Lavori in corso al Mausoleo dei Plauzi

Lavori in corso al Mausoleo dei Plauzi

di GIULIANO GIRLANDO

SU YOUREPORTER è conosciuto con lo pseudonimo di Smartjoe e i suoi video-racconti sul territorio tiburtino mostrano verità spesso taciute e coperte. Proprio giorni fa mentre svolgeva un servizio sul Mausoleo dei Plauzi, ormai tristemente famoso non per la sua storia millenaria ma per il “muro della vergogna” tuttora difeso dalla pubblica amministrazione, fa una scoperta che lui stesso definisce inquietante: “Dopo le idrovore che, durante le criticità meteo scaricano acqua di fogna direttamente nella superficie di un Mausoleo di 2000 anni fa, per puro caso vengo a sapere che alla base del Sepolcro, a tre metri circa di distanza, esiste una condotta di gas metano, veicolata da un tubo di circa un metro di diametro. Proprio sotto un sito archeologico”.

Ma è solo la premessa: “Infatti – prosegue Smart – avendo scorto due operai impegnati nell’area interna al muraglione di cinta, chiedo quale tipo di lavori si tratti”. “Gas – la risposta –, controllo di routine della conduttura. Ma stavolta abbiamo trovato qualcosa che non va”. Chi parla è un giovane addetto alla manutenzione delle tubature, un tecnico preparato. Racconta che “questa conduttura correva a circa un metro di profondità, come da regolamento. Ma qualcuno, durante i lavori per la creazione del ‘canale’ che dalle idrovore porta direttamente al fiume ( quasi sempre ostruito, ndr), ha ignorato i nastri gialli visibilissimi con la scritta ‘Attenzione Gas Metano’, distruggendo anche la rete di delimitazione, sotterranea. Risultato: il fondo del ‘canale’ di scarico delle idrovore ha ridotto notevolmente la distanza regolamentare con la superficie, praticamente l’interramento della conduttura non è ‘adeguato’ alle norme”.

In basso, la conduttura delle acque in direzione dell'Aniene, e l'apertura (protetta) di accesso al gasdotto

La canalina delle acque in direzione Aniene (in basso), e l’apertura d’accesso al gasdotto

A occhio e croce, anche a chi è privo di preparazione specifica, la cosa sembra grave: “Tutte le pipeline sono accompagnate in parallelo da una conduttura elettrica che serve a scaricare le ‘correnti galvaniche’ che potrebbero far esplodere la conduttura stessa. Il che ci ha seriamente preoccupati, una indispensabile misura di sicurezza è stata, con sciatteria, resa non funzionante”.

In pratica si “scoprono” due cose: la prima è che sotto il Sepolcro dei Plauzi, alla base, oltre a scaricarci acqua di fogna, corre anche un gasdotto; oltretutto una tubatura pericolosa, non essendo funzionante da chissà quanto tempo l’eliminatore di correnti elettriche. Quello che gli operai adesso hanno ripristinato.

A questo punto servono dettagliate spiegazioni. A cominciare dall’Ardis, l’ex agenzia del territorio, che certamente sapeva del gasdotto quando ha avviato i lavori del muro nel 2004, conoscenza mantenuta nel ‘segreto’ dei cassetti regionali, per evitare che si aprisse un “caso spinoso” vista la prossimità del sito archeologico. Altrettanto si chiede al Comune di Tivoli, con l’aggiunta di un ventaglio di domande la cui risposta non richiede il ricorso a carte di inizio secolo: chi ha progettato i lavori? chi li ha approvati? chi li ha autorizzati? chi e come li ha svolti? e il collaudo? Non si vuole neppure immaginare che si tratti della “solita” opera di ferragosto…