per personale politico aduso a ben più sostanziose capriole. Ci dev’essere dell’altro. Quindi – immaginerà l’inveterato miscredente –, è possibile che diversi criteri informatori siano venuti in soccorso, magari pensando sia stato uno specifico particolare ad aver fatto pendere la bilancia. A esempio, un titolo da onorare.

Il nominato dovrà coadiuvare (me) nel piano di protezione civile
Nella formazione della giunta, il sindaco ha tenuto per sé la delega. Poi, nel paese degli incarichi multipli (o della sovrapposizione delle funzioni di controllore e controllato), l’ha girata al capo di gabinetto Angelo De Paolis: “dirigente responsabile delle attività della protezione Civile”.
Il quale, tenuto conto del curriculum vitae, “che offre le dovute garanzie in termini di competenza e professionalità anche attraverso esperienze già maturate nel settore“, ha deciso che il neo-incaricato dovrà “coadiuvare” se medesimo “nell’aggiornamento del piano di protezione Civile attraverso l’acquisizione di tutti i dati necessari“. Criptico burocratese? Di più: imperscrutabile.

A meno che non vengano resi pubblici, disponibili, i titoli che hanno portato alla conclusione. Anche per non dar spago al miscredente. Il quale obietta che De Santis è sì geometra (ed anche ingegnere), ma solo noto nell’ambito professionale. Al di fuori, ha l’opinabile merito di essersi presentato alle elezioni recenti amministrative del 25 maggio con la lista di Aldo Cerroni (317 preferenze, primo non eletto), a sostegno del sindaco Rubeis. E conclude: ecco trovato il grado di parentela. Si vorrebbe ora conoscere l’altro, quello sul quale poggiano le “garanzie”. Per capire quanto sia confacente con l’affidamento. Sarebbe un guaio se la città dovesse proteggersi dalla protezione civile.