Jessica Faroni

Jessica Faroni

di GIULIANO GIRLANDO

I PRIMI SEGNALI della crisi all’interno del gruppo Ini si erano avvertiti nell’aprile di quest’anno, quando Affari Italiani.it aveva pubblicato la notizia che circa 1.250 dipendenti non ricevevano lo stipendio a causa di un contenzioso economico tra proprietà e Regione Lazio che si protraeva da lungo tempo. Di qui la prima protesta organizzata da Cgil, Cisl e Uil. Secondo quanto riferito dal “gruppo Ini”, le cause andavano attribuite ai ritardi e ai mancati pagamenti delle rimesse regionali. Successivamente, la crisi si è acuita come dimostra da due settimane l’ennesima esposizione delle bandiere sindacali fuori la sede di Guidonia.

Il “gruppo Ini” – Medicus hotel a Tivoli, Villa Dante a Guidonia Montecelio, Villa Alba a Fonte Nuova e sulla via Casilina a Roma, Città Bianca a Veroli, Istituto neurologico italiano a Grottaferrata, Canistro in provincia dell’Aquila – è diretto da Jessica Faroni, inoltre presidente dell’Aiop del Lazio (l’Associazione italiana ospedalità privata).

La vertenza ha raggiunto l’apice in un incontro in Regione lo scorso 5 novembre. Dopo la cassa integrazione e il contratto di solidarietà, l’Ini annunciava la procedura di licenziamento di 495 dipendenti. A monte, secondo i dirigenti, la situazione debitoria pregressa con il fisco che ha origine dagli anni ‘90 e che oggi sarebbe giunta alla “resa dei conti”. Quindi Equitalia chiede i

Jessica Faroni con Nicola Zingaretti

Jessica Faroni con Nicola Zingaretti

soldi all’Ini che chiede i soldi alla Regione Lazio. Come avvenuto sempre in casi analoghi, al termine della trafila la fattura viene presentata ai lavoratori.

Si intenda: sulla carta, negli atti, la Pisana non lesina, tanto che il budget per il 2014 messo a disposizione del gruppo si aggira attorno ai 10 milioni di euro. Sotto accusa è l’esborso sul “corrente”, che nella sanità laziale, afferma l’Aiop, raggiunge tempi incompatibili con i conti aziendali. Poi, nel caso-Faroni, la liquidazione delle prestazioni attuali non chiuderebbe la partita, in quanto che l’Ini pretende la Regione si faccia carico, in tempi certi, dei debiti pregressi accumulati verso la società.

Voce fuori dal coro, quella dell’autonomo Sicel, che con una lettera di diffida inviata al presidente Nicola Zingaretti, alla direzione regionale per le vertenze e al comparto sanità, chiede di far luce sulla situazione chiedendo l’immediata sospensione della trattativa tra l’azienda e gli altri sindacati.