di TOMMASO VERGA
«CESURNI»_A OTTOBRE, CON LO STANZIAMENTO CONCLUSIVO di 94 milioni di euro, è passata dalle fasi procedurali a «lavori in corso» la costruzione del nuovo policlinico tiburtino; l’ospedale di pianura potrebbe essere intitolato a Gino Strada.

Barbara Vetturini, presidente del Parco dei Monti Lucretili: «Questa importantissima convenzione porterà a uno studio organico e scientifico dell’intera Area SIC Travertini Acque Albule che sarà il primo cardine per lo sviluppo e il recupero dell’intera area».

«ZONA SPECIALE DI CONSERVAZIONE (ZSC) TRAVERTINI ACQUE ALBULE». Iniziati ad aprile studio e monitoraggio dell’habitat delle comunità vegetali presenti nel comprensorio della SIC Travertini Acque Albule. Ciò in base alla convenzione tra il Parco dei monti Lucretili e l’Università “La Sapienza”, sottoscritta da Paolo Napoleoni, direttore del Parco, dal direttore del Dipartimento PDTA (pianificazione, design, tecnologia dell’architettura) Laura Ricci, dal responsabile scientifico Romeo Di Pietro. 

Ospedale, zona protetta… compatibili con un impianto a biogas da 38mila tonn/anno di rifiuti? Con il trasporto dell’immondizia, il deposito, il trattamento? Così si delinea la realizzazione del «biodigestore» della «F.lli Pacifici spa» a Tivoli Terme, per la formazione del biometano ricavato dal trattamento dell’«organico» domestico

Già svolta la prima conferenza di servizi in Regione Lazio per il rilascio dell’Aia (l’Autorizzazione integrata ambientale); la prossima riunione fissata per il 20 dicembre

FRANCESCO MARIA DANDINI DE SYLVA, LA «MENTE», appartenente a una delle più antiche e nobili famiglie romane. Concretamente invece, è il presidente delle «Attività estrattive» per il quadriennio 2020-2024 (le imprese del travertino in sostanza), sezione di categoria di Unindustria, l’Unione industriali del Lazio. Nella vita quotidiana, Dandini è un dirigente della «Fratelli Pacifici Ing. Cesare e Lorenzo» a Villalba. Il «braccio» dell’operazione, Luigi Rutigliano, ingegnere, è progettista del «biodigestore» a Tivoli Terme, intestato alla «F.lli Pacifici spa» (il professionista è altresì costruttore dell’apparato della «Maia Rigenera», in provincia di Foggia).

Francesco Maria Dandini de Sylva; in alto, lungo via Bullica al «Barco» (Tivoli Terme), la cava di travertino abbandonata: futura sede della «fabbrica del biometano»

Nell’elenco dei partecipanti alla conferenza di servizi d’esordio del 10 novembre 2021, in Regione Lazio, relativa al rilascio dell’AIA, l’Autorizzazione integrata ambientale, Francesco M. Dandini è qualificato «proponente» del «biodigestore». Non il solo appellativo, visto che il dirigente della “F.lli Pacifici spa”, nel curriculum annovera «un’attività di scouting di opportunità nel mercato finanziario in quanto socio azionista di Crowdcity – The Invoice Exchange, la prima piattaforma online in Italia per la cessione di crediti commerciali; azionista di Dunkin’ Donuts Italia, colosso del fast-food made in USA, tra le più grandi catene di caffetterie e negozi di ciambelle e krapfen al mondo, e, infine, di una start-up per la produzione e la commercializzazione di biometano».
Aspetto relativo all’organizzazione, la pubblicazione del calendario delle riunioni successive: il prossimo incontro si terrà il 20 dicembre; entro 90 giorni dalla prima convocazione l’appello conclusivo, riepilogativo di tutte le osservazioni indirizzate a partorire l’AIA.
Avverrà quindi a quel momento l’esame del progetto presentato alla Regione Lazio dalla “F.lli Pacifici spa”, così come delle condizioni di compatibilità con il «Barco». Il social purpose prevede il «recupero ambientale» di una cava di travertino dismessa dagli imprenditori, collocata in via della Bullica (sul lato opposto a un casale-ristorante). Da quanto appare, la stradina che dovrebbe condurre al futuro «biodigestore», sbocca in un grande deposito di travertino lasciato lì da non pochi anni si immagina. Qualora il piano fosse autorizzato, il magazzino all’aria aperta verrebbe sostituito da un impianto a biogas da 38mila tonn/anno di rifiuti organici.
Si legge sul verbale, che «l’attuale destinazione d’uso dell’area oggetto dell’intervento è “zona industriale” compresa nel centro abitato di Tivoli Terme (ex Bagni di Tivoli) in corrispondenza di via Primo Brega più precisamente». Tutto apparentemente perfetto. Ma in realtà c’è un problema. Di difficile soluzione già a un primo esame.
Nel documento descritto, nessuno ha fatto neppure un cenno al fatto che la cava abbandonata (distante qualche centinaio di metri dal futuro policlinico in costruzione in «zona Cesurni») da riconvertire a trattamento dei rifiuti di origine organica (il «biodigestore» come detto) si trova all’interno del Sic, il sito di interesse comunitario, classificata «Zona speciale di conservazione travertini acque albule». Un’area protetta insomma, il colore verde nella “mappa” sottostante delimita il perimetro.

R Lazio DELIBERAZIONE N. 673 DEL 06/10/2020 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 14065 DEL 21/09/2020
Individuazione, ai sensi del DM 17 ottobre 2007 del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dell’Ente Regionale Parco Monti Lucretili come soggetto affidatario della gestione della Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT6030033 Travertini Acque Albule (Bagni di Tivoli), designata ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”. www.notizialocale.it/wp-content/uploads/2020/10/DELIBERAZIONE-N.-673.pdf
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Se ne terrà conto in maniera adeguata e rispondente alla normativa, nella riunione prenatalizia in Regione Lazio? Un quesito certamente non peregrino visto che la natura dei luoghi è stata del tutto ignorata stando al resoconto della iniziale conferenza di servizi. Nella quale (anzi) si sottolinea come «il progetto di recupero ambientale è stato sottoposto a procedura di VIA provvedimento rilasciato dalla Regione Lazio n. 185190 del 21 novembre 2008»: «il progetto prevede la realizzazione di un impianto di produzione di biometano, un biocarburante rinnovabile, mediante purificazione di biogas ottenuto da digestione anaerobica. L’impianto avrà sede nelle particelle censite catastalmente al Foglio 61 Particelle 41 e 99. La capacità produttiva di biometano prevista risulta integralmente compresa nell’area di Cava (già oggetto di autorizzazione Comunale prot. n. 54934 del 5.11.2021 a seguito di convenzione con il Comune di Tivoli del 25 luglio 2012 rep. 18930) ed il progetto di recupero ambientale è stato sottoposto a procedura di VIA provvedimento rilasciato dalla Regione Lazio n. 185190 del 21 novembre 2008. Le biomasse conferite all’impianto sono costituite da rifiuti organici provenienti da raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e da rifiuti dell’industria agroalimentare. Il biogas prodotto dall’impianto anaerobico sarà sottoposto a raffinazione per produzione di biometano, il quale sarà immesso nella rete di trasporto e distribuzione del gas naturale».

Come si vede, le distinzioni sono già del tutto esplicite ed evidenti. L’impressione è che non sarà sufficiente appellarsi al clima natalizio per portare a buon esito il progetto. Elevata la probabilità che il metano, per quanto classificato “bio”, finisca con l’evaporare.
https://parcolucretili.it/studi-sulle-comunità-vegetali-nella-sic-travertini-acque-albule