La sede del distretto Asl di Guidonia

La sede del distretto Asl di Guidonia

(t. ve.) TRA UN MESE festeggeranno il terzo compleanno. Non ci saranno tutti quelli che il 7 febbraio del 2013 firmarono il contratto di locazione degli edifici. I proprietari degli immobili sì, gli stessi del tempo. Con quelle firme, il presidente dell’Ihg (Italian hospital group) Lupo Rattazzi, e l’amministratore delegato, Antonello Isabella, insieme con Nazareno Brizioli, l’ormai assente direttore generale della Asl RmG, mettevano fine a una trattativa – avente per oggetto il trasferimento del distretto di Guidonia dall’antico palazzo di via Fratelli Gualandi – che, iniziata nel 2012, era durata già quasi un anno. 1.095 giorni che, si immagina, hanno spazzato via recriminazioni e/o risentimento per il tempo perduto, visto che hanno consentito alla società di via Tiburtina di incamerare 2.400.000 euro. 800mila per ogni anno di affitto.

Problemi? Uno solo: quante sono le palazzine affittate? Nella delibera della Asl se ne enumerano tre, che ospitano i padiglioni F, G e I (ma I è in comodato d’uso). Stranamente però soltanto due sono in funzione, F e I. La G è chiusa, inutilizzata, forse non è nemmeno terminata la costruzione. Nella delibera si legge che l’edificio “sarà pronto… non prima del giugno 2014”. Siamo a metà gennaio 2016 e tutti rispondono che di calendari potrebbero servirne altri.

Ignoto il motivo, non resta che prendere nota delle risposte raccolte “casualmente” tra coloro che frequentano gli ambienti della ex-Martellona. Domande a mo’ di dialogo (“ma quando apre ‘sta palazzina?”) dividono gli interlocutori tra chi addebita il motivo al fatto che al costruttore dell’edificio sono date indicazioni errate sulla perimetrazione degli uffici in relazione agli spazi necessari alla collocazione delle apparecchiature, e chi sostiene che è di ostacolo un contenzioso legale tra l’Ihg e il proprietario di quella frazione di terreno.

Senonché, sul sito della RmG – diventata Rm5 (tipografie e sistemisti web ringraziano Nicola Zingaretti; pronti a bissare tra pochi mesi) –, alla voce “beni immobiliari-locazioni passive”, si legge: “415.372,35 (euro) l’anno a partire da ottobre 2013 per l’edificio F; 384.627,65 (euro) anno a partire da marzo 2014 per l’edificio G”. Quindi la Asl sta pagando un servizio non utilizzato, all’Ihg viene comunque corrisposta la locazione per un padiglione inesistente.

guidonia - distretto rmgIn base alle risposte, nel primo caso – la superficie o i volumi sbagliati –, andrebbe addebitata alla Asl la responsabilità del mancato utilizzo, quindi il proprietario non c’entra niente, nell’altro è esattamente il contrario. Dal che risulta legittima la domanda sui criteri adottati da chi decise il trasferimento dal “Gualandi” a fronte di ostacoli certo non disseminati oggi. Come che sia, resta comunque l’irritazione per l’esborso dei 384 mila euro annui di affitto. Per… niente.

Lettura sbagliata? Risposta negativa. La traduzione è elementare, riportata testualmente dal sito aziendale. Comunque, sapendo che il lessico burocratico si presta a equivoci e interpretazioni, si chiedono chiarimenti. Vitaliano De Salazar, il nuovo direttore generale della Asl, converrà che quanto descritto non può essere portato a esempio di buona amministrazione. Serve quindi una argomentata smentita (con l’aggiunta, se non si chiede troppo, dell’indicazione su quando il “padiglione G” entrerà in funzione. Poi, visto che ci siamo, l’indicazione di chi – Asl o Ihg – ha pagato la costruzione del secondo ascensore del padiglione F destinato al pirandelliano – letterale, in un documento aziendale – “numero cospicuo di disabili” che si rivolgono al distretto).

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