Oggi, il Corsera, 27 luglio 2022 _ VERSO LA FINE DELL’ANNO O INIZIO 2023 «Un sollievo per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, nelle prossime settimane, potrebbe arrivare dal Tmb di Guidonia per il quale il 20 luglio scorso – in qualità di sindaco della Città metropolitana Roberto Gualtieri ha firmato un’ordinanza che, tra le altre cose, chiede alla Regione Lazio di verificare che ci siano le condizioni per far procedere il gestore all’attivazione dell’impianto. La struttura, stando ai tempi dettati dall’ordinanza, dovrebbe andare a regime verso la fine dell’anno. I passaggi previsti sono: una fase di collaudo funzionale, di quattro settimane, per portare il Tmb a essere in grado di procedere al 100 per cento delle quantità autorizzate; una fase di messa a punto da sei mesi per ottimizzare le performance. È prevedibile, quindi, che l’impianto vada a regime a fine 2022 o, al più tardi, a inizio del 2023».

di TOMMASO VERGA
SE L’ORDINANZA DI ROBERTO GUALTIERI NON VERRA’ REVOCATA, il Comune di Guidonia Montecelio insieme con quello di Fonte Nuova, ne adotteranno una propria, contenente comunque il divieto di esecuzione degli ordini della Capitale relativi all’avvio dell’impianto TMB.
Consistente nella decisione del primo cittadino dell’Urbe, nelle vesti di sindaco della Città metropolitana di Roma Capitale (CMRC), di utilizzare l’impianto TMB (trattamento meccanico-biologico) di proprietà del “gruppo Cerroni”, eretto nel bel mezzo del Parco naturalistico-archeologico dell’Inviolata, Comune di Guidonia Montecelio, per far fronte all’ennesima emergenza-rifiuti della Capitale (perché non ad Ostia Antica?).

Palazzo Valentini, già sede della Provincia di Roma, ora della Città metropolitana; in alto, l’impianto TMB all’Inviolata

Se il Campidoglio (meglio Palazzo Valentini, ex sede della Provincia di Roma ora della CMRC) scegliesse di considerare inessenziali i respingimenti delle due città limitrofe, la decisione già assunta, pomeriggio-sera di ieri, a conclusione delle riunioni dei due Consigli comunali appositamente convocati seppure distintamente, consisterà in un ricorso al TAR. La decisione, molto probabilmente, passerà quindi ai giudici amministrativi.
Che si spera possano valutare un ricorso – di Guidonia Montecelio – che però contenga l’annotazione assente nell’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale, che due delle società «quotiste» di «Ambiente Guidonia» – Eco Italia 87 srl e Pontina Ambiente srl –, titolari insieme della maggioranza assoluta (l’80 per cento) del capitale della srl proprietaria dell’impianto TMB, sono sottoposte a interdizione antimafia. Un particolare che potrebbe risultare determinante nella formazione della sentenza dei giudici del TAR.
Brevemente illustrate, le decisioni di ieri, in larga misura fondate su una contrapposizione di antica data tra la Capitale e i Comuni della provincia, distanza aumentata dopo la nascita della Città metropolitana (dal 1° gennaio 2015 l’hinterland si è trasformato in Città metropolitana di Roma Capitale, e si è dotata di proprio Statuto, approvato con Deliberazione della Conferenza metropolitana n. 1 del 22 dicembre 2014.
Soffermandoci su Guidonia Montecelio, la riunione del Consiglio comunale è servita ad illustrare opinioni variegate, molto diverse tra loro – maggioranza e liste del sindaco incluse – ben distanti dalle conclusioni riepilogate nell’odg sottoscritto dai capigruppo delle formazioni e dei partiti, rappresentative di posizioni che negli anni hanno via via assunto connotazioni d’ogni tipo.
Lombardo prima delle elezioni amministrative, a conferma di una linea della destra cittadina, si dichiara a favore del TMB, seppure a determinate condizioni: «Per quanto ci riguarda la posizione è chiara – il sindaco in una intervista preelettorale del 31 marzo 2022 –. Se l’impianto ha già le sue autorizzazioni e non avrà più bisogno di un ulteriore nulla osta comunale aprirà e sarà da noi sottoposto ad un controllo quotidiano e severissimo circa il rispetto di tutte le norme relative alla tutela ambientale».

Roberto Gualtieri, sindaco di Roma e della Città metropolitana

Dimenticanze – il ricorso del 2015 (non vinto) al TAR del Pd contro il TMB – unite alla polemica politica (al punto che, per Adalberto Bertucci, ex MSI, capogruppo di Fratelli d’Italia, sarebbe bene che «Roberto Gualtieri la monnezza di Roma la buttasse a piazza Venezia»; davvero non c’è più religione). Il giovane Messa jr, leghista della sezione «Ettore Muti», mostra invece di ignorare la genesi del «caso TMB».
Che è invece frutto d’un governo della Regione Lazio presieduto da Francesco Storace, il quale, nel 2002, taglia 108 ettari di  Parco dell’Inviolata e dà modo a Paolo Morelli – socialista, rappresentante della “Margherita” oltreché fondatore del Polo civico con Mauro Lombardo e Aldo Cerroni – di venderne 39 a Manlio Cerroni necessari per edificare l’impianto TMB.
A quel tempo, Storace e Alessandro Messa militavano nello stesso partito, insieme con Mauro Lombardo, Avanguardia nazionale. Le posizioni della destra guidoniana a proposito dell’impianto TMB erano-sono notissime. La stessa capienza di 190 mila ton/anno deriva dalla richiesta aziendale di ottimizzare la portata in alternativa al fatto che con minor “materia prima” i conti non tornano, Manlio Cerroni ci rimetterebbe. Il valore d’imbarco è sostenuto da Eligio Rubeis, tramite le entrate, voglioso di rimpinguare le casse del Comune del quale è sindaco (e Mauro Lombardo vice).
Adelante, Pedro, con juicio (si puedes)
Che i rappresentanti della lista patrocinata da Rubeis, Michele Venturiello e Arianna Cacioni, non abbiano ieri sera votato favorevolmente all’ordine del giorno (che infatti contabilizza 2 astenuti) non sta a dire che siamo già ai prodromi di… Ma se la data delle elezioni regionali nemmeno è stata fissata! © RIPRODUZIONE RISERVATA