di TOMMASO VERGA
L’APPUNTAMENTO di oggi soltanto il preambolo dell’evento propriamente detto che si svolgerà tra domani a domenica nell’ormai consueto contenitore dell’ex dogana di Roma, a San Lorenzo. Luogo e modalità scelte da Nicola Zingaretti per iniziare ufficialmente la scalata alla segreteria nazionale del Pd. Nello stesso giorno, una pattuglia di 13 sindaci renziani – in testa ovviamente Dario Nardella (Firenze), con Antonio De Caro (Bari), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria), Giorgio Gori (Bergamo) – ha lanciato la candidatura alternativa di Marco Minniti. In attesa di conoscere il ripensamento o meno dell’ex ministro degli Interni – che già in passato aveva detto di non essere interessato alla proposta –, arriva il repentino «grazie, non ci interessa» del nemmeno interpellato Matteo Orfini, presidente del Pd.
«Piazza grande» il motivo conduttore del meeting zingarettiano: «L’Italia ha bisogno di cambiare, di crescere per produrre lavoro e ha bisogno di giustizia. Io credo che chi sta governando ha il diritto di farlo, ma hanno sbagliato la loro ricetta economica e sono più affezionati al loro ego che non alla condizione materiale di vita delle persone» l’esordio del presidente della giunta regionale del Lazio. «Occorre costruire una nuova speranza. Io so che bisogna cambiare per essere credibili e “Piazza Grande” è l’appuntamento per rincontrarsi e incontrare un’Italia bella che vuole lottare per cambiare, per crescere contro le ingiustizie e per guardare al futuro».

Rilevante il numero di giovani attesi domani e domenica

Significativa attenzione per la presenza di giovani attesi domani e domenica: «Ad oggi – ha detto Nicola Zingaretti – abbiamo 2800 adesioni, dal Nord al Sud del Paese, di cittadini, di esperienze e amministratori che hanno vissuto, a volte in solitudine, le loro ansie, le loro rabbie e che vengono per reiniziare un nuovo percorso.
«“Piazza grande” sarà una bellissima occasione per riprendere a discutere e per prepararsi a combattere per dare una speranza all’Italia. La cosa più bella è l’onda giovanile, perché ci sono oltre 700 ragazzi under 35 già iscritti, la metà saranno under 40 che segnalano un grande protagonismo giovanile.
«Io mi rivolgo a tutti gli italiani e le italiane – ha proseguito –. Quando si vogliono cambiare le cose e al centro c’è il futuro della propria comunità ci si rivolge agli italiani, con un messaggio semplice: 5stelle e Lega stanno sbagliando ricetta.
«L’oggetto di questa fase storica non è la rivoluzione che avevano annunciato visto che siamo alla vigilia di un’aggressione ai risparmi delle famiglie di queste Paese, ed anche all’emergere di un fanatismo e di un integralismo che non si vuole confrontare con la realtà, forse perché sono tutti parlamentari che guadagnano migliaia di euro al mese e non avvertono la tragedia per un pensionato o per i giovani quanto costerà per loro di più vivere in questo Paese. Una ricetta che posso anche rispettare ma è sbagliata».

Il libro di Nando Dalla Chiesa: «Se la mafia è un movimento»

«Piazza grande» hanno detto gli organizzatori sarà una piazza polivalente. I motivi classici (dibattiti, confronti eccetera) saranno affiancati di plurime funzioni. L’inizio è previsto alle 10 di domani. I lavori verranno suddivisi in dieci piazze tematiche. Dall’«ascolto, confronto e approfondimento» sui temi dell’economia, ambiente, lavoro; welfare e integrazione; democrazia, partecipazione, legalità; Europa, Mondo; conoscenza, scuola, università; mezzogiorno; cultura; sicurezza; politiche di genere e diritti; web, social, comunicazione».
La giornata terminerà con una lezione del professor Nando Dalla Chiesa dal titolo Se la mafia è un movimento. Suggerimenti per un paese senza bussola.
Tra le 10 e le 12 di domenica gli interventi degli ospiti, tra i quali Bernice King, figlia di Martin Luther King e l’ex premier Paolo Gentiloni. Per concludere, l’intervento di Nicola Zingaretti. I partecipanti accreditati – si fa sapere – sono 2800, oltre 300 i comitati già nati in tutta Italia.