«Condizioni e prescrizioni» della Sovrintendenza, Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio 

Il testo del “Parere favorevole preventivo” sui lavori per via Inviolata

CONSIDERATO CHE LA NUOVA PROPOSTA che prevede la rimozione dei rifiuti presenti ai lati del primo tratto della Via dell’Inviolata (rimozione già richiesta dalla Sovrintendenza nel 2021, NdA), il ripianamento degli avvallamenti presenti nel fondo stradale in terra battuta (…), è da ritenersi congrua rispetto alle norme vigenti e ai valori paesaggistici tutelati, si esprime:

PARERE FAVOREVOLE PREVENTIVO (…) ALLE SEGUENTI CONDIZIONI E PRESCRIZIONI

Per gli aspetti della tutela paesaggistica
Per la sistemazione del fondo stradale e conseguente ripianamento degli avvallamenti presenti sia escluso l’uso di materiali cementizi; il livellamento dovrà essere realizzato esclusivamente con il riempimento degli avvallamenti con materiale naturale, indicato dall’Ente Parco, e successiva costipazione del terreno, su cui verrà poi steso lo strato di inerte previsto. Tutti i materiali utilizzati dovranno essere esenti da componenti tossiche e dovranno avere le caratteristiche morfologiche e tonali già presenti nella restante porzione di viabilità bianca;
Per quanto attiene alla tutela archeologica
Considerato che Via dell’Inviolata, nonostante sia un percorso di età moderna a servizio dell’omonima Tenuta, attraversa una zona ricchissima di presenze archeologiche prevalentemente di età romana (…), presenze ampiamente note dalla bibliografia scientifica, già riportate come “beni puntuali” e “lineari” riconosciuti di interesse archeologiche (…); rilevato in particolare che:
1) sul margine Sud del primo tratto della via, circa in corrispondenza della leggera curva, è documentato il cunicolo di captazione di una sorgente, scavato nel banco di tufo, che si prolunga sotto la carreggiata, attualmente ricoperto di immondizia e vegetazione.
2) Circa 10 metri ad Ovest del cunicolo precedenti lavori stradali misero in luce tre grotticelle, anch’esse scavate nel tufo, ricoveri di pastori (la foto di copertina è relativa di altri luoghi) che potrebbero aver riutilizzato vani tombali antichi.
3) Nel tratto subito prima dell’ex discarica la via interseca il percorso lastricato della cd Via Tiburtino-Cornicolana

TUTTO CIO’ PREMESSO, si richiede che venga disposta, con oneri a carico della stazione appaltante, l’assistenza archeologica in corso d’opera durante i lavori di rimozione dei rifiuti lungo i bordi della via e durante la fresatura e il livellamento della carreggiata con misto granulato. Per l’assistenza che avverrà sotto la direzione scientifica della Scrivente (la Sovrintendenza, ndr), dovrà essere incaricato un archeologo in possesso dei requisiti per l’iscrizione agli Elenchi dei Professionisti dei Beni culturali nel profilo Archeologo di comprovata esperienza maturata nel territorio.

Ma come si informa il «governatore» Roberto Gualtieri?

di TOMMASO VERGA
«ROBERTO GUALTIERI NON LO SA» scrivemmo qualche mese addietro, a ridosso della elezione a primo cittadino della Capitale. E’ passato del tempo e va annotato che il sindaco di Roma non ha nemmeno in parte sanato il deficit di conoscenza. Alla verifica corrisponde solamente «no, proprio non sa…». C’è da constatare altresì che il suo partito, il Pd, non ha provveduto a organizzargli qualche ripetizione in e fuori orario.
Cosicché è rimasto inalterato il modo d’agire e pensare del «governatore» della Città metropolitana. “Governatore” perché tra i compiti, le incombenze e quant’altro, spunta inesorabilmente il decisionismo personale del politico, una lettura dell’incarico di sindaco della Città metropolitana che governa l’ex provincia di Roma come fosse un’appendice del Campidoglio, un’«area di servizio» alle necessità della Capitale. Inaccettabile.
Esempi? Se si parla di Pietralata, seppellito lo SDO (il Sistema direzionale orientale) risalta la totale indifferenza per quanto accadrà nel perimetro territoriale a nord-est della Capitale a seguito dell’espansione capitolina: la Defense dei 13 grattacieli, lo stadio da 70.000 posti, la Fondazione Technopole, tutto a Pietralata.
Altro argomento, stessi esiti, i rifiuti. Tutta la vertenza sulla monnezza di Roma diretta a Guidonia Montecelio, per Roberto Gualtieri è condensata in qualche ordinanza. Sul contenuto delle quali Mauro Lombardo, il sindaco della Città dell’aria, e Piero Presutti, altrettanto per Fonte Nuova, coloro che secondo il primo cittadino dei 7Colli dovrebbero aiutarlo a risolvere il problema della monnezza pe’ strada, non hanno avuto la minima occasione di confrontarsi con l’omologo di Roma. Una sorta di «modello Adriano Zuccalà», il sindaco di Pomezia (prima del capolavoro del Pd di sfiduciarlo), il Comune contenente Santa Palomba, l’area prescelta da Gualtieri per l’erezione del termovalorizzatore.
“Ghe pensi mi” : si direbbe un’impostazione del sindaco Gualtieri. Adottata anche con il MiC, il ministero della Cultura, dal quale dipendono gli enti che governano l’Inviolata, un Parco naturalistico archeologico regionale. Sovrintendenze con le quali è inoltre in sintonia il recente gestore dell’area-protetta, ovvero il Parco dei monti Lucretili.

