Le "mazzette"
di TOMMASO VERGA
Della “cupola fascio-mafiosa”, giorno dopo giorno, se ne sa di più. Chi ha conoscenza dei fatti, sa bene che alcuni filoni sono ancora a mo’ di appunti, post fissati su una bacheca in attesa che divengano dossier, che rivelino cosa e cose. Uno è intestato ad Ama, a quando diventa spa, international inoltre, quella che decide di ripulire il Senegal. Ci potrebbe essere tanta monnezza, non nella repubblica africana ma nel fascicolo, tutta da smaltire. Esaminando gli atti del Campidoglio, da Walter Veltroni al successore nero. Un altro dovrà portare la dicitura Atac, a un modello di gestione del quale la parentopoli è ancora ferma alle battute giudiziarie iniziali, assieme alla storia dei ticket clonati, e a quella degli autobus acquistati in Romania, rappresentano soltanto gli aspetti più eclatanti. Con Gianni Alemanno che nulla sapeva delle gesta dei suoi uomini. Dei più fidati oltretutto. Manca Malagrotta ma solo perché già finita parzialmente in archivio, dopo arresti e denunce. Ora l’attenzione dei magistrati inquirenti è rivolta alla Regione Lazio. Vedremo.

La "29 giugno" festeggia l'approvazione del bilancio 2013; a sinistra, in felpa azzurra, Luciano Casamonica

La classificazione più adatta per il verminaio che sta sconvolgendo gli assetti e gli equilibri politico-istituzionali? “Sistema Roma”.
Che non prende vita ora, tutt’altro. Nel 1955, l’11 dicembre, l’Espresso (formato elefante) pubblicava Capitale corrotta, nazione infetta, di Manlio Cancogni, tra i fondatori del giornalismo d’inchiesta, che denunciava le collusioni tra le giunte clerico-fasciste del Campidoglio e i palazzinari. Cinquant’anni dopo cosa è cambiato? Non i palazzinari, semmai le persone (il tempo ha svolto un ruolo essenziale; comunque di quelli passati a miglior vita resta l’eternità delle periferie cittadine nate dalla speculazione, edilizia e fondiaria). La “formula”: allora ne godevano i “forchettoni”; oggi, di “mazzette” in cambio di favori beneficiano tutti, indipendentemente dall’appartenenza politico-partitica. Trasversalismo per tacito accordo. La cosa che fa davvero ripulsa è che anche i moralisti si sono adeguati, di destra e di sinistra. Però una speranza c’è: coraggiosi alzano il dito per ammonire e rimbeccare quelli “andati sotto”. Tra di loro nessuno sapeva niente. Nemmeno, ad esempio, chi nel Pd pagava le spese addirittura per le primarie… Un deja vu. Come è scritto nelle regole del “sistema”. Che, per li rami, si è espanso. Dal centro alla periferia.
Indagati e arrestati coprono l’intera regione. Ed anche città nostre. A Guidonia Montecelio, adibita alla raccolta dei rifiuti, c’è una coop, facente parte della “galassia 29 giugno” di Salvatore Buzzi. Inquisito il presidente, Franco Cancelli, agli arresti domiciliari perché accusato di “turbativa d’asta”. La cooperativa è l’”Edera”. Nell’Ati (associazione temporanea di imprese) con la Cogei e l’Aimeri sin dall’inizio della raccolta differenziata. Scaduto il contratto (da tempo, comunque rinnovato mese per mese), partecipa adesso alla gara di 50 milioni nel quinquennio per aggiudicarsi l’appalto definitivo.
Al quale l’Aimeri non prenderà parte. La società del “gruppo Biancamano” dei fratelli Pizzimbone – forse la sede è ancora in Lussemburgo, forse a Cipro – rilevò il portafoglio della “Manutencoop”, arrivò a Guidonia e diede inizio alla raccolta differenziata. Con i due fratelli che distinsero la presenza e l’attività. Uno, Giovan Battista, rimase a dirigere la società; l’altro, Pier Paolo, si allontanò per andare a “fondare i Circoli del Buon Governo” di Marcello dell’Utri. Una curiosità, destinata agli amanti del gossip politico. Difensore di Marcello

Salvatore Buzzi

Dell’Utri è l’avvocato Pietro Federico, ex pretore di Palestrina, ex delegato agli Usi civici della Regione Lazio con il comunista Agostino Bagnato assessore all’Agricoltura; si interessò anche di Guidonia. All’epoca Berlusconi l’avrebbe definito una “toga rossa”. Tempi andati. Salvo omonimie, la targa con il suo nome spicca all’ingresso dello studio professionale di Marco Bertucci, Pdl, presidente del Consiglio comunale di Guidonia Montecelio.
Altro gossip, altro pretore. Giuseppe Renato Croce lo era a Tivoli, trasferito nel 1981 per punizione dal Csm (Consiglio superiore della magistratura) in quanto iscritto alla P2 di Licio Gelli. Nel 2010 viene assunto (a 73 anni) all’Atac come capo della vigilanza da Adalberto Bertucci, padre. E’ Croce ad aver guidato la commissione d’inchiesta sui ticket clonati, una frode per le casse dell’azienda calcolata in 650 milioni. L’esito dell’indagine non è stato ancora reso pubblico. Nemmeno dal Palazzone di piazzale Clodio. Nota a margine: i due ex pretori sono entrambi componenti del Comitato scientifico della “Fondazione Oreste Bertucci”.
A proposito di Fondazioni. Si scrivono peste e corna di quelle di sinistra. Errore e/o opportunismo. Le Fondazioni spesso fanno da sponda al “sistema”. Tra i 449 fondatori della “Nuova Italia” di Gianni Alemanno, l’11 marzo del 2003, nello studio del notaio Alberto Vladimiro Capasso, c’è Mauro Lombardo, Pdl, avvocato, all’epoca vicesindaco di Guidonia (ma più famoso per i finocchi lanciati contro Vladimir Luxuria durante un comizio). Si dovrà dimettere dall’incarico – non dalla politica – allorché verrà nominato dirigente dell’ufficio acquisti di Atac.

Gli automezzi della coop "Edera"

L’attualità e gli effetti dello smembramento della “cupola fascio mafiosa” (non del “Sistema Roma”…). L’arresto di Franco Cancelli pone un problema vitale ai lavoratori della coop di cui è presidente. Ora e prossimamente. Perché, a stretto giro, l’appalto dei rifiuti a Guidonia sarà assegnato. S’è detto che l’”Edera” parteciperà alla gara. Impossibile valutare quale incidenza potrà avere l’arresto del suo capo. Nessuno appoggia o sostiene, anche Legacoop regionale ha “scaricato” tutti gli associati coinvolti nell’indagine, a cominciare dalla “29 giugno” di Salvatore Buzzi. Di risvolto, per riflettere su meccanismi legittimi ma che richiedono un supplemento di trasparenza, a Guidonia, in competizione c’è la “Tekneko srl” del “gruppo Di Carlo”, Avezzano, che, con la stessa ”Edera”, è in Ati a Castel Gandolfo. Tanto per aumentare la confusione.