di GIULIANO SANTOBONI
CON POCHE E NON CHIARISSIME RIGHE affidate alla voce di Erik D’Alisa, presidente del Consiglio comunale di Guidonia Montecelio, entra in scena la prima vera “crepa” politica della variegata maggioranza che sostiene da poco più di un anno il sindaco “civico” Mauro Lombardo e che potrebbe portare a movimenti tellurici in giunta.
Maurizio Remoli e Alessia Croce, rispettivamente secondo e terza degli eletti nella lista «Guidonia Montecelio Domani» con 490 e 443 voti, abbandonano la compagine fondata da Aldo Cerroni e che vede come primo degli eletti a una manciata di voti in più Mauro De Santis per (ri)fondare il gruppo misto.
I motivi della scelta appaiono quantomai criptici e decisamente poco chiari, in quanto nello stringato comunicato viene da una parte glorificata la cosiddetta “soluzione civica”, ma allo stesso tempo Remoli e Croce decidono di uscirne, passare per il gruppo misto per poi fondare un nuovo soggetto politico del quale non si sa nulla.

Il gruppo consiliare di «Guidonia Domani», la lista civica di Aldo Cerroni che, a causa dell’uscita di Maurizio Remoli e Alessia Croce, dovrà fare a meno di due eletti; sotto, a destra, Erick D’Alisa, presidente del Consiglio comunale di Guidonia Montecelio

Perplessità che non sono state poi chiarite in aula, in quanto nonostante diversi inviti da parte del presidente e di alcuni consiglieri di minoranza (chiamarli di opposizione sarebbe troppo), Remoli e Croce restano in silenzio e non forniscono altre spiegazioni. Rimane fermo, a quanto pare, il sostegno a Lombardo, ma l’affollato e finora immobile scacchiere di piazza Matteotti ha indubbiamente subìto una scossa non da poco, capace di scavare a fondo l’illusorio effetto di compattezza mantenuto finora.
Tolte quindi le annebbiate parole scritte dai due consiglieri, ci si interroga sui reali motivi della scelta degli ex civici. In genere gli spostamenti dentro le maggioranze servono essenzialmente a dare più o meno peso agli orientamenti interni che la compongono in modo che, come da perfetto manuale Cencelli (che il sindaco sembra conoscere così bene), si ottengano più o meno posti in giunta. Una questione di poltrone, quindi, anche se molti giurano che non sia così.
«Guidonia Montecelio Domani», ad esempio, passando da 4 consiglieri a 2, riuscirà a tenere ancora saldamente sulla poltrona Stefano Salomone e Cristina Rossi, entrambi espressione della lista cerroniana?
Incertezze che si vanno ad aggiungere a tutti i rumors per le altre caselle della giunta. Ad esempio, era data per certa l’uscita di Anna Mari, assessore all’Urbanistica in quota della lista Città Nuova e sostenuta dall’ex sindaco Rubeis, ma nulla è poi accaduto. A scaramucce tutt’altro che trascurabili si assiste poi guardando il PD, che archiviata definitivamente l’ambizione di costituire un baluardo di sinistra nel mare magnum di civismo destrorso, tutte le attenzioni vengono attirate da Simone Guglielmo, nuovamente ai ferri corti con gli altri “compagni” di partito (e questa non è certo una novità per i litigiosi democratici nostrani) ma stavolta oltre a non presentarsi in consiglio probabilmente per ripicca, sembra abbia preso di mira anche Alberto Cuccuru, l’assessore alle Finanze che occupa la sua poltrona grazie alla stampella che il PD perdente alle elezioni ha dato a Lombardo al ballottaggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA – info@hinterlandweb