L’impianto TMB della società del “gruppo Cerroni” «Ambiente Guidonia srl» all’Inviolata

Qualcuno ha detto al sindaco di Roma che gli ostacoli depositati principalmente sulla strada, con qualche accorgimento cautelare si sarebbero potuti rimuovere, il che avrebbe reso possibile l’asfaltatura di via dell’Inviolata e quindi il raggiungimento dell’avvio senza impicci del TMB costruito nel 2010 da Manlio Cerroni all’interno dell’area protetta.
Area sulla quale 1) «si applicano il decreto ministeriale paesaggistico del 16 settembre 2016 – pubblicato sulla Gazzetta ufficiale Serie Generale n.226 del 27-09-2016e la legge regionale 22/96 istitutiva del Parco dell’Inviolata, entrambi recepiti nel PTPR (Piano territoriale paesistico regionale) del Lazio”;
2) tale normativa stabilisce che il traffico di camion e veicoli pesanti e l’accumulo di rifiuti nell’area sono assolutamente vietati; (forse via libera ai risciò)
3) è corretto prescindere da un’«area protetta» per far sì che venga ricoperta da immondizia (indifferenziata, il decoro di Roma), materia prima per l’impianto TMB dell’Inviolata?
Il fatto che Roberto Gualtieri non conoscesse i vincoli non è un’attenuante. Perché il sindaco di Roma è altresì sindaco della Città metropolitana. Né si può accettare che il 12 ottobre sia divenuto cliente di Manlio Cerroni a seguito della firma d’un contratto tra «AMA spa», la società pubblica del Campidoglio in materia-rifiuti, e «Ambiente Guidonia», proprio allo scopo di utilizzare l’impianto TMB dell’Inviolata.
A questo punto, condirebbe il tutto la foto opportunity di Roberto Gualtieri con Sabrina Alfonsi, sindaco lui; assessora dal mottetto storico sui rifiuti capitolini «che non verranno mai trattati a Guidonia Montecelio» lei.
Se non fosse che l’Inviolata, dopo tanta assicurata protezione, è stata nuovamente violata non dall’ennesima ordinanza quanto dall’appalto assegnato – per la modica somma di 179mila euro – alla srl «Costruzioni conglomerati ed affini» coadiuvata dalla «Logistica Ambientale srl» di Luciano Porcarelli, gestore del tritovagliatore di via Rocca Cencia di proprietà di Manlio Cerroni. Oggetto, rifiuti e pavimentazione di via dell’Inviolata. Chi era a conoscenza dell’operazione?
Materie che la Città metropolitana di Roma Capitale (CMRC) non soltanto conosce a memoria – per aver in passato – sindaca Virginia Raggi – fallito ogni tentativo di superare i divieti, ricorrendo a modalità e a materiali che i rappresentanti del ministero dei Beni culturali hanno dichiarato improponibili, giungendo, inascoltati, a diffidare la CMRC il 12 marzo 2021. Gualtieri ancora non era insediato non così dirigenti e funzionari. Per decisione del ministero, il contrasto è finito davanti al TAR del Lazio.

Sul manto bituminoso di «Ambiente Guidonia srl» – la società di Manlio Cerroni cliente di “Ama spa” –  decideranno i magistrati del TAR. E la “variante” di Piano regolatore sulla 28/b (ossia, via dell’Inviolata)?

COSI COME IL RICORSO di  «Ambiente Guidonia», la srl proprietaria del TMB. In questa circostanza, la società del gruppo Cerroni, proponeva, tra l’altro, la realizzazione di un manto bituminoso di finitura della strada. Lavori ritenuti dalla Sovrintendenza non conformi alla normativa ministeriale né al regolamento del Parco dell’Inviolata. «Parere preliminare negativo» dunque (12 agosto 2021). Contro il quale «Ambiente Guidonia srl» ha appunto proposto ricorso tuttora pendente dinanzi al TAR.

L’autorimessa di «AMA spa», l’azienda pubblica di rifiuti capitolina

In una lunghissima corsa e rincorsa di carte bollate, nessuno ha dato infine la dovuta importanza alla prescrizione della Regione Lazio del 17 dicembre 2020, di diretto interesse della Strada provinciale 28/b, ovvero via dell’Inviolata. La nota risale a Gianni Gianfrancesco, dirigente Pianificazione territoriale, paesistica e urbanistica della Pisana. secondo il quale, per intervenire su quella strada occorre adottare una variante di PRG (probabilmente per la modifica della strettoia finale, un collo di bottiglia impraticabile per i camion). Non solo: «l’ambito d’intervento è interessato da vincolo paesaggistico per effetto del DM 16/09/2016» perché ricade all’interno del perimetro del Parco regionale naturale archeologico dell’Inviolata». Di qui la necessità d’una Valutazione di impatto ambientale per sciogliere il nodo. Secondo la Regione Lazio «gli aspetti più rilevanti dovranno essere oggetto di studio ed approfondimento del progetto definitivo». Nel quale, «dovranno quindi essere evidenziati: le analisi che consentano la valutazione della conformità urbanistica e paesaggistica (vigente ed in salvaguardia), fatte salve le disposizioni di cui alla LR 8/2012 e del DPR 31/2017; le valutazioni di merito previste dagli obblighi di cui al DLgs 152/06 e DPR 357/07; la mitigazione degli interventi in ambiti di particolare valenza paesaggistica ed ambientale». © RIPRODUZIONE RISERVATA