La classifica 2016 dei siti archeologici-monumentali

La classifica 2016 dei siti archeologici e monumentali

di GIULIANO GIRLANDO

IL MINISTERO dei Beni culturali ha reso nota la classifica dei musei e dei siti archeologici italiani più visitati in relazione all’anno appena concluso. Sui 30 siti che hanno registrato le maggiori frequentazioni la parte del leone spetta al Lazio con 19 milioni di accessi (di cui un terzo su Roma, distribuiti tra Colosseo, Foro e Palatino), in calo di 150 mila unità rispetto al 2015. Per Tivoli numeri insoddisfacenti: Villa d’Este mantiene la dodicesima posizione mentre Villa Adriana non entra nemmeno tra i primi 30.

“I dati del 2016 – ha detto il ministro Dario Franceschini – decretano un nuovo record per i musei italiani. I 44,5 milioni di ingressi nei luoghi della cultura statali hanno portato incassi per oltre 172 milioni di euro, con un incremento rispettivamente del 4% e del 12% rispetto al 2015 che corrispondono a 1,2 milioni di visitatori in più e a maggiori incassi per 18,5 milioni di euro. Queste risorse preziose torneranno interamente ai musei secondo un sistema che premia le migliori gestioni e al contempo garantisce le piccole realtà”. “Tutti dati positivi – secondo il ministro – che collocano l’Italia in netta controtendenza rispetto al contesto europeo dove invece si registra anche nel 2016 un calo dei visitatori nei musei, come dimostrano i dati che stanno uscendo in questi giorni”.

Sono state oltre 8 milioni le persone che hanno partecipato all’iniziativa delle domeniche gratuite da quando sono state istituite. Il dato risulta dalla somma degli oltre 3 milioni di ingressi nelle prime domeniche del 2016, dei tre milioni e mezzo di ingressi nelle prime domeniche del 2015 e del milione e mezzo delle sei edizioni del 2014.

E Villa Adriana? La domanda che si pone è del perché un sito così importante entrato tra i siti patrimonio dell’umanità dell’Unesco nel 1998, non è arrivato nemmeno alle 200mila visite annuali.

Per fare un passo indietro di 5 anni era l’11 gennaio del 2012 quando sul Fatto Quotidiano online scrissi l’appello “Salviamo Villa Adriana dai rifiuti e dal cemento” riferendomi alla minaccia della discarica che con il piano Polverini stava per essere messa a ridosso del vincolo paesaggistico naturale e della buffer-zone dell’Unesco della stessa Villa.

“Villa Adriana è un capolavoro che riunisce in maniera unica le forme più alte di espressione delle culture materiali dell’antico mondo mediterraneo. Lo studio dei monumenti che compongono la Villa Adriana ha svolto un ruolo decisivo nella scoperta degli elementi dell’architettura classica da parte degli architetti del Rinascimento e del Barocco. Essa ha, inoltre, profondamente influenzato un gran numero di architetti e disegnatori del XIX e del XX secolo.”

villa adrianaVilla Adriana è conosciuta in ogni parte del mondo come uno dei capolavori di epoca romana. L’area che oggi riconosciamo come villa occupa circa 120 ettari e nel 1999 è stata dichiarata patrimonio Unesco. La villa è stata fonte di ispirazione di artisti, poeti, scrittori e scultori. Le Memorie di Adriano è un romanzo scritto da Marguerite Yourcenar, pubblicato nel 1951, che descrive la storia dell’imperatore romano Adriano e inizia così: “Animula vagula, blandula, hospes comesque corporis, quae nunc abibis in locapallidula, rigida, nudula, nec ut soles, dabis iocos…” P. Aelius Hadrianus, imp. (“Piccola anima smarrita e soave, compagna e ospite del corpo, ora t’appresti a scendere in luoghi incolori, ardui e spogli, ove non avrai più gli svaghi consueti. Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari, le cose che certamente non vedremo mai più…cerchiamo di entrare nella morte ad occhi aperti”).

A quanto pare non basta la storia della residenza estiva dell’imperatore Adriano per attirare turismo, forse la mancanza dei servizi in zona per i visitatori e la poca ricettività alberghiera sta influendo e non poco sulle visite ai siti. Non bastano gli eventi sporadici e non è servito nemmeno il protocollo d’intesa che per anni si è fatto con l’Auditorium Parco della Musica che ha gestito il cartello della manifestazioni estive all’interno di Villa Adriana.

La crisi c’è ma non è una scusante per non poter fare un bilancio dell’impatto che hanno i siti archeologici nel comune di Tivoli, occorre pianificare un programma a lungo termine con coraggio e cercando partner di rilevanza nazionale. Se non ora quando?