Il manifesto dei 5stelle

Il manifesto dei 5stelle…

(t. ve.) DUE MANIFESTAZIONI per chiedere ad Angelino Alfano che intervenga su Guidonia Montecelio: domani il Partito democratico, sabato il Movimento 5stelle, vogliono che il ministro degli Affari interni deliberi lo scioglimento del Consiglio comunale della città dell’aria.

Le condizioni ci sono tutte. In testa, la più recente, con Eligio Rubeis, il sindaco eletto, agli arresti domiciliari da oltre sette mesi, la decisione del centrodestra di non far dimettere la maggioranza dell’Assemblea cittadina in concomitanza con la scadenza elettorale di giugno. Un rinvio tutto interno agli affari della coalizione di governo, che artatamente ignora le conseguenze d’un atto che concretamente si traduce in una “navigazione a vista”, funzionale esclusivamente alle personali ambizioni politiche di questo e di quello. A cominciare dal “facente funzioni” Andrea Di Palma.

I 5stelle da una decina di giorni lavorano alla riuscita della manifestazione di sabato 13 – la seconda, medesimo oggetto, dopo quella di luglio 2015 –, con epicentro la piazza della stazione ferroviaria. Oltre alle presenze di Sebastiano Cubeddu e Giuliano Santoboni, i due consiglieri comunali, sono annunciati i deputati Carla Ruocco, Alessandro Di Battista e Massimo Baroni, e l’europarlamentare Fabio Massimo Castaldo, autore dell’interrogazione che ha portato al definanziamento del sistema viario Tor Mastorta-Selciatella da parte di Bruxelles.

Una modifica di rilievo rispetto alla conclusione del corteo. Non più davanti al palazzo comunale, ma in pineta; in caso di pioggia nella vecchia sala consiliare. Motivo: il “facente funzioni” Di Palma non ha concesso l’autorizzazione adducendo il fatto che nella stessa serata di sabato nel cinema-teatro Imperiale è in calendario lo spettacolo “Figli, Mariti, Amanti” di Simona Izzo e Ricky Tognazzi (e perché non la “diretta” di Juventus-Napoli?). “Troppa confusione” ha detto.

...e quello del Pd

…e quello del III circolo del Pd

Il Pd ha annunciato ieri un sit in a Montecitorio. Stesso obiettivo: Alfano sciolga subito il Consiglio comunale. L’appuntamento segue di una settimana l’interrogazione-requisitoria, stesso oggetto, promossa da Andrea Ferro, il deputato del “collegio”, firmata dagli altri

parlamentari della provincia di Roma.

Tutto sostanzialmente condivisibile se non fosse che… l’iniziativa non è del Pd. Infatti, la locandina annuncia che la potestà è del III circolo, un “pezzo” del partito. Senza voler approfondire ed illustrare la composita geografia dei democrat, qui come ovunque, si nota che è diventato d’obbligo mettere in mostra distinzioni e differenze. E che anche il “caso Guidonia Montecelio”, senza particolari sforzi di fantasia, trova collocazione nel “modello” che alcuni (anche grandi) giornali titolano “il retroscena”.

Andrea Ferro presenta l’interrogazione. Trova conforto in altri deputati. I dirigenti regionali di Forza Italia contemporaneamente descrivono pressioni venute da dem di nomenclatura equivalente contrari allo scioglimento immediato del Consiglio comunale. Nessuna reazione né smentita.

Il parlamentare “locale” non ne ha necessità, a suo favore parlano le carte. Chi dovrebbe farsi vivo è semmai il gruppo vicino a Marco Vincenzi – neo presidente della commissione Bilancio della Regione Lazio nella “bufera” –, notoriamente non avversario di Eligio Rubeis, il sindaco di Forza Italia sotto processo. E, di contro, da sempre, ai ferri corti con Andrea Ferro. Nella forma consueta propria di una “cosa” mai nata, ne consegue la necessità che al deputato occorre replicare. Dunque non compete al partito, ma alla corrente, capitanata in loco da Simone Guglielmo, in corsa alle primarie per il candidato sindaco (ma il tempo è scaduto). Che prende l’iniziativa e annuncia l’appuntamento di domani. A Napoli non avrebbero bisogno di coniare una apposita sintesi tanto l’hanno sperimentata in secoli di moine subite.

Ovviamente, l’augurio è che le manifestazioni del Pd e dei 5stelle riscuotano successo. E che il ministro non lasci prevalere il sodalizio con Andrea Di Palma sulla giustezza dell’obiettivo. Lo stato della città è tale da richiedere qualunque sforzo indirizzato a sollevarla dallo stato di prostrazione del quale è vittima. Ma non si può chiedere di nascondere la polvere sotto il tappeto, di non essere espliciti e franchi. Bastano e avanzano quelli che tengono Guidonia Montecelio in ostaggio. Non se ne aggiungano altri.

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