di TOMMASO VERGA

Umberto Ferrucci

Umberto Ferrucci

PER TRE MESI Eligio Rubeis (Fi), sindaco di Guidonia Montecelio, non potrà nominare nuovi dirigenti. Non tutto qui. Perché gli atti sono stati inviati alle competenti Procure che avranno il compito di vagliare se tutto risponde alla normativa. In sostanza, giudice penale e Corte dei conti. Sono gli effetti immediati delle risultanze dell’istruttoria portata a termine dall’Anac (Autorità anticorruzione) resa nota oggi agli interessati e all’amministrazione comunale.

LA DICHIARAZIONE MENDACE. Al centro della decisione, l’ingegner Umberto Ferrucci. Ipotizzando uno scenario, è possibile che Raffaele Cantone si sia trovato ad esaminare le puntuali denunce dei consiglieri del Movimento 5stelle specularmente corroborate dalle argomentazioni del sindaco a difesa del dirigente. Dal che si ricava, paradossalmente, che la conclusione si sia ritorta contro il primo cittadino oltreché il soggetto. Si presume, infatti, che l’Anac sia partita proprio da entrambi i carteggi per approfondire l’argomento, tanto che, sulla vexata quaestio della sospensione di Ferrucci dopo la condanna ad otto mesi per abuso d’ufficio, pur prendendo atto del decreto sindacale di allontanamento dal servizio, rileva atteggiamenti che vanno oltre la semplice violazione della norma. Infatti, pur obbligato per legge, Ferrucci “omettendo di informare il Rpc dell’ente (Responsabile prevenzione corruzione), gli ha impedito di valutare la sussistenza delle cause di inconferibilità”, sostituendosi, di fatto, allo stesso Rpc: una dichiarazione mendace: così la qualifica l’Autorità. Né il sindaco ha verificato, quindi “è responsabile per le conseguenze economiche dell’atto di nomina adottato e non può conferire incarichi di propria competenza per tre mesi”.

ATTI NULLI E PIOGGIA DI RICORSI. Ma c’è ben altro. Premessa: la funzione da ricoprire doveva essere assegnata dopo un bando di gara ad evidenza pubblica. Al quale, comunque, il dirigente non poteva prendere parte. Perché era già pensionato. “Inconferibili” dunque, tutti gli incarichi assegnatigli dal sindaco, il primo nel 2009, altri due nel 2014. Il che potrebbe risultare devastante sotto gli aspetti pratici ma anche per quelli economico-finanziari del Comune: se Umberto Ferrucci era “abusivo”, si può dedurre che tutti gli atti compiuti dal dirigente nel periodo rischiano di prestarsi a nullità, dall’assegnazione dell’appalto per i condoni edilizi al sistema viario Selciatella-Tor Mastorta. Con l’ulteriore effetto di innescare una montagna di ricorsi giudiziari dagli esiti al momento imprevedibili.

La decisione segna il primo caso del genere in Italia. Un primato da non menzionare nel Guinness, sebbene difficilmente sfuggirà ai riferimenti in dottrina.

Eligio Rubeis

Eligio Rubeis

Il pronunciamento dell’Anac mette in seria difficoltà l’amministrazione comunale anche sotto il profilo strettamente politico. Dalle “idi di maggio”, Eligio Rubeis è alle prese con un tema, definito “rotazione dei dirigenti”. Necessaria, perché tre sono “imputati”, reati pesanti, dovranno presentarsi in giudizio il 18 novembre (Rosa Mariani, Umberto Ferrucci, Gilberto Pucci). Intonsi ne restano tre, oltre al comandante dei vigili urbani. Insufficienti per una città di centomila abitanti. Sarebbe divertente il quiz per trovare chi, tra costoro, ha consigliato al sindaco di impelagarsi nella “cantonata”.

LE “IDI DI MAGGIO” E I TRIUMVIRI. In effetti di “rotazione” si tratta, formalmente ineccepibile, ma che nel contenuto, quanto a effetti concreti, punta alla modifica degli assetti nel centrodestra. Andrea Di Palma, il vicesindaco che nessuno ha eletto, alleato con la “destra destra” di Cipriani e Marini. Con Angelo De Paolis (“Tu quoque Brute fili mi?”), capo di gabinetto del sindaco a far d’appoggio alla coalizione dei triumviri. Obiettivo, la poltrona dell’Urbanistica. Dopo l’interdizione trimestrale salta tutto. Non è detto che la condizione sia peggiore per i congiurati. Per il sindaco certamente sì.

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